sextape.

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"Quindi sono tre salti a destra e non uno, dico bene?" Jungkook simulò la scena che aveva appena proposto al suo insegnante, che approvò col capo mentre gli aggiustava le braccia nella posizione finale.
Il più piccolo riprovò la coreografia altre due volte. Quando fu stanco abbastanza, ma non ancora convinto, il castano si inumidì le labbra, poggiando le mani sulle ginocchia. Era davvero esausto, ma aveva intenzione di dare il massimo all'audizione. E se tornare a casa con i dolori alle gambe ne era il prezzo, allora era pronto a pagarlo.
"Che ne pensi di aggiungere una body roll fra i due passi? Darebbe un certo effetto e ha il suo perché." Jackson gli mostrò come fare, muovendo i fianchi e il busto a ritmo di musica. Jungkook osservò bene i movimenti del suo insegnante, prima di ripetere i suoi passi a mente.
"Okay, riproviamo, metto indietro la musica." disse poi Jungkook, annuendo più a se stesso che all'altro.
"Taehyung, tu hai finito con i bicipiti? Ti stai trattenendo qui più del dovuto."
"No, ho ancora altre due serie!" annunciò il biondo dall'altra parte della stanza, mentre solleva freneticamente dei pesi.
"Sei sicuro? Non ne hai fatte già quattro?"
Jungkook sorrise fra a sé e sé, mentre era girato di schiena occupato con lo stereo. Kim Taehyung, sei così ovvio, pensò Il castano.
"No, ti sbagli Jackson, adesso torna a fare ciò che stavi facendo e non badare a me." il biondo disse quelle parole così velocemente che pareva non avesse respirato affatto.
"Bene, Jungkook riparti!"

Quest'ultimo, guardandosi allo specchio della sala, iniziò a ripetere con meticolosità i passi da Jackson suggeriti, ma al tempo stesso, voleva aggiungere una spruzzata del suo stile personale.
Gli piaceva fissare lo spettatore dritto negli occhi quando ballava, pensava che avere un contatto diretto con chi lo stava guardando, avrebbe aumentato le possibilità di trasmettergli il messaggio che voleva che arrivasse. E in quel momento, il contatto diretto stava avvenendo sicuramente con quel modello Gucci.
Quando lo aveva visto sfilare tra i presenti in tutta la sua bellezza, il giorno prima, Jungkook era convinto che fosse stato solo uno scherzo della sua immaginazione. Quando realizzò che era davvero lui, non poté non scattargli una foto. Sarebbe stato uno spreco per una qualsiasi persona che si intendesse di fotografia.
Jungkook si concentrò e, andando a ritmo con la canzone, il suo corpo parve cogliere ogni singola nota, mentre passava una mano lungo il busto, seguendo l'onda, che partiva dalla testa e terminava al bacino. Il castano era sicuro che il messaggio che stava trasmettendo stesse arrivando forte e chiaro, soprattutto quando il peso che il modello aveva in mano, cadde a terra, rischiando per poco di fratturargli un piede.
Jackson e Jungkook si girarono verso l'altro, confusi e spaventati da quell'improvviso boato. Taehyung sorrise, asciugandosi il sudore sulla fronte con il dorso della mano.
"Ho finito adesso, ci vediamo Jackson!" poi, afferrando la sua borraccia d'acqua fresca, diede un sorso e si diresse verso gli spogliatoi. Non mi ha neanche salutato, pensò Jungkook. Gli faceva davvero quell'effetto?
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"Per la prima volta nella mia vita, Jimin, non sono riuscito ad affrontare qualcuno, te ne rendi conto?" Jimin si sbatté una mano contro la fronte, sospirando violentemente. Erano ormai venti minuti che Taehyung gli ripeteva quanto fosse stato imbranato e, soprattutto, quanto quel Jungkook avesse avuto intenzione di provocarlo. Jimin, all'ennesimo tentativo di fargli capire che probabilmente stava solamente esagerando come al solito, senza alcun risultato ovviamente, lasciò perdere e si perse mentre cercava di trovare un senso logico al suo monologo.
"Ascolta Taetae, per quanto io ami ascoltarti mentre parli dei muscoli di Jeonbook o come diavolo si chiama, io ho del lavoro da fare. Possiamo parlarne domani?" Taehyung sbuffò dall'altra parte del cellulare.
"Va bene Jiminie, buonanotte." Jimin lo salutò velocemente e, chiudendo la chiamata, lanciò il cellulare sul suo letto, esausto.
Aveva scritto tutto il giorno e, ormai, aveva solo voglia di dormire, seppure fossero le nove di sera. Si ritagliò del tempo per sé, leggendo vecchie riviste, mentre aspettava che la maschera facciale all'argilla si asciugasse, come una vera single in astinenza senza nessuno con cui uscire il sabato sera. Forse Taehyung aveva ragione, quando lo chiamava zitella.
Quando accese il suo pc, controllò le sue mail, erano tutte di Seokjin, tranne alcune provenienti da qualche sito sul quale aveva comprato dei vestiti nuovi. Poi, accedendo al suo account Twitter personale, si ritrovò più di venti notifiche che dicevano che circa 600 utenti avevano iniziato a seguirlo. Non si sorprese quando notò che fossero tutti fan account dedicati ad Agust D, ed altri a Jisoo, la ragazza di cui parlava l'articolo.
Solo per pura curiosità, Jimin cliccò sul profilo di una di loro, quella che aveva come icon il ragazzo dai capelli corvini con una coroncina di fiori, regalatagli probabilmente da una fan. Il biondo fece un mezzo sorriso, ovviamente trovando ridicolo.
Iniziò a dare un occhiata ai tweets, concentrandosi particolarmente sulle foto e i video editati dalle fan. Ce n'erano di tutti i gusti: "Agust D a Los Angeles", "soft!Agust D" , "hard!Agust D" - e su quest'ultimo si era concentrato più del dovuto, forse- "Agust D e Jisoo stanno davvero insieme? Analisi!", "Agust D è bisessuale?", "Agust D~ rude boy".

Backbite; taekook|yoonminOnde as histórias ganham vida. Descobre agora