Capitolo 35

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Broken Strings - James Morrison ft. Nelly Furtado.

HARRY'S POV.

Apro i miei occhi con riluttanza, sbattendoli ripetutamente, non ancora abituati alla luce che filtra nella stanza. Strofino leggermente le palpebre con il dorso della mano, mentre mi rendo conto di essere solo. Se n'è andata.

Un leggero strato di delusione mi attraversa, ma scompare all'istante.

Ieri sera, quando ero in quella camera con quella ragazza dai capelli blu, spinto da quelle urla, mi sono precipitato dall'altro lato del corridoio, perchè in qualche modo, per qualche fottuta strana ragione, avevo un nodo allo stomaco, come un campanello d'allarme, e sapevo che si trattava di lei.

Quel fottutissimo Charlie. Avrei letteralmente buttato giù la maledetta porta se non si fosse deciso ad aprirla.

E l'unica cosa che ho cercato in quella stanza buia, l'unica cosa che ho visto, è stata lei. Era al centro di quel letto, e sembrava senza difese.

Il suo volto era solcato dalle troppe lacrime versate. Il suo vestito era sollevato sulle sue gambe, e non la copriva più abbastanza. Mi guardava come se io fossi stata la sua unica ancora di salvezza, mentre altre lacrime percorrevano il suo volto.

E come un impeto, senza combattere il mio istinto sono corso verso di lei, prendendola tra me mie braccia. Continuava a piangere, e tutto ciò che avrei voluto fare era portare via il suo dolore. Lo avrei reso mio, pur di farla tornare ad essere la ragazza che occupa ogni mio pensiero.

Mi teneva stretto, come se avesse paura che potessi andarmene, che potessi lasciarla sola. Quando le ho chiesto se volesse tornare a casa, speravo che mi rispondesse come poi ha fatto. Speravo che volesse essere ancora con me.

Non è mai accaduto. Mai ho portato una ragazza a casa, e mai le ho permesso di indossare i miei vestiti; mai ho dormito con una ragazza. Neanche quando si trattava soltanto di storie da una notte. In quel caso, le ragazze hanno sempre lasciato la mia camera prima che io me ne potessi rendere conto. Ma con lei è stato tutto così naturale. E cazzo, sto fottutamente impazzendo.

Mi ha dannatamente spaventato quando stanotte ho sentito le sue urla trattenute, mentre cercavo di chiamarla, di riportarla da me. E quando ci sono riuscito, mi ha sorprendentemente buttato le braccia al collo, stringendomi a sè.

L'ho portata nel mio letto, attirandola al mio corpo che ha subito aderito al mio, proteggendola dai suoi incubi e da ciò che la tormentava.

Mi alzo, passandomi una mano tra i capelli. Mi guardo intorno nella stanza, alla ricerca di una sua traccia, con una briciola di speranza che possa essere ancora qui.

Ma poi poso i miei occhi sulla scrivania, dove sono ordinatamente piegati i vestiti che le ho dato la scorsa notte, e un biglietto.

Non ho voluto svegliarti quando me ne sono andata. Grazie per tutto, Harry - Claire.

Sto sorridendo come un fottutissimo idiota, mentre leggo e rileggo quelle semplici parole scritte così su quel piccolo foglio. Recupero il cellulare, e le scrivo una risposta.

Hai fatto bene, devo già fartela pagare per avermi svegliato alle tre del mattino. Quando vuoi, Cenerentola.

In cucina trovo mia madre seduta al bancone, che mi guarda con uno strano sorriso sul volto.

Segue ogni mio movimento, mentre mi verso del caffè in una tazza e mi abbandono sulla sedia, di fronte a lei.

Mi acciglio, e aggrotto le sopracciglia chiedendole una spiegazione. E' fottutamente irritante, continua a fissarmi.

Shelter [Harry Styles]Onde histórias criam vida. Descubra agora