Non potetti incatenare quel sorriso che mi sfuggì.

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Giornoo❤️.
Alla fine leggete sotto.
È importante❤️.
Buona lettura💕.

È ormai giunto il tanto atteso sabato.

Sono davvero molto in ansia.

È da una vita che non esco con un ragazzo, credo di essermi pure dimenticata cosa si prova.

Spero di non fare figuracce come mio solito.

Alla fine, Kevin ed io, abbiamo optato per un film al cinema, verrà da me alle otto in punto.

E se qualcosa dovesse andare storto?

Se fossi noiosa?

Che stress.

Per cercare di tranquillizzarmi, provo a farmi una doccia.

L'acqua calda traccia ogni curva e spigolo del mio corpo, facendo rilassare i muscoli fin troppo tesi.

Tuttavia, ancora non basta, sono troppo preoccupata.

Dopo essermi asciugata i capelli, mi infilo un jeans e una maglia viola, e, non prima di aver messo ai piedi le mie Vans nere, esco di casa per fare una passeggiata vicino al mare.

Arrivata mi precipito in spiaggia, deserta dato che ormai Ottobre si sta avvicinando sempre di più, e mi siedo sulla sabbia rovente, contemplando il mare, che riesce a infondermi serenità.

Mi piacerebbe essere come il mare calmo.

Sereno, capace di infondere pace e quiete.

Rendere felici le persone, che come me, si sentono meglio solo a guardarlo.

Anche io avvolte mi sento un mare calmo.

Ma la verità è che io sono un mare agitato, pronto a ribellarsi.

Un giorno, inevitabilmente io... me ne andrò.

Sarò un mare in tempesta, e travolgerò tutti quelli che mi stanno accanto.

Li farò soffrire.

E questo fa soffrire ancora di più me.

Spero solo che, non potendo mai essere un mare calmo, un giorno, diventerò una stella.

Una stella luminosa, che potranno vedere tutti.

Facendo si che anche io potrò vedere tutte le persone a me care, e potrò vegliare su di loro.

Li aiuterò a prendere decisioni, li confortero quando ne avranno bisogno.

Solo questo ideale mi aiuta a consolarmi.

Qualcuno picchietta un dito nella mia spalla e ciò mi fa sussultare.

«Sembri triste, che ti prende?»

Non c'è neanche bisogno che io mi giri.

Riconoscerei quella voce in mezzo a quella di milioni di persone.

«Austin ti prego lasciami stare, sto pensando.» dico esausta con un pizzico di malinconia.

«Sei ancora arrabbiata con me per la faccenda dei ragazzi?» mi chiede cauto.

Non gli rispondo.

Ovvio che sono ancora arrabbiata.

Non può dire a dei ragazzi di non avvicinarsi a me, minacciandoli poi.

E sto ancora cercando di capire il motivo delle sue azioni.

«Vieni con me.» senza il tempo di farmi replicare, mi prende la mano e mi tira via, trascinandomi con sé.

La mia ultima chance sei tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora