Avrei dovuto ottenere l'Oscar.

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«Vuoi riprenderti?!» sussurai alla mia amica dandole una gomitata.

Austin guardava tutti con indifferenza, il suo umore sembrava fosse nero.

Ma come mai?

Ma che importa a te?

Hai ragione che importa a me?

Ad un certo punto però, mi notò, e per un attimo intravidi nel suoi occhi stupore e un'altra strana luce che non riuscì a decifrare.

«Scimmietta?» i suoi occhi verdi si tuffarono nei miei.

Pultroppo per me, il verde dei suoi occhi non era come il mio.

Erano un verde molto più enigmatico.
Un verde smeraldo quasi, e infondo ad essi, potevi scorgere delle piccole paiuzze dorate e color nocciola.

Era davvero facile affogare in quei occhi.

«Scimmietta selvaggia non ci posso credere sei tu!» disse con quella che a me sembrava finta eccitazione.

Questo ragazzo ha la capacità di farmi perdere la pazienza in meno di trenta secondi.

«Collins è da quando sono nata che ti ripeto di non chiamarmi così, mi hai rivista da meno di cinque minuti, e già la tua testa da gallina idiota sta pianificando cento modi diversi per portarmi all'esasperazione.» sbottai disperata.

Sul suo viso si formò un sorriso beffardo, che fece comparire una delle sue fossette.

«Ora ho l'assoluta certezza che sei proprio tu, Scimmietta

Cercai di contenermi dopo quel nomignolo fastidioso, non volevo dargli la soddisfazione di vedermi davvero arrabbiata, almeno non subito.

«Ma dove diavolo eri finita? I tuoi genitori hanno avuto, finalmente, la brillante idea di farti dare una strigliata come si deve in un collegio?»

Fuochino, il sistema di detenzione era più o meno quello.

«Ah ,Ah, Ah, molto divertente Collins, davvero. Ho partecipato allo scambio interculturale in Spagna.»

Ci fu un attimo di silenzio.

«AHAHAHAHAHA» non riusciva a smettere di ridere.

«Tu, in uno scambio interculturale?!» disse ancora fra le risate.

Direi che il suo umore è cambiato notevolmente, logico, ha appena trovato un passatempo divertente.

Posso dire quello che voglio sul suo conto, ma non posso dichiarare che lui non sa niente di me.

Mi conosce dalla culla, e questo fa si che lui sia una delle persone che mi conosce come le sue tasche, a mio malincuore.

Non sarebbe stato facile da ingannare come Kevin.

Continuava ancora a ridere e la cosa cominciò ad irritarmi.

«Cosa c'è di così divertente?!» sbuffai.

«Credi che io non sappia quanto tu odi questo genere di cose? Non verresti a scuola neanche a Settembre se non fossi obbligata, e ora te ne esci che hai fatto scuola anche in estate?» disse ancora sghignazzando.

Cazzo.

«Sono stati i suoi genitori a obbligarla.» disse difendendomi Jess, che probabilmente si era appena ripresa dallo stato di trance causato dalla vista di Collins numero uno.

Austin smise di ridere, valutando la cosa.

Sembrò soddisfatto della spiegazione.

«Mmm sì, adesso ha più senso» disse con ancora quel sorrisetto impertinente in volto.

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