afternoon

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Uscì da casa sua in fretta per prendere il treno delle sei, che lo avrebbe condotto alla ferramenta in cui lavorava dal lunedì al venerdì

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Uscì da casa sua in fretta per prendere il treno delle sei, che lo avrebbe condotto alla ferramenta in cui lavorava dal lunedì al venerdì.

Fortunatamente quel giorno era l'ultimo prima di avere i suoi soliti due giorni liberi in cui li trascorreva nel portarsi avanti con il suo studio.
Aveva così tante idee per la testa come, ad esempio trasferirsi a Tokyo di cui amava tutto, dai colori vivaci delle luci nella notte alla lingua che studiava da autodidatta.

Vide il suo treno ancora in fermata e sospirò di sollievo salendo su di esso e sedendosi nel primo sedile vuoto.
Per sua fortuna, non c'era mai nessuno a quell'orario.
Jimin amava la tranquillità, i sussurri e la serenità del sole di pomeriggio che ammirava con una cioccolata, seduto nel suo dondolo da camera.
Mise le cuffie in entrambe le orecchie e si lasciò trasportare dalla musica classica che si diffondeva trai suoi pensieri, cambiandoli a suo piacimento.

Arrivato sul posto, aprì la porta metallica del garage in cui lavorava sotto i severi ordini del suo capo, per guadagnarsi quel poco in più per il suo sogno.
Posizionò i cartelli pubblicitari all'infuori del negozio per poi rientrare dentro e sistemare i vari articoli sparsi.
Dopo aver finito di pulire si mise seduto nella piccola e malfunzionante sediolina dietro al bancone.

Si girò e prese la tisana riscaldata poco prima e la portò vicino alla bocca e ritornando composto, con entrambe le braccia sul gran bancone.
Per poco non si strozzò vedendo la figura del ragazzo ignoto con cui condivideva occhiatine e sguardi incessanti da più di tre anni.
Tolse subito la tazza dalle sue labbra e la posò lontano da sè, riportando l'attenzione sul ragazzo dai capelli celestini.

-Come posso aiutarti?- Cercò di balbettare il meno possibile in quella frase, ma il suo cuore era troppo veloce per ascoltare la mente.
Nel mentre il biondino si alzò dalla sua sediolina e uscì dal balcone.

-Mi servirebbero delle corde-
Quella fu la prima frase che sentì uscire dalle labbra del ragazzo e cercò di non impazzire letteralmente, quando si accorse del melodioso tono di voce.

Jimin annuì e fece cennò di seguirlo e si diresse nel reparto più vicino prendendo le forbici adatte.
Si avvicinò all'angolo corde e poi si fermò indicando la vasta scelta del materiale.

Yoongi indicò la corda normale di color blu accanto al corpo di Jimin che annuì iniziando a srotolarla.
-Lunghezza?- disse cercando di limitarsi nel guardare la corda che il ragazzo.
Scelse di prenderne due di uguale lunghezza e sorrise al più piccolo che distolse subito lo sguardo imbarazzato per poi iniziare a tagliare.

Non fiatando ritornò al bancone dove mise le due corde nella busta e riferì il prezzo con occhi bassi.
-Tieni- disse, porgendo la banconota ventimila won sopra il bancone al che il piccolo sgranò gli occhi.
-Hai sbagliato, me ne devi solo dodicimila-
D'altra parte il ragazzo non riprese i soldi e fece spallucce uscendo dal negozio.
Jimin rimase in silenzio cercando di assimilare l'accaduto.

I loved you, bloody;; yoonminWhere stories live. Discover now