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48. Ty Dolla $ing & Future ft. Kiiara - Darkside.

"Alec, muoviti." Apro la porta della stanza in cui sicuramente si trova, pronta e abituata a qualunque scena possibile. La ragazza in sua compagnia comincia a lamentarsi infierendo su di me e presa in parte, inizio anch'io. " Oh, non hai potuto ottenere il tuo lecca-lecca?" Metto su un finto broncio con l'intenzione di prenderla per il culo. La tizia tutta indignata si risistema e mi si avvicina con fare minaccioso.

"Io di lecca-lecca ne posso avere quanti ne voglio. Non di certo come te, sacco della spazzatura." Sorride soddisfatta dalle sue parole.

La fisso negli occhi e un angolo delle mie labbra si alza verso l'alto. Lei non sa che io quando prendo a rispondere non finisco fino a quando non ho l'ultima parola oppure qualcuno mi fa ragionare, e posso continuare e continuare.

"Oh, ma a me i tuoi lecca lecca non mi interessano proprio, puttana, nè ne ho bisogno, tranquilla. Sai, se hai una carenza di stima per cui devi vestirti e atteggiarti come una poco di buono ti consiglio di parlarne con qualcuno. Ah, e parlarne e non altro." Mi appoggio allo stipite della porta della camera, sentendo dietro di me Alec che sghignazza.

"E io...io ti consiglio di migliorare il tuo stile e comportamento se vuoi attirare e piacere a qualcuno." Alzo un sopracciglio e scoppio a riderle in faccia, prendendo prepotentemente il silenzio di quel momento.

"Ma forse non pensi che non me ne fotta un cazzo del tuo giudizio, né di quello degli altri? Io, carina mia, ti ho dato un consiglio, poi se lo vuoi accettare o meno non son fatti miei. Ma ti assicuro che in molti mi hanno già rivolto il tuo consiglio. Non me ne fotte un cazzo come appaio per te, ho altre persone a cui pensare. Io voglio vestirmi da maschiaccio mi vesto come tale, mi comporto in tale modo e lo faccio. Ma poi sto stereotipo di maschiaccio e femminuccia non ha più senso. Non devo rendere conto a nessuno, nemmeno e soprattutto a te. Sveglia, cenerentola mia! Non siamo più nel mondo delle principessine, sul pisello in questo caso. Esistono ragazze che preferiscono darsi una svegliata da sole, invece che stare sotto papino e mammina a farsi elemosinare." Sputo a due centimetri dalla sua faccia e dai suoi occhi che cercano una via di fuga dalla mie parole. Alla fine abbassa lo sguardo e a testa bassa se ne va.

"Ci sei andata giù pesante." Sussurrare spaventato Alec, per non so cosa. Scrollo le spalle indifferente.

È sempre la stessa storia.

"Muoviti, manchi solo tu." Gli dico, invitandolo a sistemarsi i vestiti.

Scendo le scale velocemente fermandomi al penultimo gradino. Giro lo sguardo verso destra, sulla pista, e lo becco fissarmi. Stringo la presa sullo scorrimano e ritorno sui miei passi andando nella stanza dedicata per questa missione.

"Ci siamo tutti?" Domanda Derek, dopo che Alec è arrivato. "Bene, la questione è molto delicata. Si partirà da qui, dal Merci." Indica un punto sulla cartina, posta sul tavolo. " L'arrivo è qui." Indica un altro punto sulla cartina. "La gara sarà a tempo, vince chi arriva in minor tempo a Ottawa, circa quattro ora da Melbourne." Spiega, mentre noi componenti lo ascoltiamo. Stringo le braccia al petto appoggiandomi al muro dietro di me.

War e start. Sono queste le due parole da dove tutto è iniziato. La guerra è iniziata e quando finirà?

"Un tot di noi dovrà essere pronto per qualsiasi evenienza." Derek parla ancora, sottolineando le ultime parole.

Questa guerra tira avanti da un anno circa. Quei occhi neri hanno fatto la loro comparsa quel maledetto giorno, stravolgendo la mia vita più del normale. Oltretutto non capisco perché sia venuto da me.

Non Mi Conosci.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora