Domenica - Le parole di un amico - (terza parte)

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Durante il suo girare senza meta, gli capitò di passare vicino al museo, all'acquario e visto che si trovava in zona fece un salto anche al pub. Lo trovò ancora chiuso, questo dettaglio gli riportò alla mente il breve scambio di frasi avuto con Brian prima di uscire da casa. Gli aveva assicurato che sarebbero andati insieme ad aprire il locale. Fortunatamente la distanza da coprire per raggiungerlo non era tanta. Quando arrivò, Brian non era ancora uscito, stava finendo di prepararsi.

«Credevo non tornassi più.» Disse mentre indossava la maglietta.

«Hai ragione, scusami.» Posò le chiavi e il casco sul tavolino all'ingresso. «Ho incontrato un amico al bar e il tempo è volato.»

Raggiunsero il pub in perfetto orario, come la volta precedente i ragazzi dello staff erano già lì ad aspettarli.

«Che hai?» gli chiese Brian.

Cercò di sviare la discussione rispondendo: «Niente.»

«Sei stato in silenzio per tutto il viaggio.»

«Sono solo un po' stanco, tutto qui.» Replicò lui.

Non capiva per quale strana ragione non gli volesse raccontare della lettera, di Erin e della scelta di andare a cercarla. Dopotutto era il suo migliore amico, non c'era alcuno motivo per non farlo. Forse, si disse cercando una scusa plausibile, temeva che ridesse o che lo prendesse per pazzo per ciò che gli era saltato in testa.

Il locale era pieno, proprio come il giorno precedente. L'unica differenza fu che non vi era alcun gruppo musicale sul palco, la musica usciva dalle casse dello stereo. Rick passò gran parte del tempo dietro al bancone. Era talmente impegnato che non si accorse della presenza di Cindy e Alyson intente a conversare con alcuni amici seduti a un tavolo. Pochi istanti dopo Cindy si staccò dal gruppo per raggiungere Brian, gli disse qualcosa all'orecchio, si infilò una sigaretta in bocca e insieme si spostarono sul retro. Rick li vide, e mentre cercava di portare a termine un'ordinazione rifletteva sul suo silenzio in auto, convincendosi sempre di più che sarebbe stato giusto mettere al corrente anche Brian.

«Scusatemi se vi ho disturbato.» Disse raggiungendoli all'esterno.

«Serve una mano dentro?» chiese Brian.

«No, dentro è tutto a posto», passò nervosamente una mano fra i capelli, «Ti posso rubare un minuto, Brian?»

«Certo!» assunse un'espressione seria. «Che c'è?»

Rick restò in silenzio, spostando il suo sguardo su Cindy. Lei capì immediatamente che avrebbe preferito venissero lasciati soli, e senza dire nulla si spostò di qualche metro più avanti.

«Ieri al parco ho trovato una cosa», esordì, «si tratta di una lettera, scritta da una figlia alla madre malata.» Brian lo ascoltava senza interrompere. «Quando l'ho trovata era in mille pezzi, li ho raccolti tutti e portati a casa. Questo pomeriggio poi ho deciso di riunirli, quello che ho potuto leggere mi ha sconvolto. Tanto che, voglio andare alla ricerca di questa persona.»

«Perché mi racconti questo?» furono le sue prime parole.

«È il motivo del mio silenzio in auto. Ho passato tutto il pomeriggio a pensarci, e ancora adesso faccio fatica a sgombrare la mente.»

«Come intendi cercarla?»

«Non saprei, per il momento ho solo il suo nome. So che si chiama Erin.»

«Se per caso dovessi trovarla e conoscerla, come le spiegheresti tutto questo?»

«Ho intenzione di dirle la verità, e le renderò la lettera.»

Dieci Giorni E Un Futuro [COMPLETA]Where stories live. Discover now