18. Non voglio

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Da quando ha parlato con la dottoressa Murphy, Blythe non fa che pensare a cosa potrebbe fare per far star bene Daisy e regalarle quegli attimi di felicità di cui Britney gli ha parlato. Non ci è ancora riuscito, anche se ormai da più di una settimana a questa parte lui e Daisy si vedono ogni notte per chiacchierare. L'idea era partita come uno studio con l'ausilio del silenzio della notte, ma si è trasformata ben presto in un'abitudine per i due ragazzi per passare un po' di tempo insieme.

Ciò che piace a Blythe è che ogni volta che, con difficoltà, scavalca la finestra della ragazza si trova davanti il suo sorriso limpido e sincero; lo fa stare bene a sua volta, ma sa che non basta, che a Daisy non basta. Ne è certo perché i discorsi della ragazza tradiscono ciò che sente.

Almeno, di quelle pillole non se n'è parlato più e Daisy ne prende davvero un paio, ma davanti a Blythe; dopodiché, di solito, si addormenta tra le sue braccia.

Non c'è stato niente tra loro e, onestamente, Blythe non sa se accadrà mai; non sente di dover approcciarsi a lei in qualche modo: baciarla, toccarla o coccolarla come se si stessero frequentando. Ed è proprio questo che gli piace di tutta la situazione. Sono amici; a lui sta bene, a lei anche di più. Null'altro importa.

In questo momento, mentre pensa e ripensa alle tante attività che potrebbero piacere a una ragazza, Noah gli sta parlottando, come al solito, nell'orecchio di un nuovo film d'animazione in uscita a breve nelle sale cinematografiche. Non gli importa niente di quei cartoni animati con tutte quelle canzoni, ma interrompere l'amico gli dispiace tanto perché quando Noah è entusiasta di qualcosa anche lui si sente bene, come se con quelle parole concitate e pronunciate a macchinetta Noah riuscisse a trasmettergli il benessere e la felicità che lui sembra provare.

«Io sono sicuro che sarà meraviglioso!» esclama Noah, la solita mano stretta attorno al braccio di Blythe e gli occhi fuori dalle orbite. «Nel caso, ci verresti?»

«Venire dove?» interviene Allyson, interrompendo il gesto che Blythe stava per compiere in risposta a Noah.

«A... al cinema...» bofonchia il ragazzo, guardando prima Ally e poi Daisy, sistemata accanto all'amica cheerleader.

«Oh... a vedere cosa?» domanda ancora lei.

Noah arrossisce fino alla punta delle orecchie e i suoi occhi vagano per tutto il viso della ragazza di cui ha una cotta, mentre cerca una risposta adeguata da darle: non può certo dirle che stavano parlando di un film d'animazione.

Blythe, mimando un fucile che spara, lo salva dall'imbarazzo.

«Ah, un film d'azione» capisce Allyson.

«Sì, uno di guerra... fantascientifico in realtà.»

«Di guerra fantascientifico?» domanda Daisy, lo sguardo a incrociarsi con quello di Blythe in una muta comprensione. Daisy sa delle passioni di Noah, Blythe gliele ha raccontate e lei ha promesso che non l'avrebbe mai preso in giro per quello né che l'avrebbe più additato con epiteti come "nerd" o altri.

«Mh... sì.»

«Passo» afferma la ragazza.

«Sì, nemmeno a me interessa molto» conclude il discorso Allyson. «Piuttosto, Blythe, sai della festa di domani sera a casa mia?» Blythe scuote la testa in segno di diniego e Allyson batte le mani, prima di continuare: «Oh, beh, sei invitato!»

«Ehm... io...» mormora Noah, poi si aggiusta gli occhiali scesi sul naso.

«Sì...» Allyson arcua un sopracciglio mentre osserva l'imbarazzo di Noah. «Se vuoi... Allora, Blythe, ci vieni?» continua a insistere la ragazza.

Attraverso i tuoi occhiWhere stories live. Discover now