Capitolo 8

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Clarissa guardò Bunny dritto negli occhi, mentre la lama del coltello penetrava sempre di più nel suo addome. I suoi occhi erano spalancati per la sorpresa e lo stupore e la sua mano lasciò cadere il telefono, con Namjoon che continuava a gridare il suo nome disperato. Successivamente il ragazzo estrasse il coltello dal suo addome e se lo portò alle narici, mentre Clary scivolava contro il muro, rimanendo immobile come una bambola di pezza. Le braccia le ricadevano lungo tutto il corpo, mentre lanciava un ultimo sguardo alla villa dei suo genitori prima di tornare a posare gli occhi sul Serial Killer. Non le importava di morire, non le importava di perdere la vita in quel modo, se la morte era l'unico modo per allontanarsi per sempre dai suoi genitori allora avrebbe scelto la morte. Avrebbe preferito morire piuttosto che stare ancora alle regole della sua famiglia, piuttosto che seguire ancora i loro ordini e sposare a forza Jung Hoseok. Solo una lacrima rigò il suo volto e quel dolore era per suo fratello maggiore e il suo migliore amico, loro erano state le uniche persone che l'aveva sempre amata incondizionatamente, che l'avevano sempre accettata per la ragazza che era realmente, con pregi e difetti. Sulle labbra di Bunny comparve un sorriso, mentre si accovacciava di fianco a lei. -Ti piace rimanere immobile?- le domandò il ragazzo con voce sensuale, mentre le pugnalava con forza il piede. Clarissa trattenne un grido di dolore, mentre i suoi occhi cominciavano a riempirsi di lacrime calde e salate. Mentre la sua ferite all'addome ed al piede cominciava a sanguinare copiosamente. Nel giro di pochi minuti, se non di un'ora, sarebbe morta dissanguata se non fosse stato lui a finirla definitivamente. Bunny estrasse il coltello dal suo piede, per poi sfiorare la lama insanguinata con due dita. -Non è divertente se non gridi, non mi preghi o scappi- disse il ragazzo con un tono di voce così sensuale che fece girare la testa a Clary, -non voglio scappare- rispose lei guardandolo dritto negli occhi, mentre Jungkook affondava nuovamente la sua lama nell'incavo della sua spalla, facendo trattenere il respiro per il dolore a Clarissa. -Tutti vogliono scappare alla morte- rispose Bunny mostrando un ghigno divertito e lei lo guardò dritto nei suoi occhi così neri e profondi, capaci di risucchiarti l'anima con un solo sguardo. -Per quale motivo non dovrei desiderare la morte?- gli domandò Clary, -la mia vita è già un inferno, almeno con la morte troverei la pace che sto cercando- disse in seguito lei continuando a guardarlo negli occhi e alle sue parole Bunny estrasse velocemente il coltello dalla sua spalla guardandola sorpreso. Tutte le sue vittime gridavano, lo pregavano, piangevano, si contorcevano dal dolore, volevano che gli venisse salvata la vita, ma a quella ragazza no; lei voleva morire. Voleva che lui la uccidesse, che la lasciasse morire e quale divertimento c'era ad uccidere una ragazza che desiderava così ardentemente la morte, non c'era più nessun divertimento. Tutto il suo gioco perverso smetteva di avere un senso per colpa sua. Le prese con due dita il mento e la costrinse a guardarlo, mentre lei con fatica cercava di riprendere fiato. -Perché dovrei soddisfare questo tuo desiderio?- le domandò Bunny e sulle labbra di Clary comparve un sorriso divertito, -perché se non sbaglio quello che a te piace fare è ammazzare le persone- rispose la ragazza e a quella risposta Jungkook spostò velocemente la mano dal suo mento, lasciando la giovane ragazza ferma e immobile come una bambola. Non si muoveva, le braccia le ricadevano lungo il corpo quasi paralizzate, come il resto del corpo. Il suo respiro era irregolare e la sua vista cominciava ad annebbiarsi. Come poteva far crollare tutto il suo gioco in quel modo? La gente quando sentivo il suo nome scappava, aveva paura di camminare per le vie di Seul da sola, ma a lei non importava, era così masochista da voler morire. Non si era mai trovato in una situazione così insolita, nessuno lo aveva mai pregato di morire, nessuno gli aveva mai fatto una richiesta tanto assurda. Come poteva una ragazza giovane e ricca come lei desiderare di morire? La sua vita era perfetta, aveva tutto quello che desiderava e voleva morire? Era forse solo una strategia per risparmiarsi la vita? Eppure sembrava così sincera. La curiosità prese il sopravvento e le prese nuovamente il mento con due dita guardandola dritto negli occhi, -se la vita per te è un inferno, allora la tua punizione sarà viverlo fino alla fine- le disse Bunny e Clarissa lo guardò semplicemente, non aveva la forza e il fiato per rispondere e la vista era completamente oscurata. Sorrise e si lasciò andare così alle braccia  accoglienti di Morfeo.

-Clary!- gridò Namjoon per l'ultima volta, ma sapeva che era tutto inutile, sapeva che non sarebbe servito a niente, eppure aveva sentito le voci. Quella voce maschile così profonda e quella della sua migliore amica che lo pregava di ucciderla. Come poteva Clary desiderare una cosa del genere? Conosceva i problemi che aveva con la sua famiglia, ma non pensava che sarebbe mai arrivata a questo punto. Suo fratello maggiore che cosa avrebbe pensato? Non poteva andarsene via in un modo così brutale, non potevano ammazzare la sua migliore amica. Con chi avrebbe condiviso tutto il suo tempo se non con lei? Erano cresciuti insieme e non poteva perderla, non poteva perdere l'unica persona a cui lui voleva bene. Non poteva perderla, lei era tutto il suo mondo, era come una sorella minore di cui si era sempre preso cura. Si rannicchiò a terra e si portò le ginocchia al petto cominciando a piangere disperato. Le lacrime gli rigavano il volto, mentre tutti i ricordi inondavano la sua mente come un fiume in piena. Perdere Clarissa era come perdere una sorella, come perdere una parte di sé stesso. Chiuse gli occhi, non riuscendo a fare nulla se non piangere. -Non posso stare senza di te Clary- disse il ragazzo per poi appoggiare la fronte sulle sue ginocchia e scoppiare in un pianto silenzioso.

Blood, Sweat and TearsWhere stories live. Discover now