8. Corazza di ferro

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Filey Hall, Yorkshire – Dicembre 1865

Siamo arrivati a Filey una settimana fa, qui l'aria è diversa da Londra, è così bello alzarsi al mattino è vedere solo verde e natura. La città stava iniziando a stancarmi.

Sono qui da solo una settimana e già il mio umore si è ripreso, il mio aspetto è migliorato.

Dall'aborto è passato un mese, quasi, domani sarà un mese esatto.

Edward è stato paziente con me, Dorothea al momento non mi fa le pressioni che mi faceva fino a qualche tempo fa.

Questa pace è troppo bella per durare in eterno, so che fra poco Dorothea tornerà all'attacco, ne sono sicura.

Voglio godermi questa pace, però, senza pensare troppo al domani.

Qui le nostre giornate sono diverse, Edward si sveglia spesso all'alba per andare a caccia, non so come diavolo faccia con questo freddo pungente.

La mia sveglia è come al solito per le otto, alle nove facciamo colazione tutti insieme, la domenica andiamo tutti alla funzione religione, invece in settimana io e mia suocera ci dedichiamo al ricamo o alla beneficenza, poi vi è il pranzo verso la una, alla cinque il tè e la cena per le otto.

Mi piace questo posto, non perché questa casa sia più sontuosa di quella di Londra, ma perché passo molto più tempo con mio marito, ed è fantastico.

Ultimamente i nostri pomeriggi sono impegnati, perché stiamo organizzando una grande cena di Natale, abbiamo stilato una lista di ospiti che sembra quasi infinita e ospiteremo qui le sorelle di Edward con i loro mariti, figli e suoceri, suo fratello penderà un congedo, inoltre ospiteremo mio padre, Rob e Julia, Kate e suo marito, anche se dubito che i secondi ci saranno, probabilmente passeranno le feste coi loro genitori, ma spero che ci saranno per Capodanno.

Organizzare questa cena e questo ricevimento mi stanno tenendo impegnata, mi distraggono da tutto... e non penso.

Forse non pensare mi fa bene, forse mi fa male, non lo so, ogni tanto la malinconia la sera si presenta, ma Edward è sempre al mio fianco, non mi resta che ringraziare Dio per questo.

Oggi faremo insieme l'albero di Natale, sarà bellissimo fare l'albero con mio marito. Dovevamo farlo prima, siamo in ritardo, manca forse una settimana a Natale, anche di meno, il mio sposo desiderava fossi in forma per poter mettere la stella in cima all'albero.

In principio non capivo perché tutta questa sua apprensività, poi quando ho visto quanto fosse alto l'albero ho pensato che forse temeva che soffrissi di vertigini, anche se si tratta di salire su una sedia per arrivare in cima. Forse Edward è troppo premuroso per niente.

E' tenero e dolce questo suo lato, decisamente.

"Ce la fai?" mi chiede facendo una smorfia mentre mi metto in punta di piedi sulla sedia per posizionare la stella sull'albero.

Annuisco distrattamente, sono troppo concentrata a posizionarla dritta.

"Forse era meglio che la mettevi tu Edward..." mormora mia suocera.

"Ci riesco..." ribatto io. "Ecco fatto!" esclamo scendendo dalla sedia.

"Non sarò la persona più alta del mondo ma ci sono riuscita!" esclamo ridendo di gusto.

Mio marito accenna un sorriso, aggrotto la fronte confusa, "Che succede? Non sono più divertente?" lo stuzzico io ridendo.

"No, no... non ti sentivo ridere così da un po'" ammette lui sorridendomi dolcemente.

Lottie J. - Dopo La Fine [MOMENTANEAMENTE SOSPESA]Where stories live. Discover now