tercer capítulo

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Vittoria's pov
Entro nello spogliatoio grande che ci hanno assegnato oggi e vado subito a mettere il borsone nero in un posto a caso,quello dove di solito mi metto quando usiamo questo spogliatoio.
Una volta arrivate al centro i bidelli ci dicono in quale spogliatoio siamo,spesso cambia ogni volta.
Ci sono due bidelli qua,il più alto,magro,con i capelli grigi e una leggera barba è quello più simpatico,l'altro,quello basso e grasso,mi sta sul culo,perché per lui non contiamo nulla,lui è uno dei soliti maschilisti stronzi,uno di quelli che dice che il calcio è solo da maschi.
Poi di domenica gli rifilo sempre la doppietta quotidiana.
Dico di domenica perché noi giochiamo quel giorno,di solito di mattina.
Sgancio la mia felpa della Juve,che mio padre mi ha regalato,e la tolgo,mettendola sulla panchina.
Rimango in cannottiera e reggiseno,quindi prendo la maglietta Adidas nera e la indosso.
Noi non abbiamo una tenuta da allenamento,ognuno si veste come desidera,tranne per la partita,per la partita l'abbiamo.
È una maglia a maniche lunghe color verde alieno,con i pantaloncini blu.
I calzettoni non li abbiamo,li dobbiamo portare noi da casa.
Finisco di prepararmi e mi alzo in piedi,scuotendo un po i piedi dentro le scarpette,per stare il più comoda possibile.
Indossare le scarpette da calcio ha un vero e proprio procedimento,soprattutto quelle con il calzini.
Devono calzare bene,non bisogna sentire alcun tipo di fastidio,il nodo deve essere fatto bene,in modo che non si sciolga.
Ci vogliono 5 minuti solo per mettersi le scarpette.
Mi alzo e mi avvicino a una delle mie compagne,con cui ho legato di più,Asia.
Ha un anno meno di me,è alta,ha i capelli biondi ed è magra.
Prima giocava a pallavolo,è arrivata questa stagione,è simpatica,l'unico difetto è che tifa fiorentina.
"Ciao" mi saluta,sorridendo.
Il suo ruolo è quello di terzino,a detta del nostro mister.
A vederla giocare posso dire che ha ragione.
"Ciao" ricambio il saluto e le batto una mano sulla schiena
"Compagna d'attacco" sorrido,quando le mie due compagne in attacco,Luna e Mariachiara,mi affiancano.
Sono entrambi più piccole di me,la prima è una ragazza di media statura,con dei folti capelli ricci color caramello,gli occhi verdi e una pelle abbronzata
Il suo ruolo è quello di fascia destra.
La seconda ha 17 anni,è bassa per la sua età,ha dei lunghi capelli castani,quasi neri,Degli occhi marroni profondi.
Lei invece è un attaccante,una prima punta,una ragazza che tira molto e che si incazza se sbaglia,però è anche una che protesta se non ce la fa a continuare,fa polemica diciamo.
Noi tre,con l'altra fascia,Anna,formiamo il giovane attacco di questa squadra.

Poco dopo entriamo in campo,camminando sulla fangosa passerella che porta al terreno di gioco,terreno letteralmente.
È tutto pieno di fango.
Due pozze sono all'entrata,così per non sprofondare allungo una gamba e le supero, tanto le scarpette le sporcherò comunque.
Iniziamo subito con un po di stretching,poi iniziamo a correre.
Il nostro mister ci ha dato 18 minuti di corsa.
È pieno di pozze,infatti affondo e dopo solo dieci minuti non mi sento più le caviglie.
Fanno male perché sprofondiamo nella terra,sono sicura di non essere sola a provare dolore.
Quanto mi piacerebbe avere un campo decente su cui giocare.
Ho un sogno io,è un sogno che non si realizzerà mai:giocare professionalmente,in una squadra forte,magari in serie A,mettere in mostra il mio talento,farmi vedere come calciatrice,sarebbe bellissimo,ma non so se diventerà realtà.
Quando ho detto ai miei genitori questo mio sogno loro sono scoppiati a ridere e mi hanno detto di pensare più allo studio che al calcio,perché tanto non ce la farò e un giorno dovrò smettere di giocare per dedicarmi al lavoro.
Inutile dire che sono scappata a piangere in camera mia,perché non è possibile che i miei genitori distruggano così il mio sogno.
Magari hanno ragione,non ce la farò,ma tanto vale sognare e provarci.
"Un mi sento più le caviglie raga" (non) mormora Mariachiara.
Lei sta vicino Firenze,per questo la sua C è aspirata,Caviglie lo pronuncia 'haviglie',ma ormai non ci faccio caso,sono abituata.
Io la C aspirata non l'ho tantissimo,però un po si sente.
Anche lei prova dolore,ovvio.
"Mado,davvero" dice Anna;raggiungendoci.
Anna è una ragazza di 16 anni,non tanto alta,con dei capelli lisci che sembrano biondi.
È una ragazza che tende a farsi male spesso,infatti gioco con lei da quando avevo 12 e molte volte è infortunata,anche gravemente.

Dopo i giri di campo interminabili facciamo di nuovo stretching,quando tiro i miei muscoli sento dolore,ma anche sollievo,le gambe pesanti con questi esercizi sembrano alleggerirsi.
Strecciare dopo aver fatto quasi venti minuti di corsa è fantastico,quando inizi dici proprio 'finalmente'.

Più tardi facciamo alcuni esercizi di corsa e scatti,sono esercizi semplici,che non costano tanto fiato.
Quando ti fermi per quel minuto mentre li fanno le altre puoi riprenderlo.

Dopo un po facciamo gli schemi da usare in partita,sono schemi semplici e il mio ruolo è quello di appoggiare la palla sui centrocampisti,il nostro schema è spesso un 4-4-2,ovvero quattro difensori,quattro centrocampisti e due attaccanti.
Il mister fischia l'inizio dell'esercizio.
È un uomo basso,con un po di pancia,pochi capelli e alcune malformazioni al volto.
Non conta l'aspetto però;conta il carattere.
Lui adora scherzare con noi,ma è anche molto professionale.
Da giovane ha giocato come portiere,e quando ha smesso ha iniziato ad allenare le ragazze,solo il calcio femminile.
Sono 17 anni,ha allenato squadre che sono arrivate anche nella Serie A,ma quelle squadre dopo un po sono scomparse dalla faccia del calcio femminile.
Ora la serie A si chiama 'Serie A dolci sapori',ci militano poche squadre,ma fra queste ci sono Juve,Empoli,Fiorentina.
Il mio sogno è quello di giocare nella Juve femminile,la Juventus Woman.
La trovo una squadra stupenda,non hanno ancora perso una sola partita,ci sono i talenti più forti della Serie A e inoltre vedrei la prima squadra maschile ogni giorno,ma quello non è fondamentale.
Conta solo la juve woman,conta il fatto che si avverrebbe il mio sogno e sarei felicissima.
Chissà se mai ce la farò,io intanto continuo a farmi male su questo campo,a correrci,poi vedremo cosa accadrà,la cosa che devo fare è non arrendermi e credere in me.

~ho voglia di continuare a correre e a farmi male su quel campo verde che mi fa sognare~

Buon annoooo💕
È arrivato il 2018😍 e con lui il terzo capitolo,spero vi piaccia😚

Aridybala_10

Gracias a tu sonrisa || Paulo Dybala Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora