6 Il Duetto e Portami Via

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Non c'era una mattina in cui potevo svegliarmi tranquillamente. Un'altra volta qualcuno stava bussando.

Guardai dallo spioncino prima di aprire, così da evitare inconvenienti e vidi dall'altra parte Moro. Com'è che alle otto del mattino lui venisse sempre a svegliare me?!

Corsi in bagno per lavarmi il viso e mi misi anche una maglietta pulita.
《Ehm... Salve》 Lo salutai facendo finta di essere sorpreso.
《Volevo solo dirti che ho chiesto a Maria di non far mandare in onda ciò che è successo ieri sera, e lei ha accettato》 Mi sentii sollevato, poteva essere la mia fine all'interno della scuola se si fosse sparsa la voce.

《Ermal con chi stai parlando?》 Si sentì la voce di Timor ed i suoi passi farsi sempre più vicini. Quando vide che dall'altra parte della porta c'era Moro, mi lasciò uno sguardo complice e davanti all'uomo, mi abbracciò da dietro posando un bacio sulla spalla.
《Buongiorno prof, qualcosa non va?》 chiese con un certo tono angelico il ballerino.

Il prof negò con la testa, improvvisamente il suo aspetto era tornato come prima, cupo ed incazzato, come l'occhiata che mi lasciò non appena andò via. Da lì sarebbe ricominciata la nostra guerra.

***

In sala relax ci avevano fatti riunire tutti sulla scalinata perché dovevano proiettare in tv i pezzi che ci avevano assegnato per la puntata di sabato.
Arrivò il mio turno.

Ermal Meta.

Duetto con Silvia su Demons. 

cover:

Guerriero, Mengoni.

Portami via, Moro.

Perfetto. Feci finta di essere felice, quella di Mengoni mi andava benissimo, il problema ovviamente era quella di Moro, non ce l'avrei mai fatta a fargliela piacere.

Andai in studio a provarla senza maestri, solo io, il pianoforte e la canzone di Moro.
Non c'era neanche bisogno di avere sotto il testo, l'avevo cantata tante di quelle volte che sapevo tutto a memoria, perfino i sospiri.

Durante l'ultimo ritornello non ho potuto fare a meno di pensare a mia madre, sola a Bari con mia sorella e mio fratello. Non li vedevo da troppo tempo, probabilmente sarei anche riuscito ad andare a Bari un giorno.

Durante la fine portai una mano ad asciugare gli occhi dalle poche lacrime che stavano calcando il mio viso.

Mi alzai dallo sgabello pronto ad andare via, quando sentii una persona tossire.
Possibile che doveva sempre arrivare non facendo mai un misero rumore?!

《Cosa vuole?》Andai dritto al punto, aspettavo già le sue critiche da un momento all'altro.
Lui si fece più avanti e si posizionò di fronte a me spostandosi i capelli all'indietro.
《Ho solamente notato il tuo finto sorriso non appena hai sentito che avresti dovuto cantare una mia canzone》

Cosa si aspettava? Che mi mettessi a saltare per la sala relax prendendo in braccio tutti e gridando evviva!?

Anuii, andando a prendere le mie cose che avevo lasciando su un divanetto.
《Secondo me all'inizio eri rigido, non mi è piaciuto per niente》 Disse guardando verso la mia direzione. Io sbuffai, ormai mi avevano stufato i suoi pareri.
《Meno male che non doveva più fare lezione con me, vero?》 Gli chiesi sorridendo, andai verso la porta quando essa venne spalancata mostrando un Timor fiero venire verso di me.

Afferrò la mia mano e stampò un bacio sul dorso e uno sulla guancia. Tutto questo davanti al professore.
《Disturbo?》 Chiese il ballerino con un sorrisetto più ampio.
《No Tim, me ne stavo andando, vieni》
Lo presi per mano ed andammo via.

Io sono il Sasso e tu il Mare {MetaMoro}Where stories live. Discover now