Capitolo 5

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"Ti ricordi" mi strinse la mano più forte "Quando mi dicevi che ti piaceva anche solo stare sul letto a baciarci o a farci le coccole come ora?" sorrisi guardando il ragazzo steso di fianco a me "E quando rovinavo sempre il momento facendo le mie solite battutine?" rise.

"Si, riuscivi sempre a spezzare l'attimo" ridacchiai io mentre lui mi lasciava dei dolci baci sulla mascella.

"Ma tu eri quella che iniziava sempre a strusciarsi un pó troppo dopo che ti facevo una battuta sporca" continuó lui ridendo del mio imbarazzo, sapendo che io ero a conoscenza del fatto che aveva ragione.

"Beh, eri tu quello che lasciava che mi ti strusciassi addosso" ridacchiai.

"Certo" mi bació l'angolo delle labbra "Per me potresti farlo anche adesso" scese sul collo alzandomi il mento con due dita "Solo che mi farai eccitare così tanto che poi" mi lasció una striscia bagnata con la lingua sulla clavicola, mettendosi a cavalcioni su di me "Dovrai scoparmi così violentemente da farmi rimanere senza fiato per rimediare" mi sussurró all'orecchio, mordendomi il lobo, e lo sentì indurirsi contro la mia gamba.

"Smettila" piagnucolai prendendo il cuscino, mettendomelo sul viso, cercando di coprire le mie guancie che stavano andando pian piano a fuoco.

"Perché?" mi tolse il cuscino dal viso, riappoggiandolo di fianco alla mia testa "Sei così carina quando arrossisci"

Chiusi gli occhi, sentendo che accarezzava i miei zigomi rossi dall'imbarazzo con il pollice. Aprì gli occhi quando mi accorsi delle sue labbra che si muovevano sulle mie.

Gli appoggiai una mano sul petto, tracciando linee immaginarie con le dita, scendendo fino al basso ventre.

Scese a baciare la linea sotto la mascella, avvicinandosi con le labbra al mio orecchio.

"Smettila" sibilò serio "Mi é diventato duro quindi o la smetti di farmi eccitare, o sai quali sono le conseguenze" disse e lo sentì accarezzarmi la coscia con la mano.

"Che ore sono?" dissi ridacchiando.

Vidi le spalle di Calum e i suoi muscoli tendersi, mentre afferrava l'Iphone dal comodino.

"Le sette e mezza, abbiamo ancora una mezzora" disse riposando il cellulare sul comodino "Che vuoi fare nel frattempo?" mi chiese malizioso riprendendo a baciarmi il collo.

"Io un'idea ce l'avrei" gli dissi sfiorando appena la pelle sul suo bassoventre con le dita.

Lo sentì mordermi il collo risalendo con le labbra vicino all'orecchio.

"Allora apri le gambe" mi sussurró con voce così roca da farmi venire i brividi.

Io scossi la testa, volendo dargli del filo da torcere.

Lui mi morse il lobo dell'orecchio prima di sussurrarmi un "Perché no?"

"Devo andare, gli altri a casa si staranno preoccupando"

Lo sentì grugnire e poi uno sbuffo uscì dalle sue labbra, mentre scendeva da sopra di me, sedendomisi di fianco sul suo enorme letto matrimoniale.

"Non essere triste, ci vediamo domani a scuola" gli dissi dopo essermo rivestita, lasciandogli un bacio sulla guancia.

Lui mi guardò come se avessi fatto la cosa più stupida del mondo.

"Che c'é?" gli chiesi.

Lui mi guardo tipo 'Lo sai benissimo cosa', così mi riavvicinai a lui, lasciandogli un bacio a stampo sulle labbra.

"Allora, ciao" sussurró sulle mie labbra.

"Ciao" gli dissi di rimando, salutandolo con la mano mentre uscivo da casa sua.

La sera si faceva sentire a Sidney, così il più in fretta possibile mi incamminai verso casa Hemmings.

Appena suonai mi venne ad aprire Rose, che dopo avermi fatto entrare mi abbracció, dicendomi "Cara, Luke mi ha detto che eri a casa di una tua amica e che ti ha fatto conoscere i suoi migliori amici, poi mi ha detto che siete andati tutti insieme a fare un giro, sono contentissima che tu ti sia già fatta dei nuovi amici, come ti é sembrato il posto?" chiese.

Io guardai dietro le sue spalle, vedendo Luke che mi faceva un'occhiolino. Più tardi lo avrei ringraziato.

Passammo la cena tranquilla, mentre io e Luke raccontavamo a Rose e Mattew della nostra giornata, fin quando Luke si alzò da tavola a fine cena, così mi inventai la scusa che era stata una giornata stancate e volevo andare a riposare, per poi seguirlo su per le scale.

"Hey" lo presi per l'avambraccio "grazie per avermi coperto" gli sorrisi, gesto che lui ricambió, solo che il suo sorriso stavolta era... spento.

"Di nulla, comunque" sospiró "Stai attenta e vedi quello che devi fare con Calum, lui..." mi guardó negli occhi, con sguardo preoccupato "Lui... non é più il ragazzo di qualche mese fa, é... cambiato..." mi disse in un sussurro come se avesse paura che qualcuno lo potesse sentire.

"Cosa?" gli chiesi più confusa che mai.

Lui scosse la testa appoggiandomi una mano sulla spalla.

"Capirai quando sarà il momento giusto, e ti renderai conto di che cambiamento ha subito, sia nel carattere, sia emotivamente" concluse, e lo vidi sparire dietro la porta della sua camera, lasciandomi nel corridoio tra i pensieri confusi che vagavano per la mia testa.

I Think This Is Love • Luke HemmingsWhere stories live. Discover now