44. Emulsione

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Blythe afferra un'altra manciata di popcorn e se la porta alla bocca, mastica veloce e qualche pezzettino bianco vola via dalle labbra, zampetta sul letto di Noah e scivola piano a terra. Lo osserva, ma senza preoccuparsene più di tanto.

«Quindi alle sedute con il logopedista sei solo o ci sono altri bambini come te?» lo prende in giro Noah, ridendo già, mentre scarta un altro DVD che sicuramente non potrebbe mai piacergli. 

L'amico lo fulmina con lo sguardo, anche se lui non se n'è accorto, e gli lancia addosso dei popcorn.

Noah si scansa giusto in tempo, anche se una piccola pallina bianca l'ha colpito, e gli mostra la lingua.

«Dai, che scherzavo.»

Blythe scuote la testa e si ficca in bocca altri popcorn.

Per ora le sedute con il logopedista sono state solo due e sono state affiancate dalla presenza della psicologa Murphy. Il dottore che lo segue, Justin Wells, non sembra niente male. Non è stato semplice per lui sottoporsi allo sguardo indagatore dell'ennesimo medico, ma la presenza di Britney e la speranza che un percorso di logopedia potrebbe aiutare, l'hanno convinto a lasciare da parte l'ansia e la paura. Sono stati incontri semplici, in cui hanno più che altro chiacchierato e cercato di capire quali esercizi potrebbero andare meglio per Blythe. James non vuole dar fastidio a Karl, che si è offerto di aiutare loro a pagare le visite del logopedista, e quindi, almeno per ora, le sedute sono state poche e brevi.

Noah va a rubargli dei popcorn e Blythe, per ripicca, gli sottrae la scodella da sotto le mani.

«Ehi!» si lamenta lui. Ma in risposta l'amico allontana ancora di più la ciotola. «E dai, Blythe!»

Blythe gli fa la linguaccia, mentre Noah quasi gli si getta addosso per afferrare qualche popcorn che, nel casino, vola.

«Lo sai che se ti prendo in giro è solo perché ti voglio bene» continua Noah, nel vago tentativo di far lasciare a Blythe la presa.

Alla fine, dopo un'altra farsa di costernazione da parte di Noah, Blythe gli cede quei pochi chicchi che sono rimasti. Noah li guarda alzando un sopracciglio, ma non dice niente, anzi, alcuni li raccoglie dal letto e con nonchalance li mangia.

Blythe osserva l'amico mangiare mentre ancora gli sta dicendo qualche altra cosa, e gli viene da pensare alla frase che ha detto poco fa.

Ti prendo in giro perché ti voglio bene.

Non sa il motivo, ma gli fa pensare a Matt e al suo modo di comportarsi. Sarebbe assurdo dire che Matt si è sempre comportato male con lui perché in fondo gli vuole bene, ma se deve pensare a una persona che lo tratta male ma che al tempo stesso è gentile con lui è proprio Matt. A parte qualche rara volta nei corridoi e durante i corsi che condividono, Blythe non ha più avuto modo di rapportarsi con Matt e non può non chiedersi come starà vivendo quel momento difficile. Ritrovarsi da un istante all'altro confusi riguardo il proprio orientamento sessuale non è semplice, considerando anche la situazione familiare di Matt.

«Oh...» lo scuote Noah. «Blythe, mi ascolti?»

Blythe sbatte le palpebre e per poco non trasalisce quando si rende conto che Noah è in piedi e ha in mano un DVD con la copertina sui toni dell'arancione.

«Il Re Leone?» chiede Noah, mostrando meglio il cofanetto. Blythe fa una smorfia con la bocca e Noah sospira, esasperato. «Guarda che questo è un capolavoro, ha vinto anche degli Oscar!»

Blythe non accenna a cambiare idea e allora Noah guarda sconsolato il DVD del film. «Ad Allyson è piaciuto...» bofonchia tra sé e sé, ma Blythe ha sentito benissimo.

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