capitolo 55

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***Alessandro***

L'amore...

Accolgo la sua richiesta con immensa gioia, la desidero anch'io da morire. Tra noi è sempre così, basta un bacio per renderci affamati e adesso lo siamo entrambi.

Vorrei far scomparire il suo minuscolo costume, sentire la sua pelle sulla mia libera da ogni ostacolo, ma impazzirei se qualcuno posasse il suo sguardo su di lei mentre è nuda, sono ostaggio della gelosia nei suoi confronti e non so come liberarmi.

Le blocco le mani dietro la schiena e la trascino in un punto in cui l'acqua è meno profonda ma sufficiente per coprirci, l'appoggio al bordo della piscina e lei avvolge nuovamente le gambe attorno alla mia vita, ha il respiro accelerato e i suoi baci diventano sempre più licenziosi, mi sta mostrando una parte di lei in netto contrasto con le frigida Ginevra che tutti conoscono, e mi piace.

Scosto lo slip del costume e guido la mia erezione fino al centro del suo piacere, lei mi accoglie dentro di sé con un sospiro di sollievo, come se l'avessi privata di un peso.

Come le altre volte in cui abbiamo fatto l'amore non riesco a non guardarla, è cosi bella da farmi desiderare di tenerla con me per sempre, tutto perde importanza quando siamo insieme e mi sento invincibile quando, come adesso, siamo una cosa sola.

Tutte le volte che uniamo i nostri corpi, la passione detta un ritmo travolgente, ogni spinta ne reclama subito un'altra, ciascuna carezza ha bisogno di essere seguita da un bacio, la pelle brucia e solo il tocco dell'altro sembra dargli sollievo.

Sono letteralmente pazzo di questa creatura meravigliosa che tengo tra le braccia e mentre la guido verso il godimento che entrambi inseguiamo, realizzo che non posso più fare a meno di lei.

Questa rivelazione scuote la mia anima e rende il mio sguardo inquieto, ma lei se ne accorge e mi rassicura con le uniche parole di cui adesso avevo bisogno.

"Lo sento anch'io Alessandro, lasciamoci trasportare dalla corrente è inutile cercare di opporsi."

Ha ragione, abbiamo cercato di ribellarci alle nostre emozioni, ma non ci siamo riusciti, ora è giusto seguirle e sperare in approdi felici.

Occhi negli occhi la trascino al limite e continuo a spingermi dentro di lei fin quando anch'io raggiungo l'apice.

Il fiato corto e il corpo ancora scosso dall'orgasmo, non mi impediscono di stringerla a me, di avvertire ancora il bisogno di tenerla vicina di respirare il suo respiro, di armonizzare i nostri cuori, affinché battano all'unisono.

Non ci sono parole giuste da dire adesso, hanno parlato i nostri gesti per noi, e per quanto vorrei restare a cullarla tra queste acque calde, penso sia meglio uscire dalla piscina.

Mi stacco da lei con delicatezza e afferrandola per mano l'aiuto a salire i gradini, prendo svelto un accappatoio e lo adagio sulle sue spalle, una volta coperti lei mi trascina su una delle sdraio e dopo avermi fatto sedere mi si accoccola addosso.

"Dovremo tornare Ginevra."

"Lo so, dammi solo cinque minuti."

Sbadiglia ed io sorrido divertito.

"Non sfottere De Santis, sono esercizi piacevoli, ma stancanti quelli appena fatti."

" Non posso credere che li hai appena chiamati <<Esercizi>> ed io che pensavo di essere importante per te, invece, sono il tuo toy boy."

L'ultimo RoundWhere stories live. Discover now