11. (PARTE PRIMA)

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Quattro file di uomini, con i piedi allineati e il petto in fuori, attendevano che il capitano Avery finisse di osservarli, l'espressione ereditata dall'aver vissuto con gli abitanti di North Harris.

«Tutti presenti, sobri e in ordine, signore» disse Blight levandosi il cilindro. Quasi lacerò nell'inchino le cuciture sotto le ascelle della nuova giacca blu.

Avery rispose: «Grazie, signor Blight.» Ma pensò che, a parte qualche accenno di trascuratezza nell'ordine – una camicia allacciata storta, un paio di calzoni con uno strappo – non fossero affatto sobri, e se lo sembravano era perché qualcuno li aveva presi a schiaffi.

Guardando meglio, il capitano si accorse che il nostromo lisciava il bastone con le dita di carta vetrata. Non hanno segni sul viso, li ha battuti dove non fossero visibili. Continuò a camminare fino a quando ebbe circumnavigato il rettangolo umano e osservato l'equipaggio da ogni angolazione. Dopodiché tornò al punto di partenza, nell'ombra proiettata dalla nave, fece un passo indietro e si rivolse a MacMourrog. «Vi faccio le mie congratulazioni per la nomina a primo ufficiale.» Estrasse dalla giacca nera una busta con il sigillo di ceralacca dell'Ammiragliato. La porse. «Siete prigioniero di questo nuovo modello di nave moderna. Amen.»

Alcuni marinai ripeterono l'Amen a mezza voce. Il nostromo intimò il silenzio.

A MacMourrog si macchiò il viso come se avesse bevuto, patì la strozzatura del colletto della nuova uniforme e procedette di un passo incerto in avanti, il braccio che si scuoteva.

Avery lo esaminava con occhi verdi senza alcuna felicità. Era un buon ufficiale, lo scozzese, eppure gli sembrò che il Primo Lord dell'Ammiragliato avesse voluto rettificare un torto concedendo un favore alla persona sbagliata. In altri tempi avrebbe lottato perché fosse Kozlov a ricevere la promozione, adesso non gliene importava nulla. In qualche modo quella ciurma era colpevole, doveva solo capire come fare ad estorcere loro la verità.

Il capitano volse gli occhi sul secondo ufficiale per vedere quale effetto gli facesse un'ingiustizia palese. Ma Kozlov sorrise nella sua dignitosa compostezza, si congratulò con MacMourrog con una stretta di mano, gli levò la promessa di pagare da bere una volta arrivati alle Cayman e continuò a guardare un giovane uomo commosso e confuso con quel sorriso sospeso sulle labbra.

Forse, rifletté Avery, sa che la sua posizione non migliorerà col tempo per colpa dei suoi natali. Per un breve istante, nella mente gli apparve il fantasma di Evans, che sarebbe stato il suo primo ufficiale per diversi anni ancora se non fosse inciampato in una delle buche che il destino gli aveva scavato attorno. Il giovane era finito dentro la fossa della malattia che l'aveva costretto a terra, e aveva concesso la possibilità all'ufficiale che gli stava dietro in graduatoria di sostituirlo. Se ne era cavato fuori per vedersi affidare la fregata ma, siccome il fato è un animale che non molla le prede per disattenzione e serra le mascelle quando tentano di scappare, era morto comunque a Grand Cayman, trascinandosi dietro tutto ciò che di buono aveva guadagnato.

Di Pesce e di UccelloWhere stories live. Discover now