afternoon

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  Il tramonto, per quel poco, illuminava la figura di Jimin mentre la sua mano a pugno bussava alla porta della casa di Jimin.
Si sentiva esausto da quella situazione, infatti percepiva in sè la sensazione che tutto ciò sarebbe finito presto.
Ma non voleva crederci, una parte di lui amava ancora quel ragazzo che aveva scombussolato la sua vita.. ma d'altra parte non poteva togliere il fatto che Yoongi era sempre più cupo e freddo nei suoi confronti, come se gli acesse fatto qualcosa.
Credeva che con quell'invito a casa Yoongi avrebbe sistemato ogni cosa una volta per tutte, lo sperava veramente.

Il ragazzo in questione aprì la porta con un sorriso a trentadue denti, accogliendo in casa il piccolo prendendolo dalla mano e trascinandolo dentro.
-Abbiamo tutta la serata libera finalmente, che ne dici di andare in camera?- gli disse trascinandolo verso le scale e salendole molto velocemente.
-Piano hyung, mi farai cadere- sorrise l'altro cercando di tenere il passo dell'altro che lo conduceva per tutto il corridoio buio, accarezzandogli la mano con il pollice.
-Questa è la mia camera- disse aprendo una porta e lasciandolo al ragazzo di entrare nella stanza dai colori molto chiari.

Yoongi accese la luce che divenne subito soffusa all'interno della stanza.
-È molto carina hyung- disse guardando un po' la camera per poi voltarsi verso il più grande che prese subito a baciarlo.
Il ragazzo spalancò gli occhi per l'inaspettata azione del grande ma poi lo accolse subito, Yoongi voleva sistemare le cose così? Per lui andava bene, così credeva.
Appena le loro labbra si staccarono Jimin prese ad abbracciarlo fortissimo come quella volta, con le lacrime agli occhi, al negozio.
Yoongi annuì a se stesso e ricambiò l'abbraccio.
-Scendiamo giù e guardiamo un film?- aggiunse togliendo le braccia dal suo corpo e prendendo il viso del più piccolo che, annuì vistosamente.
I due scesero giù e Jimin si sedette nel divano guardando poi la finestra che dava al parco accanto, la luce pomeridiana andava sempre più a spegnersi per lasciare il cielo alla notte.
Jimin giocherellò con i suoi pollici mentre Yoongi era in cucina a prendere qualcosa da mangiare, si alzò da divano e iniziò a camminare senza uno scopo preciso.

Guardò le varie foto poste nel davanzale della finestra e si soffermò per osservarle con più attenzione.
C'erano tante foto di Yoongi da bambino e Jimin cercò di non morire per la troppa dolcezza delle guance del più grande.
-Sei sempre a curiosare, eh?- disse facendo la sua entrata dalla cucina con due ciotole piene di patatine.
Jimin si voltò a guardarlo -Eri veramente carino, non che adesso tu non lo sia, ovvio- disse ritornando a guardare le foto.
-Dai vieni Jiminie, o il film inizierà senza di te- disse sedendosi nel divano e azionando la tv.
-Arrivo- disse per poi notare un qualcosa di strano nelle ultime due foto, dove veniva rappresentato due uomini e il piccolo Yoongi.
Non ci fece più caso e andò a sistemarsi nelle braccia del più grande mentre mangiava le patatine dalla ciotola posta nelle sue gambe.
Il film iniziò con un leggero sbuffare del più piccolo.
-Spero soltanto non sia horror, conoscendoti- aggiunse alzando gli occhi al cielo che provocò una risata dall'altro.
-Tranquillo, ci sono io con te- disse baciandogli la fronte e ritornando alla visione del film.

Era passata ormai un'ora e Jimin era sempre più terrorizzato da non riuscire più a guardare la televisione, nascondendosi accanto al grande.
-Dai Jimin, ti fa veramente paura questo?- scherzò Yoongi accarezzandogli la schiena per rassicurarlo.
-È colpa tua!Non mi piacciono queste cose- piagnucolò avvicinandosi sempre più a lui.
Yoongi spense la tv e si alzo oer accendere le luci.
-Così va bene?- chiese ritornando al divano.
Jimin annuì e sorrise -Finalmente hai tolto quella lagna- sbuffò sistemandosi meglio.
-Mi hai preso in giro?- disse Yoongi guardandolo storto.
-Credevi veramente che avessi paura di quella roba?- alzò un sopracciglio per poi scoppiare a ridere.
-Allora visto che non hai paura, vai pure in cantina a prendere le patatine, dato che le hai finite tutte- disse sfidandolo con lo sguardo.
Il piccolo non se lo fece ripetere due volte e si alzò dal divano -Verrò in un batter d'occhio- disse con un sorrisetto e prendendo la ciotola vuota dal tavolinetto.

Yoongi gli indicò la cantina e Jimin annuì aprendo la porta e chiudendola dietro di sè e accendendo la luce, per poi iniziar a scendere le scale.
C'era veramente freddo lì che portò subito le mani a sfregarsi tra loro per un po' di calore.
Finite le scale, si guardò intorno cercando il pacco di patatine ma non c'era quasi nulla in quella stanza poco illuminata.
Iniziò a girovagare dappertutto, aprendo bauli e controllando ogni scaffale che c'era.

Poi qualcosa attirò la sua attenzione, una tavola di legno appoggiata al muro nascosta da qualche coperta messa alla rinfusa.
Si avvicinò e tolse, senza pensarci, la stoffa e vide dei tagli continui nel legno.
Fece una faccia perplessa quando passò le dita nei vari segni.
Poi quello che vide fu soltanto alcuni movimenti confusi e dolore in tutto il corpo che lo portarono a non vedere più nulla.

-Sei sempre a curiosare, eh?-

I loved you, bloody;; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora