capitolo 43

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***Alessandro***

Il Potere Che Hai Su Di Me

Capisco da come Ginevra mi guarda che è delusa, sarebbe stato meglio fosse stata arrabbiata, come lo sono io.

Con lei è sempre così, un piccolo passo avanti è subito seguito da molti indietro e una delle ragioni che ci porta ad arretrare, è qui accanto a me.

Solo due giorni fa, avevo spiegato a Tamara, che quel poco che c'era tra noi doveva finire. Le avevo detto che non volevo continuare a stare con lei, che la nostra amicizia particolare non poteva evolversi in nient'altro. Andare avanti così non sarebbe stato giusto, non per lei, ma neanche per me. Sembrava essere d'accordo, condividere le mie idee, per questo non avevo avuto problemi ad accettare la sua proposta di restare amici, non ci avevo visto niente di male, non fino ad adesso almeno.

Ora capisco chiaramente che il suo scopo era di crearmi problemi con Ginevra, perché anche se di lei non abbiamo parlato, il giorno del nostro ultimo incontro, Tamara ha alluso parecchie volte a lei.

"Mi dispiace Alessandro, non volevo farla scappare."

Conto, da zero a dieci e viceversa per ben due volte prima di voltarmi verso di lei e provare a rispondere senza essere troppo duro.

"Permettimi di dubitarne."

"Ti ho solo salutato, non mi sembra di aver fatto nulla di male."

Recita la parte dell'innocentina, ma non le si addice.

"Ascoltami bene Tamara, ti sono affezionato, abbiamo passato insieme dei bei momenti, ma non ti permetterò di piombare nella mia vita e seminare scompiglio ogni volta che vorrai. Io so cos'hai fatto, hai scelto con cura le parole da dire per insinuare in Ginevra dei dubbi, tu volevi farle credere che avremmo dovuto vederci e sapevi che avrebbe reagito così. Un'altra cazzata come questa e puoi scordarti che esisto, ci siamo capiti?"

Non aspetto neanche che mi risponda, la lascio in mezzo alla strada sapendo che questo la farà incazzare parecchio, ma in questo momento quello che mi preme di più è raggiungere gli altri e provare a sistemare questo casino.

Li trovo ad attendermi di fronte al Pub scelto per la cena, Ester e Ginevra non ci sono e la paura che siano andate via mi assale immediatamente.

"Mi spieghi che diavolo combini? Nel pomeriggio le avevo assicurato che avevi mollato Tamara, ma da come si è comportata, non si direbbe."

Fabrizio, con Valentina piuttosto scocciata accanto, mi incita a rispondere.

"Non è come pensi, ho chiuso con lei, ha solo cercato di mettere zizzania."

"C'è riuscita Alessandro, Ginevra se n'è andata."

"Ester è con lei?" Chiedo con il cuore che già minaccia di uscirmi dal petto.

"Sì, hanno detto a Roberto che volevano parlare con Zecchi della questione di Fabio e lui gli ha risposto che potevano sondare il terreno senza scoprire troppe carte, diciamo che sono in avanscoperta."

Fanculo, a me, a Tamara e anche a Roberto, ma che diavolo gli fa dire la testa? Quello stronzo non aspetta altro che una scusa per starle appiccicato e loro gliel'hanno appena data.

"Non fare quella faccia, lei sa come tenerlo a bada. E comunque sei stato tu a dire che tra voi non può funzionare, quindi è libera di intrattenersi con chi vuole."

"Non con quella merda." Sputo tra i denti.

"Non spetta a te decidere Alessandro." Fabrizio si allontana richiamato dagli altri che stanno entrando nel locale.

L'ultimo RoundWhere stories live. Discover now