Capitolo 14

2.1K 125 37
                                    

"Cristo"

"Che c'é?" soffiò "Lì, vero?"

Gli graffiai la schiena sentendolo spingere ancora in quel punto.

"No" ansimai "É che sei" gemetti "Così dannatamente bravo"

Lo vidi mordersi il labbro e lasciarmi un bacio sulle labbra, che fu interrotto da lui che veniva nel preservativo.

"E tu sei eccitante" mi sussurró all'orecchio.

Era passata una settimana dalla festa, e ci siamo promessi che non avremmo detto a nessuno del nostro nuovo 'gioco', altrimenti sarebbero stati guai seri.

Una volta vestiti scendemmo di sotto per andare a preparare la cena, dato che Rose e Mattew erano fuori per lavoro e Connie stava guardando la televisione - ad alto volume fortunatamente - in salotto.

"Voglio una torta" dissi sedendomi sul tavolo.

"Una torta per cena?" mi guardó storto Luke.

***

"Dai! Possibile che non sai come si monta la panna?!" mi disse Luke ridendo.

"Sta zitto, anzi, visto che sei tanto bravo aiutami"

Lui rise, poi mi si mise dietro avvolgendomi i polsi con le mani, facendomi fare movimenti circolari con la frusta elettrica nella ciotola della panna.

"Dio" sospiró, era così vicino che riuscivo a sentire il suo respiro caldo sul collo "Qui peró l'unico che si sta montando sono io" rise, facendo scoppiare a ridere anche me "Non c'é nulla da ridere, i problemi di erezione sono cose serie!" spinse i fianchi contro il mio fondoschiena facendomi sentire la sua erezione che spingeva sul suo cavallo dei pantaloni, facendomi smettere di ridere "In questo momento ti prenderei, ti sbatterei sul tavolo e ti scoperei come se non ci fosse un domani" mi sussurró mordendomi leggermente il collo.

"Luke" lo chiamai.

Mi girai verso di lui che intanto aveva chiuso gli occhi aspettando che lo baciassi. Afferrai della panna con il dito e gliela spalmai sulla guancia.

Luke aprì gli occhi di scatto e si toccó la guancia.

"Adesso te lo faccio pulire con la lingua, lo sai, vero?" mi chiese.

Mi avvicinai alla sua guancia e raccolsi la panna con la lingua. Lui mi guardó ad occhi sgranati, poi fece un sorriso malizioso.

"Quindi se mi metto la panna sul-"

"Sempre con questi discorsi 'del cazzo', ma la tieni mai chiusa quella fottuta bocca?!" esclamai ridacchiando.

"No, perché se la tengo chiusa non potrei fare questo" mi afferró per il colletto della maglia facendo scontrare le nostre labbra.

Mi prese alla sprovvista e lasció entrare la lingua tra le mie labbra socchiuse.

"Vuoi ancora che tenga la bocca chiusa?" mi chiese una volta staccati.

"Mh... se mi devi baciare allora no" sussurrai prima di lasciargli un'altro bacio sulle labbra.

Lui mi sorrise e mi diede un'altro bacio.

Poco dopo fummo interrotti dal mio telefono che squillava.

"Pronto?" risposi.

"Camilla?"

"No, Gesù Cristo, chi dovrebbe essere, Ash?" ridacchiai e sentì ridere anche lui dall'altra parte del telefono "Come mai oggi sei così felice?"

"Oh, ehm, si, volevo dirti che voglio andare a trovare... B-bianca... e voglio che tu mi accompagni..."

"Oh, ma é fantastico, Ash, andiamo adesso?"

"Si, ti vengo a prendere io, saró lì tra dieci minuti" disse per poi chiudere la chiamata.

"Allora?" mi chiese Luke incrociando le braccia al petto.

"Devo andare con Ash a trovare la sua... non so cosa in ospedale"

"Oh, che passo avanti, sai, Ash c'é rimasto davvero male quando ha scoperto che Bianca aveva la Leucemia" affermó lui.

"Ho notato-" mi bloccai sentendo il campanello suonare "Allora io vado, ci vediamo dopo"

"Ma come, non ceni? E la torta?"

"Fa niente, mangia tu, a dopo"

"Ciao" mi salutó Luke con la mano.

"Andiamo?" mi chiese Ash una volta che ebbi chiuso la porta di casa.

"Ok" risposi.

Salimmo nella macchina di Ash e partimmo verso l'ospedale.

***

"E-eccola, stanza 108" balbettó Ashton.

"Ash, tranquillo, andrà tutto bene" gli dissi per farlo tranquillizzare e lui sospiró, poi si decise ad aprire la porta.

La stanza non era molto grande, le pareti bianche con qualche crepa e le mattonelle sul pavimento di un blu sbiadito col passare del tempo. Guardammo l'unico letto dei quattro che vi erano nella stanza dove c'era una ragazza magra e pallida, dai lunghi capelli biondi raccolti in uno chignon disordinato e due occhi azzurri che trasmettevano tristezza per il colore che era leggermente spento, mentre due occhiaie scure si trovavano sotto ad essi.

Gli occhi della ragazza sembrarono brillare quando vide Ashton che intanto stava come trattenendo il respiro, guardando la ragazza come se avesse appena visto un fantasma.

"A-ashton?"

#Ciaoragazze

Eccomi qui con un'altro nuovo capitolo, oggi sono in vena di scrivere, quindi il prossimo capitolo lo metto appena questo arriva a 30 VOTI E 10 COMMENTI.

Vi amo, grazie di tutto.

-Camilove_01

I Think This Is Love • Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora