E' andato via.

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Una situazione sospesa si era venuta a creare in pochi secondi.

Capita.

La vita non viene mai compresa a fondo in certe situazioni.

Semplicemente a volte ti trovi in mezzo, spaesata e confusa.

La vita ha una bella faccia tosta ed a volte agisce senza nemmeno un minimo di riguardo.

Cosa portasse un uomo ricco, talentuoso e bello come Dybala ad essere quello che era, non era chiaro a nessuno in quel momento.

Perché uno che aveva tutto dalla vita la stava buttando via così?

Aveva ancora una seconda possibilità e la stava bruciando prima ancora di iniziare.

Se lo avevano mandato ad Hamptown era solo perché tenevano a lui ed alle sua carriera e volevano, a qualsiasi costo, che provasse di nuovo a ricominciare.

Cos'è che non gli andava più bene?

Il club italiano, forse?

La Juve aveva ricevuto molte offerte; alcune di queste erano alte, altre troppo basse per un calciatore come la Joya, ma non si era mai del tutto rifiutata nel venderlo. Paulo, invece, ammetteva di voler diventare un pezzo di storia di un club come la Juventus Fc, non era personalmente interessato alle altre squadre.

Quindi cosa non andava?

Il calcio? Non voleva più giocare a calcio?

Ma anche questo non poteva essere possibile, più volte e non sono lui medesimo , si era affermato che quello che era la sua unica certezza. Non sarebbe diventato nessuno se non avesse giocato a calcio.

Intanto però la sua vita libertina e il suo comportamento anti.sportivo lo portavano a stare in panchina più del dovuto.

E' difficile diventare uno che lascia il segno se tutto quello che sai fare è lasciarne uno su un viso di un ragazzo.

Nemmeno la scusa del ragazzo difficile ormai gli si addiceva più, era come se non gli interessasse nulla di niente e nessuno.

Nada de nada.

«Lo fa a posta.»esordì Giorgio sembrando uno che ne sapeva una più del diavolo.

«Non ci vuole stare qui, non sono nemmeno sicuro che voglia continuare a giocare a calcio. - sospirò- Lo ha colpito a posta, si aspetta una reazione catastrofica da tutti noi.»

Calum abbassò lo sguardo, era stato zitto tutto il tempo, in un angolino per i fatti suoi, mentre tutti gli altri stavano facendo fuoco fiamme per quello che era successo.

Lui, che era il diretto interessato, sembrava assente.

«Allora Cal, la pensi come me?» gli puntò il dito contro Giorgio.

«Papà! Ma cosa vai ad insinuare.» lo richiamò Audrey.

Non che Calum fosse un debole, ma Dybala era uno dei suoi idoli calcistici, sarebbe stato facile monitoralo come una marionetta.

Giorgio si voltò di scatto verso Audrey «Niente- sorrise- solo che nel frattempo che noi siamo qui a chiederci ed frastornarci la testa, lui chissà dove cazzo è.»

Sembrava tranquillo, ma chi conosceva Giorgio bene sapeva che a breve avrebbe preso a pugni qualsiasi cosa o persona gli fosse capitata davanti, anche lo stesso Paulo.

Aveva cinquanta anni e non aveva intenzione di farsi prendere per il culo da un bambino come Dybala.

Calum sapeva che quella era l'ora di parlare, prima che il peggio di Giorgio fosse venuto fuori.

Break - Paulo DybalaWhere stories live. Discover now