12) In azione!

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12) In azione!

Orgosolo sembrava davvero un paese fantasma. Nelle strade non c'era anima viva e le case, avevano tutte le porte e le finestre chiuse.

Efisio e Agox raggiunsero una baracca, nella periferia del paese. Si erano nascosti dietro un muretto e osservavano il circondario. Agox prese il binocolo. «Sembra tutto tranquillo. Non c'è proprio nessuno in giro.»

La situazione era impressionante, c'era un silenzio incredibile, si sentiva solo il rumore del vento. Nelle strade, svolazzavano cumuli di fieno e di terra. Sembrava uno scenario tipo vecchio film di Far-West, dove quando meno te l'aspetti, sbuca fuori il pistolero vestito di nero.

Di pistoleri, Agox ne vide sbucare un bel po' di più.

«Eccoli!» Esclamò. «Sono in dieci. Sono a piedi. E armati.»

Efisio imbracciò l'M-16 e s'inginocchiò. «Non riesco a vederli Agox. Cosa stanno facendo?»

«Sono fermi. In mezzo alla strada. Sembra che stiano aspettando qualcuno.»

Efisio si domandava dove fossero finiti gli abitanti di Orgosolo. Sembrava impossibile, ma erano tutti spariti nel nulla. Sentirono il rumore di un'auto in avvicinamento. Agox voltò il binocolo verso quella direzione. «Una macchina. Nera. E' un SUV. Vetri scuri. Non riesco a vedere chi c'è dentro.»

«Resti giù.» Gli disse Efisio.

L'auto si fermò sulla strada e scesero due tizi. Uno di loro stringeva in mano una pistola. Agox lo vide benissimo anche senza binocolo. L'altro, con una bandana bianca in testa, aveva una mitraglietta. Non erano dei Rexur, anche se raggiungevano un'altezza di circa un metro e novanta. Efisio lo capì dall'abbigliamento. Indossavano entrambi dei blue-jeans e delle camicie nere; quello con la bandana aveva anche un gilet color caffelatte.

«Si stanno muovendo a piedi. Vanno verso i Rexur.» Disse Agox, mettendo a fuoco le lenti del binocolo con molta semplicità e precisione. «Si sono fermati. Un Rexur sta andando loro incontro.»

Efisio capì che quei due erano i terroristi. Si sentì assalire dalla rabbia e dalla voglia di vendetta. A distanza di qualche metro, c'era proprio chi aveva ammazzato i suoi due amici. Avrebbe voluto falciarli, con tutti i venti proiettili del caricatore ma, doveva mantenere la calma; non poteva rischiare di farsi catturare, o peggio ancora, di farsi uccidere. Doveva ritrovare Bill e Valery. Ma non poteva dimenticare l'obiettivo primario della missione: recuperare la Trita. Che stava per essere consegnata nelle mani di quei maledetti assassini.

«Cosa stanno facendo?» Chiese Efisio.

«Stanno parlando.»

«Devono essere i terroristi.»

«Ora si muovono. Vanno verso il paese.»

«Dobbiamo seguirli.»

Agox ritirò il binocolo e imbracciò l'M-16. Muovendosi con cautela, lasciarono la postazione e si avvicinarono al paese.

«Vado avanti io. Lei resti fermo finché non faccio segno. Ok?» Disse Efisio.

Agox annuì. Aveva visto quelle scene solo nei film, gli sembrava impossibile che ora, stava vivendo realmente quella situazione. Sentì i brividi scorrere sulla schiena, le mani cominciarono a tremare, ma il pensiero di Valery riusciva a dargli il coraggio di agire. Tolse la sicura e s'inginocchiò. Era pronto a sparare, avrebbe ucciso chiunque e senza esitazione, pur di ritrovarla sana e salva.

-

La caverna era illuminata dal braciere, colmo di carboni ardenti. Non c'era nessuno oltre lui. Bill rotolò su se stesso e rovesciò il calderone; la brace gli cadde addosso e i capelli presero fuoco. In mezzo alle scintille, agitò la testa per spegnerli e si alzò in piedi. Incurante del dolore, si sdraiò di schiena e poggiò le mani sui tizzoni ardenti. La corda si bruciò e riuscì a liberarsi. Aveva tutta la pelle bruciata, il sudore gli colava sul viso e i capelli fumavano ancora. Si slegò le caviglie e si passò le mani su tutto il corpo per eliminare la brace attaccata alla carne. Si gettò per terra, la roccia fredda gli diede un po' di sollievo; tremava come una foglia, il dolore era terribile.

La Trita ScomparsaWhere stories live. Discover now