5. Sangue di Ibrido

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Il signor Hunt mi svegliò alle 5 di mattina.

«Hm? Che c'è?» chiesi assonnata.

«Shh.» mi disse lui guardando Dark che stava ancora dormendo. Mi alzai e lo seguii fuori a piccoli passi.

«Allora? Mi dice che succede?» 

«Ho bisogno di parlarti.» mi disse serio. Andammo nella Base dove tutti gli altri stavano già cominciando a mettersi  a lavorare, e lui mi spiegò tutto. «Ti sei mai chiesta come ho trovato il primo antidoto di sangue di mostro?»

«In realtà sì.» replicai sinceramente.

«Bene, adesso lo scoprirai. La prima volta fu una spedizione in Himalaya, dove, per caso, ci imbattemmo nel Mostro delle Nevi. Non lo uccidemmo, perché non volevamo farlo, ma riuscii, con una siringa, a prendergli del sangue mentre lui stava dormendo. Ritornati al laboratorio lo analizzammo e scoprimmo che il sangue era immune alle malattie ereditarie, di qualunque tipo. C'era un bambino, come Darcy, che non sarebbe sopravvissuto a una simile malattia, quindi fabbricai gli stessi batteri che erano nel sangue del Mostro delle Nevi, ma il bambino fu allergico a qualcosa che ci misi dentro, e morì. Ci riprovai altre volte... 21 per l'esattezza. Alla 22 lasciai perdere e iniettai in Darcy il sangue che avevo tolto proprio dal corpo del mostro.»

«Lei è sopravvissuta.» dissi.

«Già.» quindi le iniezioni di sangue dovevano essere originali per funzionare.

«Ma non ho ancora capito il problema.»

«Oh, giusto! C'è una persona che è riuscita a creare sangue di mostri che funzionano. Doppioni. Vuole creare un esercito di ragazzi come voi.» mi stupì con quanta leggerezza era riuscito a dirlo.

«Non ci posso credere... Perché?» io ero sconcertata.

«Per usarli in battaglia, per diventare i più potenti...» 

«O mio Dio, dobbiamo fermarli!»

«Aspetta, non ti ho ancora detto il peggio. Ci hanno rubato un siero chiamato "sangue di ibrido", il siero più potente mai creato, ma il fatto è che non è stabile, se viene a contatto con il corpo umano, lo disintegra.»

«E cosa dovrebbe fare?»

«Amplifica di almeno 200 volte i sensi di qualunque ragazzo-mostro e dovrebbe anche dare nuovi poteri. Se Lady Darkness riesce a stabilizzarlo, nessuno non potrà più fermarla.» 

«Chi?»

«La donna che lo ha rubato...» replicò lui vagamente.

«Sono pronta.» e sentì il mio cuore rallentarsi mentre dicevo quelle parole.

«Non puoi andare da sola. Sam, Dark, Mike e Ryan verranno con te.»

«Cosa? No! Non ci penso neanche!» 

«Sono troppo per te, Anastasia!»

«Ci posso provare!»

«Ma puoi anche fallire. E il fallimento non è certo una opzione, capito?» con quella frase mi fece zittire.

Svegliai i ragazzi e gli raccontai tutto quello che il dottore aveva raccontato a me.

«E' una cosa molto seria e dovete decidervi in fretta.» aggiunsi.

«Tu sei d'accordo?» mi chiese Sam.

«E' per il bene dell'umanità. I miei genitori fanno parte del mondo e sono in pericolo.» tutti ci rifletterono un attimo, forse ripensando alla loro vita prima di tutto questo. Non volevo fare l'eroe, ma se potevo salvare qualcuno, perché non dovevo provarci?

«Io ci sto.» disse Mike venendo avanti.

«Idem!» disse Ryan.

«Nessuno batte la forza di Darcy!» gridò lei entusiasmata.

«Ci sono anch'io.» replicò anche Sam.

«Ok ragazzi, andiamo a riprenderci il nostro siero.» alzai la mano e loro mi diedero il cinque.

«Londra. Sarete lì in poche ore, con il treno.» ci disse Hunt. Eravamo preparati. A me, a Ryan e Mike ci avevano pure dato una pistola a testa! Le cose si erano fatte davvero serie. Sam invece portava con se il portatile e qualche aggeggio meccanico, mentre Darcy si portava dietro solo dei guanti neri, da box.

 Così partimmo. I posti nel treno erano tutti vicini, o quasi. C'erano 4 posti sulla parte destra che andavano a Sam, me, Mike e Darcy, secondo quello che era scritto sui biglietti. Invece Ryan doveva stare accanto a noi, ma sulla parte sinistra del treno. Peccato che qui si parli del cocciuto, violento e volgare Ryan, quindi Mike dovette cambiare il suo posto con lui, e adesso Ry stava accanto a me.

«Te la prendi?» sussurrai a Mike così che gli altri non mi potessero sentire. «No, affatto. Un giorno imparerà a volermi bene.» disse lui. Io risi. HAHAHAHA!!! Questo non succederà mai, credimi! avrei voluto dirgli, però non volevo rattristirlo da subito. Fuori pioveva. Darcy stava ascoltando la musica con le cuffie e Sam era concentrato sul suo pc. Ryan stava giocando sul telefono e io stavo guardando fuori.

«Stai bene?» mi chiese, e quasi non mi accorsi quando ebbe finito di giocare.

«Oh, sì.» risposi semplicemente.

«Avresti voluto stare accanto a quello, vero?» disse in un sussurro.

«Non essere ridicolo, smettila.» dissi guardandogli i bellissimi occhi azzurri, in tale contrasto con i capelli e la pelle. Lui distolse lo sguardo e io mi sentì come piombare in un abisso senza fine.

«Sam?» chiesi. «Hai portato qualcosa da mangiare?» lui, senza distogliere lo sguardo dal pc, portò una mano alla borsa che aveva per terra e mi lanciò un panino. «Io ti adoro.» dissi sorridendo. Sam era il mio chef privato, mi faceva sempre da mangiare, anche quando io non glielo chiedevo. Con lui mi sentivo come se fossimo fratelli. Avevamo un hobby in comune: leggevamo romanzi. E poi tutte e due adoravamo il silenzio. Non c'erano mai stati problemi con i ragazzi, fin da quando gli avevo conosciuti eravamo subito diventati amici, escludendo le piccole discussioni con Ryan, ma in fondo, chi non aveva mai litigato con lui almeno una volta, non poteva dire di conoscerlo.

Adesso mi chiedevo se, a causa dell'antipatia di Ryan verso Mike, quell'amicizia bastasse per tenerci uniti e lavorare insieme per recuperare l'oggetto tanto prezioso e pericoloso. Se non ci saremmo capiti, non avremmo potuto lavorare insieme e oltre a perdere il siero, avremmo potuto perdere anche i compagni. 

Paziente Nr. 616Where stories live. Discover now