capitolo 19

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*****Ginevra*****

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*****Ginevra*****

Conseguenze

Sabato, 14 aprile

A volte basta veramente poco per essere scoperti, per me è stato sufficiente dimenticare il nuovo cellulare sul comodino per insinuare il dubbio in mio padre.

Quell'oggetto che nella giornata di ieri mi ha praticamente fatto da braccio destro, mi ha appena messo nei guai.

Guardo papà seduto nella poltrona accanto al mio letto rigirarselo tra le mani, lo osserva digitando password e sequenze di sblocco in maniera quasi compulsiva, è talmente preso che non si accorge neanche che mi sono svegliata.

Cerco di pensare in maniera rapida a una soluzione, ma è come se i miei neuroni stessero ancora dormendo o forse si sono già arresi sventolando bandiera bianca. Mi faccio coraggio e con un filo di voce lo chiamo.

"Papà, cosa stai facendo?"

"È tuo questo?"

Niente buongiorno, nessun sorriso, solo una maschera di diffidenza stampata in volto, ecco cosa vedo quando alza il suo sguardo nel mio.

"Sto aspettando una risposta." Insiste quasi ringhiando.

"È accanto al mio letto, quindi, non serve che io ti risponda."

"Sbloccalo."

La sua non è una richiesta, ma un ordine al quale non intendo obbedire. Non ho intenzione di tradire mio fratello, né di svelare ciò che ho fatto ieri, preferisco finire nei guai difendendo il mio diritto alla privacy.

"Non vedo perché dovrei, è una cosa mia."

"Una cosa che guarda caso spunta fuori dopo l'incidente di tuo fratello, che hai comprato di nascosto ieri mattina mentre tutti credevamo tu fossi in palestra, che hai acquistato in contatti per non lasciare tracce e che non è a tuo nome. Ora dimmi, al mio posto, non cercheresti di scoprire cosa questo cellulare nasconde?"

"Non nasconde nulla, è solo una questione di rispetto della privacy altrui e tu papà hai violato la mia su più fronti. Come fai a sapere che ho acquistato ieri il telefono e che l'ho fatto in contanti, hai frugato nella mia borsa, vero? Questa, per me, è una totale mancanza di rispetto e di fiducia, un limite assoluto che a vent'anni non tollero più venga superato. Mi dispiace che tu abbia litigato con la mamma, che tu creda che Daniel ti stia mentendo, ma non puoi infiltrarti nella mia vita come se fossi una spia e contare i passi che faccio, devi provare a fidarti di me."

Non batte ciglio, la sua espressione resta rigida e severa e questo mi dimostra che sa anche qualcos'altro.

"Fidarmi... né tu né tuo fratello mi avete dato motivo di farlo, vi ho cresciuti dandovi tutti gli strumenti necessari per stare fuori dai guai e voi lì avete usati per nascondermi le vostre malefatte. Ho usato i miei metodi da spia, come li definisci tu, per controllare il traffico telefonico di tuo fratello, con i fogli in mano, prima di aprirli, sono andato da lui è gli ho dato la possibilità di dirmi cosa avrei trovato tra quelle pagine, ma lui è stato zitto, esattamente come stai facendo tu adesso. Io ci ho provato a darvi fiducia, ho fatto in modo che voi sapeste che su di me avreste sempre potuto contare, ma questo non vi ha impedito di riempirmi di bugie. Nonostante tutto però, sono vostro padre ed è mio dovere proteggervi anche da voi stessi. Hai due possibilità Ginevra, raccontarmi ciò che state tramando o accettarne le conseguenze una volta che l'avrò scoperto da solo."

L'ultimo RoundTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang