night

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Quando si svegliò venne attaccato da un mal di testa atroce e da un senso di nausea, cercò di toccarsi le tempie per massaggiarle ma ciò gli fu impedito da qualcosa che non seppe riconoscere.
Aveva una benda scura che gli fasciavan gli occhi.
Gli vennero i brividi, non riusciva ancora ad assimilare ciò che stesse accadendo.
Nonostante avesse la benda agli occhi, riusciva a percepire ogni cosa.
In primis, la sua paura che lo bloccava mischiato al terrore amaro di saper benissimo dove si trovava e soprattutto con chi.
Poi percepii un respiro affannoso precisamente dalla parte destra del suo collo scoperto.

-Cosa ti avevo detto?- una voce che conosceva benissimo ma in quel momento così profonda da fargli accapponare la pelle.
Jimin tremava, conosceva benissimo il suo corpo ma non riusciva a controllarlo.
Aveva paura di tutto in quel momento di qualsiasi tocco, parola e frase detta.
-Yoongi?- la sua voce rappresentava il suo stato d'animo, terribilmente sovrastato da tutto.
In tutta risposta, il ragazzo rise di gusto per poi passare a baciare il collo scoperto dell'altro fino a quando Jimin cercò di liberarsi dalla sua presa.
Le uniche parole che disse furono "Non puoi, sei incatenato".

E Jimin realizzò.
A bloccare le sue mani, gambe e braccia erano delle salde catene d'acciaio attaccate alla tavola dura del legno che aveva visto minuti prima.
Yoongi si allontanò da lui e andò verso il tavolino accanto, d'altra parte Jimin sentiva solo le sue scarpe e non poteva nemmeno sapere che il ragazzo prese proprio un piccolo coltello da cucina.
Avvicinò la sua mano per accarezzare la guancia del piccolo che, preso dalla paura, girò il volto per non essere toccato.
-Non ti stai comportando affatto bene- ringhiò dandogli uno schiaffo da farlo girare dall'altra parte.

-O è proprio questo ciò che vuoi?- disse avvicinando il coltello al suo polso tenuto fermo dalle manette di ferro.
Jimin scosse la testa tremolante.
-Vedi Jimin?Mi piace quando mi obbedisci, come hai fatto sempre tutti questi mesi passati insieme- disse dandogli un bacio a fior di labbra.
Ma Yoongi non era più in sé, lo stesso coltello affondò la carne della mano di Jimin.

Questo tremendo dolore fece urlare il più piccolo che, rabbrividì stringendo forte i denti.
Sentiva benissimo il sangue sgocciolare dalla sua mano per poi toccare terra.
-Fidati Jimin, questa sarà la notte più lunga della tua vita- gli sussurrò all'orecchio.

I loved you, bloody;; yoonminWhere stories live. Discover now