Idiota

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8

Mio padre non aveva preso proprio benissimo la mia decisione di partire con Paulo, soprattutto perché c'erano molte cose da sistemare ed a organizzare per la cerimonia del diploma.

Non pensavo che mio padre tenesse così tanto ad un cerimonia così anglo-americana, onestamente. Anche se suo padre era americano, lui non lo aveva mia conosciuto ed aveva vissuto parte della sua vita in Italia con mia nonna.

«Non ho mai capito perché tuo padre si sia ritirato ad Hamptown, sarebbe potuto diventare un grande allenatore in Italia.» mi domandò Paulo, provando ad accelerare questa ultima ora che ci rimane sull'aereo.

Io sospirai a quella domanda, non avevo problemi a parlare della mia vita privata, anche perché non era un affare di stato quello che era successo.

«Perdere qualcuno che ami ti cambia radicalmente.» dissi semplicemente.

Lui annuì, perché lo sapeva meglio di me cosa significasse perdere qualcuno di importante.

«Mio padre non riesce ancora a dormire bene,se ripensa a mio fratello.»

Lui mi interruppe «Ma è sparito così? Dal nulla.»

Feci sì con la testa «Un giorno ci siamo svegliati e lui non era rientrato. Abbiamo aspettato un giorno interno, di solito lui ed Ashton rientravano assieme, ma qualche volta Logan rimaneva da un suo amico per smaltire la sbronza e non farsi beccare- sospirai, questa era la parte della storia che non riuscivo mai a capire – Ashton dice di essere rientrato con lui quella sera e di aver visto la porta della sua stanza chiudersi.»

«Ma...?»mi incitò lui.

«Non è possibile, ci sono telecamere per tutto il perimetro.:Logan non ha fatto ritorno.»

Lui sembrava sconvolto, non lo biasimo se pensa che la cosa sia abbastanza inquietante, perché lo è.

«Forse aveva bevuto – provò lui- o forse se l'è sognato.»

«Sul primo sicuramente no, Ash non beve, sul secondo lui rinnega, ma è quello che pensiamo tutti.»

La verità però era più complessa di così.

Ashton era sempre stato un insicuro in tutto quello che feceva, anche quando è sicuro di qualcosa la mette in dubbio per le sue insicurezza. Ma per Logan non ha mai mollato la presa, lui era davvero sicuro di quello che aveva visto.

«Quando mio padre ha realizzato che suo figlio era scomparso, ha preso le valigie e c'ha mollato, per la seconda volta.»

«Non si direbbe, sembra così legato a voi.» commentò.

«Lo è, ma non ci prende spesso in cosiderazione. Ad esempio io ho saputo che tu saresti venuto da una mia compagna di classe.»

«E tua madre?» mi domandò, non sapendo se si riferisse alla scomparsa o alla notizia del suo arrivo.

«Mia madre lo ama. Lo ha perdonato una volta, quando l'ha lasciata con tre figli e ne ha fatto uno con un'altra. Lo ha perdonato una seconda volta quando ha preso le valigie ed è stato 2 mesi in america. Lo perdonerà sempre.»

Sembro sorpreso perché non aveva capito che Logan non era proprio mio fratello. Ma lo aveva cresciuto mia madre, perché subito dopo la sua nascita sua madre era stata ricoverata per depressione e lei lo aveva amato e cresciuto come un figlio. Logan la chiamava mamma ed io lo chiamavo fratello da parte di mamma e di papà, nessuno di noi figli lo aveva mai visto o fatto sentire diverso.

Break - Paulo DybalaWhere stories live. Discover now