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"Papà?" Chiese Jungkook alzando la voce per farsi sentire.
"Sì sono io Jungkook" si sentì arrivare una risposta probabilmente dalla cucina. Allora il castano uscì dalla propria stanza facendo segno a Taehyung di seguirlo in silenzio.
Raggiunse la cucina, dove il padre stava sistemando delle cose dentro i vari stipetti.
"Stasera non ci sono, dovrai mangiare solo." Disse continuando a dargli le spalle. "Ho comprato del ramen, dovrebbe bastarti per almeno una settimana" aggiunse sistemando l'ultimo bicchiere di ramen istantaneo e finalmente si girò. "Oh" disse poi accorgendosi di Taehyung.

"Papà lui è Taehyung...Taehyung lui è mio padre" disse il figlio indicandoli mentre parlava. Iniziava fin da subito a sudare freddo, in men che non si dica il padre gli avrebbe chiesto chi fosse Taehyung e lui doveva inventare una scusa.
Ma il maggiore fu più veloce di tutti e due, dicendo "Signor Jeon, posso parlare di una cosa importante?"

L'uomo si accigliò chiedendo "Come? E tu di cosa dovresti parlarmi?"
"Di suo figlio, signore. Se possiamo sederci e parlarne tranquillamente possiamo affrontare ogni cosa col giusto tempo"

"Affrontare? Che dovremmo affrontare?" Chiese l'uomo sempre più confuso e un po' irritato.
"Papà ascoltalo...ti prego.." disse Jungkook, sussurrando le ultime due parole. Sapeva che era arrivato il momento di vuotare il sacco, e non essendone in grado lui, voleva lasciare l'incarico a Taehyung.

"Lei ci tiene a suo figlio, signore?" continuò il castano.
"È mio figlio, che vai a pensare?" rispose il padre con tono retorico ed irritato.

"Scusi... era per avere una conferma. Comunque se così è, la prego ascolti la mia storia, non ci vorrà molto.." spostò poi lo sguardo su Jungkook intento a mordersi un labbro, e aggiunse "..spero"

***

Una volta seduti tutti e tre sul divano il maggiore dei ragazzi iniziò a parlare, nonostante non sapesse da dove cominciare.
Perciò partì dal fatto che conosceva il figlio del vicepreside Yoon e da lì continuò a raccontare. Gli disse tutto quello che Jungkook dovette passare e subire in tutto quel tempo e delle volte che lui assistette involontariamente.

Gli raccontò tutto. Dei ricatti, delle bugie, della conversazione di quella stessa mattina con Kangdae, suo padre ed il preside. Disse che fortunatamente erano riusciti a prenderlo ed ora mancava solamente la testimonianza di Jungkook.

Quest'ultimo se ne stette tutto il tempo in silenzio, facendo parlare il maggiore ed il padre che ogni tanto faceva qualche domanda non capendo e non sapendo se credere alle sue parole o meno, o delle imprecazioni contro Kangdae ed i suoi amici.

"Quindi mi stai dicendo... che mio figlio ha veramente passato tutto quello?" Chiese per la milionesima volta.

"Sì signor Jeon, veramente" rispose buttando poi un occhio sul proprio ragazzo, ricurvo su se stesso per via della paura. Si potevano benissismo vedere le sue mani tremare.

L'uomo sbattè più volte le palpebre pensieroso e poi girò la testa verso il figlio. "Ma allora..perché tutto questo? Perché non hai agito da uomo e l'hai affrontato fin da subito, Jungkook?"

Il figlio aprì bocca cercando di dire qualcosa ma non aveva la benché minima idea di come rispondere. "A-avevo paura" riuscì solamente a dire.

"Paura di cosa Jungkook? C'è sul serio qualcosa per cui continuare a gettare la spugna in quel modo? Con una reputazione del genere e un orgoglio sotto le scarpe?"

"I-io..papà io avev-...." il suo cuore prese a battere all'impazzata per l'agitazione, le mani entrambe sudate, la fronte calda. "Avevo paura che Kangdae ti dicesse il mio segreto... Avevo paura che non mi accettassi.."

"Il tuo segreto? C'è così tanto da subire solo per un segreto?" Adesso il padre si alzò dal divano, squadrando il proprio figlio.

"Tu non capisci papà-.." il suo discorso venne interrotto da un singhiozzo, incontrollabile ed accompagnato da delle lacrime che decorarono le sue guance. "I-io.... sono...Ecco s-sono...g-gay"

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Gioia mia

Hold me tight [[Kth.Jjk]]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora