Hold me tight [[Kth.Jjk]]

5.9

[Probabilmente sarà il capitolo più lungo di questa storia AHAHA so, prendere dei pop corn e accomodatevi]

Il signor Jeon per un po' prima di dare segni di vita e incurvare le sopracciglia. "Quindi mi staresti dicendo... che prima ti guadagni la reputazione da puttana della scuola e poi vengo a scoprire che forse in alcuni momenti ti avrebbe anche fatto piacere???" Alzò la voce puntando il figlio con uno sguardo infuocato.

"Signore non c'entra nulla quell-" cercò di aiutarlo Taehyung, ma fu interrotto di nuovo dall'uomo che corse via lontano dal salotto.
"No, stammi bene a sentire" si girò poi verso di lui. "La famiglia Jeon è una famiglia rispettata, con una buona reputazione. Sapere che Jungkook-" questa volta fu Taehyung ad interromperlo.

"Signor Jeon per l'amor di Dio lo guardi" disse indicando da lontano Jungkook rannicchiato sul divano, con le gambe strette al petto, intento a piangere quante più lacrime poteva. "Suo figlio è diventato una persona così fragile. Non ha chiesto lui tutti quegli abusi, non l'ha di certo fatto per piacere. Tutto ciò che ha fatto, è stato per proteggersi dalle sue parole, dai suoi rimproveri. Perché sapeva che non l'avrebbe accettato. Ma lo guardi. È così fragile in questo momento, che tutto ciò di cui ha bisogno è solamente un po' di amore, soprattutto da parte di suo padre"

L'uomo assunse nuovamente un'espressione seria in volto e dopo un sospiro rispose "Se questa storia uscisse fuori..." riferendosi a Kangdae e gli altri compagni. "Dev'essere archiviata e dimenticata, intesi?"
"Intesi" rispose Taehyung.

Dopo una breve pausa, mentre l'uomo squadrava il ragazzo dalla testa ai piedi commentò "Ora ho capito chi sei..."

"S-signore?" Chiese Taehyung non capendo.
Il signor Jeon si avvicinò di più a lui e gli puntò un dito sul petto. "Se solo so.. che hai usato Jungkook nel modo in cui l'hanno fatto quei figli di puttana, sappi che ti farò fare la loro stessa fine, anzi molto peggio. Quindi riguardati le spalle, Taehyung" enfatizzò l'ultima parola abbassando adesso la mano.

"S-sul serio signore? Vuol dire che lo sta accettando?" Non riusciva quasi a crederci.

L'uomo tornò a fissare il proprio figlio da lontano. "Hai ragione su di lui... È sempre stato così d'altronde. Mai un po' di autostima, mai un po' di forza da vero uomo... Ormai non posso far altro che accettarlo"

Taehyung volle fare i salti di gioia per la troppa felicità, ma si contenne mordendosi l'interno della guancia.

"Riguardo a te" interruppe i suoi pensieri, fulminandolo di nuovo con lo sguardo. "Devo ancora darti del tempo. Ti metterò alla prova e vedere.... se almeno tu ti occuperai di Jungkook"

"Lo farò! Può contare su di me sulla sua protezione!"

"Sai... da quando è morta sua madre, ci siamo allontanati ancora di più e me ne sto rendendo conto solo adesso" disse il padre abbassando il tono della voce. Strinse un pugno e scrollò la testa. "Ora devo andare. Controlla i tuoi pantaloni e non ti azzardare a toccare Jungkook. Non permetterò che mio figlio venga di nuo-"

Ma prima che potesse continuare Taehyung disse "Può stare tranquillo signore, rispetto suo figlio meglio di qualsiasi altra cosa. L'ultima cosa che voglio è fargli del male"

Dopo un cenno col capo il signor Jeon riprese le chiavi precedentemente posate sul mobile vicino la porta ed uscì, dicendo prima un "Digli di calmarsi....non ne ha motivo"

Un tonfo arrivò alle orecchie di Jungkook ancora rannicchiato sul divano. Intuì che il padre fosse uscito e il che non lo scompose neanche. Ormai si aspettava il peggio.

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"Kookie" lo chiamò il maggiore avvicinandosi a lui. Si chinò poggiandogli una mano sulla schiena e carezzandogliela. "Ssh calma, è tutto finito" si sedette poi accanto a lui e lo circondò con le braccia. Jungkook allora non perde tempo e lo strinse forte a se come se ne dipendesse la propria vita.