5) Il ritrovamento

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5) Il ritrovamento

I temporali, si sa, capitano soprattutto in estate. Se poi si considera che settembre era ormai alle porte, non c'era di che sbalordirsi se quel giorno, a Genova, ci fosse un vero e proprio acquazzone.

Dentro l'ingresso della locanda "AI SETTE MARI", Valery e Agox stavano aspettando che la pioggia diminuisse per uscire da quella topaia (così l'aveva denominata Valery quando il mattino, appena sveglia, aveva tentato di lavare la camicetta senza ottenere alcun risultato). Le automobili passavano sopra alle pozzanghere e schizzavano acqua sui marciapiedi, facendo imprecare in dialetto stretto genovese i passanti, che si ritrovavano inzuppati dalla testa ai piedi. La topaia era proprio di fronte al porto, a  circa seicento metri. Distanza sufficiente per sentire la sirena della nave del Comandante Esposito suonare per tre volte. Valery e Agox spalancarono gli occhi, si guardarono increduli e uscirono di colpo, nonostante la pioggia fosse aumentata notevolmente.

«E' inutile suonare quella sirena Comandante.» Disse il Maresciallo Putti, sicuro di sé. «Chissà dove saranno quei due.»

«Non importa Maresciallo, io ci provo lo stesso. Se la Dottoressa Valery è vicina, sentirà.»

«Come vuole lei. Nel frattempo, vado a scrivere il rapporto.»

«Maresciallo, aspetti!»

«Dica...»

«Che cosa scriverà riguardo alla Dottoressa?»

Il Maresciallo sospirò prima di rispondere: «Scriverò... Che è una donna davvero in gamba.»

I due ufficiali sorrisero; la sirena suonò ancora, e ancora, e ancora...

Il temporale si era trasformato in un vero e proprio diluvio, la pioggia cadeva fortissima e il vento soffiava con una forza incredibile. Valery e Agox correvano velocemente verso il porto; questa volta però, lui era in testa e lei faceva fatica a raggiungerlo, non come a San Pantaleo. Arrivati ai cancelli dell'entrata, furono fermati dalla Polizia Portuale.

«Fermi voi! Dove credete di andare?» Urlò un Agente.

«Siamo i Ricercatori del CRS, dobbiamo andare dal Comandante Esposito!» Rispose Agox. «Sente la sirena? Ci stanno chiamando!»

«Siete tutti bagnati.» Commentò l'Agente.

«Già, piove un po'!» Disse Valery indicando il cielo.

Proprio in quel momento, ci fu un tuono pazzesco.

L'Agente fece loro cenno di entrare e avvisò immediatamente il Comandante Esposito tramite walky-talky (Tutlip – tutlip – tutlip - tutlip, ecc... ecc...). La sirena smise di suonare.

Appena entrati nella nave si trovarono di fronte i due graduati. Sorridevano entrambi, ma c'era un'enorme differenza tra un viso e l'altro. Il primo (quello del Comandante Esposito), era rilassato, sereno e indubbiamente umano, mentre il secondo (quello del Maresciallo Putti) sembrava una maschera di cera.

«Dottoressa Valery! Signor Agox! Ma dove siete stati?» Chiese calorosamente il Comandante. «Siete fradici! Rischiate di beccarvi una polmonite!»

«Non si preoccupi Comandante, ci dica piuttosto perché ha suonato la sirena.» Disse Valery.

Il Maresciallo non fiatava, aveva sempre la stessa espressione sorridente (sembrava davvero una statua di cera!). Il Comandante rispose a Valery: «Preferisco che sia il Maresciallo a comunicarvi la notizia. Prego Maresciallo, lo dica lei.»

La maschera di cera mosse lievemente i contorni della bocca: «Dottoressa Valery...» Si schiarii la gola. «In nome delle Forze dell'Ordine,»Fece una pausa. «la ringrazio per la sua preziosa collaborazione.» La voce del Maresciallo suonava come generata da un computer. «Grazie alla sua... ehm... tempestiva segnalazione, è stato possibile recuperare il reperto denominato: "Trita"; sottratto due giorni fa da ignoti, dal Museo di Cagliari. Le siamo tutti grati.» La bocca del Maresciallo tornò nella stessa posizione di prima.

La Trita ScomparsaWhere stories live. Discover now