sharp tongue.

4.2K 324 161
                                    

Una goccia di sudore scivolò lungo la fronte di Jimin. Erano appena le sette del mattino quando il suo migliore amico lo aveva chiamato per fare una corsa al parco insieme. Jimin era d'accordo col tenersi in forma, gli faceva piacere fare dell'esercizio fisico, ma Taehyung era decisamente più abile e scattante di lui, più abituato per via delle sessioni in palestra che lo mantenevano snello e asciutto per il suo lavoro: non era da tutti sfilare in passerella per Gucci.

"L'ultima serie di addominali e abbiamo finito." annunciò il più piccolo, bevendo un sorso d'acqua dalla sua borraccia, prima di fare qualche allungamento per sciogliere i muscoli.
"Ma non ti stanchi mai?" gli domandò Jimin, seduto sul prato, sfinito e con il respiro pesante.
"Non posso stancarmi con un lavoro così." gli sorrise, prima di prendere posto accanto a lui e guardarlo divertito.
"Com'è andata la cena con il tuo capo?" Taehyung poggiò il mento sulle sue ginocchia osservandolo.
"Bene, credo. Mi ha promesso un aumento e ha detto che il prossimo articolo principale della rivista sarà mio, ma non mi ha ancora spiegato di che si tratta." Jimin guardò dritto davanti a sé, un paio di ciclisti stavano pedalando sul sentiero cementato.
"È grandioso!" esclamò l'altro, forse più entusiasta del diretto interessato.
"Ho anche incontrato il rapper del mio articolo nel bagno del ristorante." sbuffò al pensiero di quell'arrogante, mentre il suo amico drizzò improvvisamente la schiena.
"Agust D!? Davvero? Oh, com'è di presenza? È sempre quel gran figo che si vede in tv?" a Jimin parve di rivedere una di quelle ragazzine impazzite.
"È dieci volte più-" Taehyung lo fermò.
"Bello? Fantastico? Sexy? Stupendo?"
"Stronzo" continuò alzando un sopracciglio.
"Oh andiamo, pensavo ti piacessero i ragazzi con carattere." appunto, pensò Jimin. "E poi, hai scritto cose non vere sul suo conto, penso che sia piuttosto normale che ce l'abbia con te." Taehyung scostò una ciocca dei capelli di Jimin spostandola all'indietro. Era un vizio che non aveva mai perso, sin dai tempi della loro relazione. Un capitolo che era ormai chiuso, ma che Jimin ogni tanto ricordava con nostalgia.
"Credo di sì, ma non penso di provare compassione per una persona del genere, è solo un pallone gonfiato, con un articolo da quattro soldi posso sgonfiarlo immediatamente." Taehyung rise, distendendosi sull'erba ancora bagnata dalla rugiada.
"Sei la solita zitella stressata, Jimin, hai bisogno di rilassarti un po'." gli lanciò uno sguardo ammiccante, ma Jimin non ricambiò; si distese velocemente e, poggiando le mani dietro la testa, tirò un sospiro profondo.
"Ultima serie da 30?"
"Facciamo 25, per te, nonnino."
I due risero sonoramente, svegliando qualche scoiattolo nei dintorni.
_______________________________________

"Per oggi basta così, Jungkook, Yoongi deve essere stanco." Namjoon fece il suo ingresso nello studio fotografico di Jeon Jungkook, muovendo rapidamente le braccia in avanti.
Yoongi guardò il suo manager sollevando la giacca nera che aveva lasciato cadere leggermente giù dalla spalla per il photoshoot dell'album che sarebbe uscito tra qualche mese.
"Va tutto bene, non preoccuparti."
"Namjoon ha ragione, hyung, è da questo pomeriggio che proviamo pose diverse, credo di avere abbastanza materiale su cui lavorare." Jungkook guardò le foto sul display del suo laptop, una volta collegata la sua amata Nikon.
"Io e Hobi andiamo a bere qualcosa questa sera, ti va di venire con noi?" Yoongi si tolse dalle luci, mentre Namjoon lo aiutava a rivestirsi.
"Mi piacerebbe, ma ho del lavoro da fare." Jungkook sorrise, prima di richiudere la sua fotocamera all'interno della custodia, poi indossò la giacca di pelle.
"Se cambi idea, sai dove trovarci, siamo sempre al Dope." Yoongi e il suo manager uscirono dallo studio, salutando Jungkook con un cenno del capo.

Quest'ultimo si limitò a rassettare grossolanamente la confusione che aveva lasciato quel pazzo di Min Yoongi durante il photoshoot. Sembrava tanto cauto e serio durante le sue interviste, che nessuno avrebbe sospettato che quel bambino dispettoso che si divertiva ad infastidirlo durante il suo lavoro fosse lo stesso rapper che appariva agli eventi musicali più importanti in Corea. Jungkook aveva imparato col tempo che Yoongi si comportava in quel modo esclusivamente con le persone che conosceva da tanto tempo e che gli volevano davvero bene, e, nonostante odiasse sistemare il suo studio da tutte le cartacce di merendine e bevande energetiche, era fiero di essere una di queste.
Un po' gli dispiaceva non essere andato insieme a lui ed Hoseok e prendersi una pausa, ma quel giorno iniziava uno dei percorsi più lunghi della sua vita. Nonostante amasse stare dietro la fotocamera, cogliere momenti indelebili della realtà e immortalarli, Jungkook sapeva che poteva salire più in alto. Ogni tanto desiderava trovarsi al posto di Yoongi, poter essere libero di muoversi su quel palco, esprimere se stesso al mondo e far vedere di che pasta era fatto.
Nel giro di un anno, la stessa agenzia del rapper avrebbe riaperto i provini.
Provava lo stesso brano ormai da mesi, ma sapeva che la coreografia che aveva inventato da solo a casa non era abbastanza soddisfacente, seppur avesse seguito dei corsi di danza per anni; serviva un perfezionamento e, per fortuna, in una palestra nelle vicinanze dello studio, uno degli insegnanti, nonché personal trainer, aveva deciso di spendere le sue serate aiutandolo a migliorare i propri passi e provarne di nuovi, quando la palestra avrebbe dovuto chiudere. In seguito, Jungkook avrebbe sborsato una somma più che soddisfacente per quell'uomo.
Una volta arrivato, si cambiò velocemente dentro lo spogliatoio della palestra, optando per una canotta bianca larga, una tuta nera e le sue amate Timberlands. Entrato nella sala principale, aspettandosi di trovare unicamente il suo insegnante, fu sorpreso nel trovare un ragazzo per terra, intento a fare una serie di piegamenti, mentre un'altro con un tesserino al collo, gli teneva le gambe dritte, probabilmente per correggerlo.

Backbite; taekook|yoonminWhere stories live. Discover now