Capitolo 16

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Era una serata di fine settembre. L'aria fuori era fresca e le stelle in cielo brillavano più del solito. Finita la cena decisi di andare sul retro della casa e di stendermi a guardare il cielo stellato, avevo proprio bisogno di pensare. L'appuntamento con Logan era andato molto bene ma continuavo a pensare all'atteggiamento sfacciato che teneva tutto il tempo, ma soprattutto continuavo a pensare a Lucky. Avevo sbagliato a trattarlo in quel modo? Forse conosce Logan più di me e cercava solo di proteggermi...o magari cercava solo di ostacolare i piani di suo fratello.

«Chelsea» pensai di essermelo immaginato per un momento, ma poi mi girai e vidi Lucky proprio dietro di me.

«Non volevo spaventarti. Tua madre mi ha detto che potevo trovarti qui, quindi...» si dondolò sulle scarpe.

«Vieni qui...siediti»lo invitai a sedersi sul lettino accanto a me.

«Senti» facemmo all'unisono e non potemmo fare a meno di ridere.

«Prima tu» gli dissi io.

«Mi dispiace»

«No, a me dispiace, non avrei dovuto. Conosci tuo fratello meglio di chiunque altro e forse cercavi solo di proteggermi»

«In realtà pensavo avessi ragione. Non sono cose che mi riguardano»

Ero un po' delusa dalle sue parole. Alla fine mi aveva fatto credere che gli importasse qualcosa e io ero ovviamente partita con i miei film mentali. Ma ovviamente no, era tutta immaginazione. Forse è per questo che ero brava in scrittura creativa.

Mi sdraiai a guardare il cielo e cosi fece anche lui accanto a me.

«Mi hai fatto davvero male» disse ridendo toccandosi la guancia.

«Non azzardarti a farmi sentire in colpa Wilson, sono una impulsiva e con il tuo carattere non aiuti affatto» risi anche io di gusto.

Passammo il resto della serata così, ridendo per cose completamente idiote e raccontandoci gli aneddoti più strani. Mi raccontò delle sue figuracce e io delle mie e ci giurammo di prenderci in giro per il resto dei nostri giorni.

«Allora parliamo di cose serie» mi disse dun tratto «Pesca o limone?»

«Limone, ovvio»

«Gruppo preferito» chiese.

«Radiohead»

«Cosa? È...anche il mio gruppo preferito» mi guardò come se non se l'aspettasse.

«Una cosa in comune almeno, per me era pesca» risi come se fosse la cosa più divertente del mondo, non ridevo così con qualcuno da un sacco di tempo.

«Converse o vans» continuò

«Ma scherzi? Converse, mi pare scontato» fece un cenno di approvazione e ci fu qualche secondo di silenzio.

«Me o mio fratello?» mi spiazzò. Lo guardai negli occhi per un attimo sembrava stesse per avvicinare il suo viso al mio.

«Chelsea mamma ha fatto i bis...ohw» Alex. Tempismo perfetto.

«Arriviamo Al» io e Lucky ci diamo un'ultima occhiata e ci avviamo verso l'interno, dove l'odore di pasta frolla aveva ormai occupato ogni stanza.

TWINWhere stories live. Discover now