6. Cosa ci ferisce?

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 "Vostra Grazia" mi chiama Lucy dolcemente.

Controvoglia apro gli occhi, i quali mi bruciano moltissimo dopo il pianto violento di ieri sera, la testa mi duole terribilmente e la cosa peggiore, fra tutto, è che ho litigato con Edward.

Mi metto a sedere e prendo la tazza di tè, inizio a berla lentamente mentre Lucy spalanca le tende.

Il tiepido e timido sole autunnale entra in camera mia.

Sospiro e appoggio la tazzina vuota sul comodino, "Che ore sono?" chiedo io.

"Sono le nove Vostra Grazia... mi avevate detto voi di svegliarvi a quest'ora" risponde Lucy.

Annuisco e mi alzo dal letto, poco aggraziatamente mi stiracchio e mi infilo il copri-vestaglia.

Mi siedo alla toiletta e il mio riflesso fa quasi impressione, i miei occhi arrossati stonano con il mio viso diafano e delle occhiaie violacee contornano lo spettacolo.

"State bene?"

Annuisco.

Lucy mi sorride e inizia a spazzolarmi i capelli.

"Sua Grazia, vostra suocera, è andata a far visita ad una sua amica, tornerà per cena."

Una buona notizia! Peccato che molto probabilmente suo figlio non vorrà vedermi e questo significa che non possiamo approfittarne di questo piccolo momento in solitudine.

Che disgrazia!

"E... il duca?" balbetto io.

"Si è svegliato poco fa anche lui" mi risponde lei iniziando l'acconciatura.

Faccio una smorfia, farà colazione con me?

Odio litigare, e sopratutto la cosa più odiosa è che non abbiamo mai litigato io e lui quindi non so come comportarmi.

"Ecco fatto, vi aiuto a vestirvi."

-.-.-.-.-

Mi dirigo a piccoli passi verso la sala da pranzo, sgorgo la sua figura seduta con in mano il giornale di oggi, è attento e concentrato.

Mi tremano le mani, ho quasi paura ad entrare, non ho motivo di temerlo, io ho ragione e lui si è scaldato per niente.

Prendo fiato lentamente ed entro in sala da pranzo, alza lo sguardo dal quotidiano e mi fissa.

"Buongiorno" mormoro io iniziando a servirmi la colazione.

"Buongiorno" dice lui atono per poi tornare al suo articolo.

Appoggio il cucchiaio, in questo momento gli do le spalle e i miei muscoli si contraggono. Rende tutto così dannatamente difficile.

Finisco di servirmi e mi siedo al mio posto, mangio silenziosamente, anche se ho lo stomaco abbastanza chiuso.

Il silenzio che c'è fra di noi è carico di tensione, appoggio le posate, il mio piatto non l'ho svuotato del tutto. Mi porto una mano sul grembo e sospiro.

Edward termina di mangiare e poi appoggia il quotidiano, "Vado al club, pranzerò lì" sentenzia.

Lo fisso mentre si alza, fra poco saranno due mesi che siamo sposati, ora che ci penso, ed è un po' triste questa situazione.

"Va bene" riesco a dire io.

Esce dalla stanza e io rimango nell'enorme sala da pranzo, non mi era mai sembrata così tanto enorme.

Lottie J. - Dopo La Fine [MOMENTANEAMENTE SOSPESA]Where stories live. Discover now