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Entro nell'edificio scolastico con un forte ritardo.
Le lezioni iniziavano alle 8 in punto, ed io sono arrivato precisamente alle 8.16.
Il professore di matematica, come minimo, mi ucciderà.

Apro la porta ed entro, facendo puntare su di me tutti gli sguardi.

«S-Scusi...»

«Il motivo del ritardo Kim!»

«N-Non è suonata la sveglia.» Dico stringendomi una mano sul ventre dolorante.

«Vatti a sedere, Kim. Non ho intenzione di spiegare la lezione mille volte per uno sciocco ritardo.» Mi dice severamente, così gli do ascolto e faccio quello che mi ordina.

Mi siedo accanto a Jimin, e sospiro prendendo velocemente il libro di matematica e il quaderno, nel quale prendere gli appunti.

«Tae...» Sussurra Jimin, catturando la mia attenzione. «Quindi per oggi? Ci sei?» Mi domanda a bassa voce.

Separo le labbra a quella domanda, che non aspettavo minimamente.
Ci penso su per qualche secondo e poi annuisco.

«Okay, vengo.»

Jimin mi sorride e mi tira la guancia, prima di riprendere ad ascoltare la lezione.

Quando torno a casa, dopo le lezioni, vedo mio padre seduto sul divano a mangiare un po' di pop-corn, mentre guarda un film di guerra.

«Papà?» Mi avvicino a lui.

«Che vuoi?!» Sbraita lui, infilandosi cinque o sei pop-corn in bocca, che inizia subito a masticare rozzamente.

«Stasera non dormo a casa.» Dico fermandomi accanto a lui.

«Dove cazzo vai?! Non ti mettere nei guai ragazzino!»

«No no, tranquillo. Vado a dormire da un mio amico. Sai papà, ho sei amici!» Affermo sorridendo.

Lui nota il mio sorriso, e stranamente ricambia, annuendo con il capo.

«Tienili stretti allora.» Dice dolcemente lui.

«Ah! Un'altra cosa...hai valutato la mia proposta?» Gli chiedo stringendo le mani al petto.

«Tae, non lo so...è troppo difficile.» Dice emettendo un sospiro.

«Fallo per te stesso, per favore!» Alzo la voce, lasciando uscire una veloce lacrima dal mio occhio.

Lui la nota e si alza, lasciando il telecomando e la ciotola sul divano.
Mi poggia le mani sulle guance, iniziando ad accarezzarle, così mi asciuga la lacrima, e prova a sorridere guardandomi negli occhi.

«Non vale la pena piangere per me, lo sai Tae. Non voglio che lo fai.» Dice, ma abbasso il capo e nonostante ci provi, le lacrime escono velocemente rigandomi le guance leggermente rosse. «No, no, non fare così Tae. Non permettere a queste gocce di passare sul tuo splendido viso.»

«Papà ti prego! F-Fallo per me! Fallo per te!» Urlo iniziando a stringerlo.

Così piango sul suo petto, accasciandoci per terra.
Lui mi accarezza dolcemente i capelli, provando a rassicurarmi.

«Ti prego...»


Busso alla porta della casa di Jimin, con un borsone sulla spalla.
Passa veramente poco, prima che il figlio dei proprietari mi apra.
Ed eccolo lì, Park Jimin che mi sorride felicemente e dopo pochi secondi me lo ritrovo a stringermi il corpo.
A-Ahi...

«Vieni! Entra pure.» Mi invita lui, staccandosi dal mio corpo.

Così faccio, venendo accolto da tutti gli altri ragazzi, con sorrisi ed abbracci.

Mi cambio, mettendomi il pigiama: una tuta grigia e una maglietta a maniche corte bianca.

«Jimin, i tuoi genitori?»

«Sono in un viaggio di lavoro e torneranno tra circa tre giorni. Loro non sanno che siete qui.» Mi risponde alzando ed abbassando le spalle.

«Che vi va di fare?» Ci domanda Namjoon, sbattendo le mani tra di loro.

«Che ne dite...di fare il gioco della bottiglia?» Propone Hoseok.

Annuisco con il capo, così come gli altri.
Jimin, velocemente, prende una bottiglia d'acqua riempita fino a tre quarti di essa e la porge a Jin.

«Inizi tu, che sei il più vecchio.» Dice Jimin, ridendo.

«Lurido insolente!» Sbuffa Jin.

Il biondo poggia la bottiglia orizzontalmente per terra e con un movimento di mano la fa girare. Una volta che si ferma, il tappetto azzurro indica Yoongi.

«Obbligo o verità?» Chiede Jeongguk, seduto di fianco a me.

«Verità.»

«É vero che tu e Jimin-hyung avete fatto qualcosa da grandi?» Domanda curioso il maknae, con un accenno di malizia nel tono.

«Jeongguk!» Lo sgrida Jimin.

«Si, è vero.» Risponde Yoongi, tranquillamente. Egli alza le spalle, come se non gli interessasse minimamente.

«Yoongi!» L'arancione rimprovera l'azzurro facendo sbuffare quest'ultimo.

A quella buffa scenetta scoppiamo tutti quanti a ridere.

Prendo la bottiglia la giro. Essa indica Jeongguk.

«Verità.»

«Chi tra i presenti ti appaga di più? In senso...su quale corpo vorresti scorrere le tue mani?» Domanda Namjoon al piccolo.

«Umh...il sedere di Jimin é molto bell-» Non finisce che riceve una manata da Yoongi, dietro la nuca. «PERÓ...mi incuriosisce Taehyung.» Afferma guardandomi.

Io mi strozzo con la saliva e di scatto inizio a tossire.
CHE CAZZO HA APPENA DETTO IL FETO?!

~•~•~•~•~•~
AAAHHH, questo feto diventerà il tuo UOMO :D

Comunque...IO NON SONO PRONTA PER QUESTA NOTTE, MI CAPITE VERO?!?!

Frullatori spenti, ciao.

"Bruise"࿇к◊◊к√حيث تعيش القصص. اكتشف الآن