Capitolo 2

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"Camilla, é ora di svegliarsi" mi disse la voce dolce di Rose.

Il pomeriggio del giorno precedente mi avevano anticipato, infatti, il fatto che per questi tre mesi sarei andata a scuola con il loro figlio maggiore, Luke, dicendomi che così non avrei perso i mesi di scuola e intanto mi sarei fatta nuovi amici.

Mi alzai di malavoglia dal letto, andando nel bagno situato in camera mia, per darmi una sistemata. Tornai in camera e mi misi una maglietta a mezza manica a righe bianche e azzurre e dei jeans, poi rifilai in bagno per mettermi dell'elyner e del mascara, con il mio amato lucidalabbra trasparente.

Scesi di sotto dopo aver preso lo zaino e i libri che Rose mi aveva lasciato sulla scrivania in camera, raggiungendo Luke che era appoggiato allo stipite del portone di casa, per andare a scuola.

"Sai, stavo pensando" cominció lui mentre ci avviavamo verso scuola "Se vuoi oggi pomeriggio puoi uscire con me e i miei amici così ti facciamo vedere il posto" mi disse infine.

Puntai lo sguardo in basso sulle mie Vans azzurre.

"Mh, ok" risposi infine.

"Ok, allora più tardi te li faccio conoscere" mi disse sorridendo "Ora vado ci vediamo dopo" mi lasció un bacio sulla guancia ed entró a scuola.

Mi decisi ad entrare anchio, sentendo la campanella che suonava. Dio santo fai colpire un sasso in testa a Luke che mi ha lasciato da sola. E ora come faccio a raggiungere la segreteria per ritirare l'orario e il numero del mio armadietto?

"Ciao" una voce alle mie spalle mi fece sobbalzare.

Mi girai e vidi una ragazza dai lunghi capelli neri, e gli occhi castano scuro, che mi sorrideva.

"Sei nuova? Non ti ho mai visto prima d'ora, e io conosco tutti" continuó la ragazza.

"Si, in realtà sono nuova, sono arrivata oggi" le spiegai mentre lei mi squadrava da cima a fondo.

"Ti sei persa per caso?" mi chiese ancora la ragazza di cui non sapevo il nome.

"Si, non riesco a trovare la segreteria per prendere l'orario e il numero del mio armadietto" piagnucolai.

"Se vuoi ti accompagno io" mi disse porgendomi la mano.

"Ti amerei se lo facessi" dissi prendendole la mano, facendola ridere mentre ci incamminavamo per il corridoio.

"Comunque io sono Sara" mi disse una volta raggiuta la segreteria.

"Camilla"

"Allora, Camilla, aspetta un attimo" mi disse prima di voltarsi allo sportello della segreteria "Come fai di cognome?" mi chiese.

"Philiphs" le risposi anche se non avevo più un cognome, ma quello era il cognome con cui mi avevano segnato alla scuola quindi.

"Si?" disse una donna anziana affacciandosi allo sportello.

"Mi scusi, ci servirebbe l'orario e il numero con sblocco dell'armadietto per Camilla Philiphs" disse Sara alla signora, indicandomi.

"Certo," inizió a rovistare in diversi cassetti prima di estrarne un foglio che ci porse da sotto lo sportello "Ecco a te, cara" disse porgendomi il foglio che Sara mi strappó via dalle mani.

"Mh... 305... andiamo" mi prese per il polso e mi portó nel corridoio a cui si arriva appena entrati a scuola.

"Eccolo, l'ho trovato subito perché il mio é il 306" mi disse porgendomi il foglio.

Aprì la serratura dell'armadietto, mettendoci dentro lo zaino e i libri che non mi servivano per la prima ora.

"Anche tu Geografia alla prima ora?" io annuì, prima che ci incamminassimo verso l'aula.

***

Le prime cinque ore sono state fantastiche in compagnia di Sara, con cui ho scoperto di avere molte cose in comune. Adesso ci stiamo dirigendo verso la sala pranzo.

"E, oddio quanto é strafigo Taylor Lautner" concluse lei, prima di spostare lo sguardo dietro le mie spalle.

"Che c'é, Sara?" dissi girandomi "Oh, tu, ciao" salutai Luke.

"Loro sono i miei amici, ti avevo detto che te li avrei fatti conoscere" mi disse abbozzando un sorriso "Ragazzi, lei é Camilla, Camilla loro sono Michael" indicó un ragazzo dai capelli... verdi?! "Lui é Ashton" indicó un ragazzo biondo e riccio con due fantastici occhi verdi "E lui é Calum" indicó l'ultimo ragazzo.

Il vassoio mi cadde dalle mani facendo un tonfo pazzesco sul pavimento.

"C-camilla?!" disse lui strabuzzando gli occhi.

"T-tu c-cosa e-e come?!" non riuscì a finire la frase che lui mi abbracció.

"Dio, quanto mi sei mancata, pensavo che non ti avrei più rivisto" continuó e mi lasciai cullare dal suo profumo che da troppo tempo non sentivo, prima di ricambiare l'abbraccio.

"Anche tu mi sei mancato, Cal" conclusi con il viso nell'incavo del suo collo.

"Voi due ci dovete una spiegazione" ci dissero in coro gli altri, facendoci ridere.

#Ciaoragazze

Ecco il secondo capitolo e la storia si fa più interessante... comunque... fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate, e se volete lasciate un voto, grazie mille.

P.S. C'é un gruppo su Whatsapp della storia, se volete essere aggiunte contattatemi in chat.

Vivodimusica_01

I Think This Is Love • Luke HemmingsWhere stories live. Discover now