capitolo 51

366 12 0
                                    

Nella foto Arianna

*****Ginevra*****

Rallentare...

Giovedì, 10 maggio

È passato un mese da quando Alessandro ha fatto il suo ingresso nella mia vita, insieme a Roberto e i loro amici. Trenta giorni che mi hanno visto perdere tanto, ma anche riprendere in mano la mia vita. Potrei affermare di essere cresciuta, maturata, ma in realtà ho solo trovato il coraggio di abbandonare la bolla in cui mi ero rifugiata. Era fatta di certezze, routine e nessun imprevisto. Ora invece, sono sempre in attesa che l'inaspettato arrivi, ogni volta che suona il telefono in un orario poco consueto sussulto, sia perché il mio fratellino si trova in un posto poco sicuro, sia perché Roberto è ancora nel mirino di quello stupido pallone gonfiato. Parlando con mio nonno Michele ieri mi ha detto che i soggetti come Fabio sono i peggiori, non sono affiliati a organizzazioni malavitose in cui dovrebbero sottostare a delle regole e gerarchie, ma operano a briglia sciolta, pensando di poter fare il bello e il cattivo tempo. Per adesso a quanto riferito dai suoi uomini si limita a girare attorno all'officina, forse aspetta il momento giusto per colpire oppure vuole indurre Roberto a reagire, di certo c'è che non ha niente di buono in mente.

In tutto questo, la storia tra me e Alessandro sembra procedere a stento, siamo un tir che arranca in salita, ha un carico che lo appesantisce e non può liberarsene in quanto la famiglia è una delle poche cose che non è disposto a perdere.

Lunedì dopo quella sorta di riappacificazione mi ha lasciata con Roberto e ha raggiunto sua madre, mi ha poi riferito di aver sistemato tutto, ma non ha voluto fornirmi alcun dettaglio. Inutile dire che mi sono insospettita, una donna che odia la mia mamma da anni non può essere convinta con poche parole e da una semplice chiacchierata.

Nei giorni seguenti è passato a farmi visite molto brevi, mi ha chiesto come mi sentivo, fatto qualche coccola e aggiornato sui suoi impegni, ma non è rimasto mai più di un'ora con me.

Oggi sono tornata a casa mia, sto meglio e avendo studiato mentre ero costretta a letto sono anche pronta per sostenere il mio penultimo esame. Inaspettatamente in questo sono stata aiutata da Arianna. È venuta a trovarmi martedì pomeriggio, il blocco degli appunti in mano e Adrien al suo fianco. Mi ha stupito vederli insieme, avevo intuito che si stessero avvicinando, ma non in quel senso, non nascondo che la cosa mi spaventa, non mi piacerebbe vedere soffrire mio cugino per un sentimento non corrisposto.

Quando lui ci ha lasciate sole ho voluto mettere le cose in chiaro.

"Pensavo che tu non volessi avere a che fare con me." Sono stata diretta, ma ho cercato di non assumere un tono accusatorio.

"Lo pensavo anch'io, ma poi ho capito che non è colpa tua se lui non riesce a vedermi se non come una sorellina minore. E poi detto tra me e te, meglio tu che un'altra, sempre che tu riesca a tenertelo."

Anche lei non ha usato giri di parole è stata sinceramente brutale. Rapportarsi con una persona che non nasconde i suoi sentimenti è facile.

"Non so se ringraziarti o mandarti a quel paese, opterò per il silenzio."

"Ti ho sempre detestato, la tua apparente perfezione urta il mio sistema nervoso, ma sei riuscita ad aiutare mio fratello, lo hai spinto a parlarmi a raccontarmi dei suoi demoni e per questo voglio darti una possibilità. Roberto è convinto che io e te potremmo essere buone amiche, dice che siamo più simili di quanto io pensi e che sei diversa da come appari, per questo ti propongo di gettare le maschere e essere sincere, forse non diventeremo come sorelle, ma avendo amici comuni ci conviene imparare a coesistere."

L'ultimo RoundWhere stories live. Discover now