Capitolo due

191 15 0
                                    

Passò qualche mese e tutta la famiglia inizio a prendere confidenza con l'italiano "una delle lingue di belle e complicate del mondo" la definiva Ermal.
Fra incertezze e paure, passò giorni e giorni a studiare la nuova lingua che avrebbe dovuto usare qualche mese dopo.
In un soleggiato giorno d'estate, uscì con suo fratello per andare a visitare la Pinacoteca Metropolitana di Bari quando si scontrò involontariamente con un altra persona.
"Scusami" disse Ermal "Scusami tu piuttosto" ribattè il ragazzo ridendo.
"Come ti chiami?" "Ermal, e tu?" "Marco" rispose sorridendo.
"Bene, ci vediamo allora" "Certo, sì. Ciao Marco" "Ciao Ermal!" disse Marco per poi dirigersi verso il parco comunale ed incontrarsi con un suo amico.
Ermal invece, si diresse assieme a suo fratello Rinald verso la Pinacoteca per andare a leggere qualche libro in italiano per familiarizzare con la lingua e sopratutto, conoscere nuova gente.
Entrò, si sedette al primo tavolo che trovò; posò il suo piccolo quaderno, il suo astuccio per poi alzarsi e andare a cercare un dizionario della lingua italiana.
Leggeva, leggeva tanto ed esaminava ogni singola e minima parola per poi tentare di capirne il significato senza l'ausilio del dizionario che li sembrava così maledettamente complicato da usare.
Mentre leggeva, milioni di pensieri affollavano nella sua mente e uno di questi era quello della scuola.
Come si sarebbe trovato? Si sarebbe facilmente integrato? Come sarebbero stati con lui i compagni? L'avrebbero trattato bene?
Non sapeva con certezza a che scuola si sarebbe iscritto ma poi, spinto dalla sua enorme curiosità verso le lingue e per la conoscenza, optò per il liceo linguistico.
Sua madre assieme a suo fratello e sua sorella credevano in Ermal e lo sostenevano nonostante qualche difficoltà che dovettero passare nel corso dei mesi, per colpa della comprensione linguistica.
"Përshëndetje Ermal" disse la mamma raggiungendolo alla Pinacoteca per salutarlo "Ciao mamma, come stai?" rispose Ermal ridendo sotto i baffi "mirë dashuria" ribattè la madre per poi dare un bacio sulla fronte ad Ermal e andarsene.
Infondo Ermal aveva sempre considerato la possibilità di venire in Italia come un opportunità per ricominciare una nuova vita, lasciandosi tutto il passato alle spalle e concentrarsi esclusivamente su sè stesso e sulla famiglia.

|Un pezzo di cielo in più| Ermal MetaOnde histórias criam vida. Descubra agora