A quanto pare, non ero l'unico a voler cambiare aria.

257 28 31
                                    

«È davvero disgustoso.» dissi io schifata.

«Non mentire. Lo so che ti sono mancate le nostre punizioni settimanali.» la voce di Austin mi arrivò beffarda alle orecchie.

Quanto lo odio.

«Nei tuoi sogni Collins.» sbottai irritata, per poi continuare.

«È sempre colpa tua! Ti diverte così tanto vedermi arrabbiata?!» dissi, sempre più frustrata.

«Tu non puoi neanche immaginare quanto.» disse metà tra il divertito e il serio.

Non risposi, e feci cadere lì il discorso, che andava avanti così da quando era cominciata la punizione.

Questo ragazzo è davvero incredibile.

Sa sempre quale tasto dolente toccare per farmi imbestialire.

Avvolte mi chiedo, come fa lui ad essere il figlio di Amanda, una donna così dolce e gentile, nonché, migliore amica di mia mamma.

Amanda si è sempre occupata di me quando i miei erano a lavoro, e mi trattava come se fossi la figlia che non ha mai avuto.

Mi faceva perfino dormire a casa da lei quando i miei genitori tardavano troppo per lavoro, nonostante Austin facesse di tutto per farmi rimanere sveglia ad ascoltare cosa voleva, o semplicemente per burlarsi di me.

Amanda...

Cosa sarà mai successo fra lei e il suo insopportabile secondogenito?

Austin non è mai stato un ragazzo semplice, lo so bene.

Ma per le persone a cui teneva, avrebbe fatto pazzie.

E sua madre era una di queste.

Quindi perché lasciare casa sua, per quasi un anno, senza praticamente farsi vedere da lei?

E in questo tempo dov'è stato?

Ripeto, cosa importa a te?

Mi dispiace per Amanda, stupida.

Non riesco a non pensarci.

Certo, farò finta di crederci.

Stai zitta odiosa.

Ad interrompere i miei pensieri, è la voce calda di Austin.

«Dai Scimmietta non arrabbiarti, guarda abbiamo quasi finito.»

«Per fortuna aggiungerei.»

Erano già le sei e mezza, e non ero ancora a casa.

Ho chiamato i miei genitori dicendogli che rimanevo da Jess a studiare.

Non potevo certo dirgli di essere già finita in punizione, il primo giorno poi.

«Comunque cos'è successo, nella bella Miami, durante la mia assenza?» chiesi, sperando di estrapolargli qualche cosa riguardo lui e Amy.

«Non ti sei persa niente, credimi.» disse pensieroso.

«Tu invece, la Spagna era davvero così affascinante?» continuò lui sghignazzando, cambiando argomento.

Sospirai.

Non si sarebbe mai confidato con me.

E come biasimarlo.

Vuio stare zitta?!

«No, era orribile.» dissi io senza troppi giri di parole.

Lui rise.

«Ιmmaginavo non ti piacesse.»

Ad un certo punto una preoccupazione mi passò per la mente, e sfortunatamente, pensai a voce alta, abituata com'ero a parlare sola.

La mia ultima chance sei tu.Where stories live. Discover now