Capitolo 28

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Stitches - Shawn Mendes.

Per un attimo che sembra non avere fine e da cui io non riesco ad uscire, tutto si ferma.

«Com'è successo?» Riesco a chiedere, attraversando la sala lentamente.

Ha rischiato. Questo vuol dire che è stato sfiorato, ma che è ancora qui.

Mia madre solleva debolmente la sua mano. «Vieni qui.»

Io esito brevemente, prima di raggiungerla e fare come mi ha detto.

«Claire, è da un po' che tuo nonno sta lottando contro qualcosa che non può evitare, e questa potrebbe essere la sua ultima possibilità, anche se noi non possiamo saperlo davvero. Ma se dovesse riaccadere, probabilmente noi non potremo fare nulla.»

Ascolto la voce di mio padre e le sue parole, la mano di mia madre sulla mia.

«Ma come puoi sapere questo?» Scatto, sfilando la mia mano dalla sua e alzandomi.

Mia madre sospira, mi guarda prima di rispondermi. «Lui ha avuto una vita piena, Claire, come pochi. Ha dato sempre così tanto agli altri, più che a se stesso. E adesso il suo corpo sta cedendo, è inevitabile.»

Le lacrime minacciano di scorrere libere sul mio volto, e alla fine sono io a cedere.

«Perché non me l'avevate mai detto?» Domando, scuotendo la testa. Poi riporto lo sguardo su mio padre, quando qualcosa mi attraversa la mente.

«Quel giorno .. quando io vi sentiti parlare e voi mi avete mentito, assicurandomi che non ci fosse niente per cui avrei dovuto preoccuparmi.» Sospiro prima di continuare. «Era di questo che discutevate.»

«L'abbiamo fatto soltanto per te, e per tuo fratello.» Parla mia madre, la sua voce ancora spezzata dalle lacrime versate, ma più decisa.

«Quindi, adesso cosa faremo?» Dico dopo qualche istante, sfregando le dita sul mio viso per rimuovere le lacrime secche.

«Tra tre settimane partirò per l'Italia.»

«Voglio venire con te.» Propongo, ma mia madre scuote la testa.

«Mi raggiungerete tutti durante le vacanze. Passeremo il Natale lì.»

Esito, prima che le parole scivolino via dalla mia bocca. «E se .. se fosse troppo tardi?»

La donna che ho davanti mi sorride debolmente, quasi come se ne avesse bisogno per convincere anche se stessa. «Nessuno può saperlo.»

-

È passata una settimana. Una settimana da quando Harry mi ha baciata, e qualche giorno da quando ho scoperto di mio nonno.

Sono stata male, anche a livello fisico, e soltanto adesso sto tornando a scuola, dopo i postumi dell'influenza. Non ho quasi sentito nessuno durante gli ultimi giorni, soltanto Isabelle e Charlie con alcuni messaggi in cui dicevo di stare bene e che sarei tornata presto. In realtà, non volevo stare con nessuno.

A prescindere dai conati che mi assalivano e che mi minacciavano ogni minuto, volevo soltanto poter passare del tempo da sola.

«Sei tornata!» La voce di Is risuona tra le pareti del corridoio, mentre corre verso di me e mi abbraccia.

«E' passato soltanto qualche giorno.» Le dico, quando lei si allontana da me.

«Lo so, ma mi sei mancata. E anche Will non c'è.»

«Non sta bene?»

Lei scuote la testa. «Non è questo. È partito ieri con i ragazzi della squadra.»

Shelter [Harry Styles]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora