Live your life ✅

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(La canzone non parte da questo punto, ma da molto più avanti)

Felix pov's
Posiziono la telecamera sul mobile e mi ci piazzo di fronte. Le lacrime continuano a colare lungo le mie guance. Le occhiaie viola spiccano sulla pelle pallida. La registrazione si avvia.
"A tutti voi che state guardando, vorrei soltanto dirvi che avete vinto. Sapete che mi riferisco a voi. Siete voi che mi avete distrutto la vita. Ebbene, avete vinto. Mi avete fatto soffrire per mesi interi, ma ora ce l'avete fatta. Se avete ricevuto questo messaggio vuol dire che sono morto, e il merito è solo vostro. Vostro e di tutte le vostre prese in giro. Spero abbiate capito che almeno non avete risolto nulla. Questo è il mio ultimo saluto al mondo, spero possiate soffrire almeno la metà di quanto ho sofferto io" spengo la telecamera, ricontrollo il video e continuo a piangere. Decido di caricarlo su Internet il giorno dopo. Essendo tardi, vado a dormire.
"Felix... ehi Felix... svegliati, devi alzarti..." sbatto un paio di volte le palpebre al suono di quella voce a me sconosciuta. Mi ritrovo di fronte una ragazza, lunghi capelli azzurro chiaro e gli occhi viola, seduta a gambe incrociate sul mio letto, che mi fissa sorridendo. Strofino un paio di volte gli occhi, ma la ragazza è sempre lì.
"Finalmente ti sei svegliato. Sbrigati, non abbiamo molto tempo" mi dice, osservandomi.
"Tu chi sei? E cosa ci fai qui? Come fai a sapere il mio nome?" le chiedo, non capendo.
"Il mio nome non è importante, ma il tuo lo conosco perché sono una persona che ti aiuterà. Sono qui perché so che tu vuoi suicidarti" abbasso gli occhi "ma io ti darò una serie di motivi per non farlo"
"Ormai è troppo tardi, nessuno può fare niente per me" dico, cominciando a piangere. La mano della ragazza mi asciuga delicatamente le lacrime.
"Non è mai troppo tardi per fare qualcosa di buono. Vieni con me"
"Ma dove dobbiamo andare?"
"Non importa 'dove' importa 'quando'. Andiamo a vedere come sarà il mondo senza di te" mi tende la mano, dandomi l'opportunità di lasciar perdere tutta questa conversazione e tornare a dormire, ma la prendo, ormai interessato a quello che mi ha detto.
Sento una specie di corrente elettrica intorno al mio corpo, ma non cambia niente.
"Ebbene" chiedo "non è cambiato niente. Siamo sempre nella mia camera"
"Quanto sei frettoloso. Perché non vai a guardare la data?"
Mi avvicino al calendario. 28 maggio. Due settimane dopo il mio messaggio d'addio.
"Come?" "Non fare domande, non è il momento, piuttosto, vieni qui e guarda" mi avvicino alla ragazza e aspetto.
I miei genitori entrano nella stanza, profonde occhiaie segnano il loro viso, la pelle è pallida e screpolata, gli occhi vuoti. Si avvicinano a una mia foto posta sul comodino. Mia madre la accarezza, poi scoppia in lacrime assieme a mio padre.
"Tu davvero vorresti fargli questo? Vorresti far soffrire i tuoi genitori fino a consumarsi nel dolore della tua perdita?"
"Ti prego, basta"
"No! Abbiamo ancora molto da vedere"
Ci ritroviamo nella mia scuola, i miei pochi amici che avevo stanno portando dei fiori davanti a quello che era il mio armadietto. Il cuore mi si stringe.
"Vorresti far soffrire anche loro? I tuoi amici?"
"Adesso possiamo smetterla?"
"Ci sono altre persone che dobbiamo vedere"
L'inquadratura è su un ragazzo in una cella. Il ragazzo si avvicina alle sbarre e chiama una guardia. Posso benissimo distinguere il volto del capo dei miei bulli nella penombra.
"Almeno lui avrà quello che si merita. Finirà in prigione per avermi fatto suicidare. Almeno mi sarò ucciso per qualcosa"
"Ne sei proprio sicuro?"
Ci ritroviamo di nuovo a casa mia. Questa volta siamo nella camera delle mie sorelle minori. Stanno piangendo entrambe. Il loro pianto straziante fa malissimo.
"Non avevi pensato a queste due piccole, vero? Le tue sorelline... appena sette anni e già devono vedersi morire davanti agli occhi il loro fratello maggiore..."
"Ti prego, riportami indietro..."
"Spero di averti fatto capire che il mondo non merita di perdere una persona fantastica come te. Ti do un consiglio: la prossima volta che ti troverai davanti ai bulli, sorridi. Solo questo"
"Adesso posso sapere il tuo nome?" le chiedo.
Si gira verso di me, sorride, "mi chiamo T/N, è molto importante che te lo ricordi"
Tutto diventa nero.
Mi risveglio nella mia camera, «allora era tutto solo un sogno» penso, tra me e me «ma adesso so cosa fare»

La canzone comincia da qui

Mi alzo dal letto, pieno di un'energia positiva che non sapevo nemmeno di possedere. Cancello il video fatto il giorno prima, mi vesto e scendo a fare colazione.
I miei genitori e le mie sorelle minori sono già seduti a tavola.
"Buongiorno a tutti" saluto, sorridendo. La mia famiglia risponde allo stesso modo.
Dopo essermi preparato, vado a scuola, dove posso notare una nuova studentessa. È molto carina, e posso notarlo per il semplice fatto che tutti i ragazzi più belli della scuola le stanno già girando in tondo. Ruoto gli occhi, scocciato, e mi dirigo verso il mio armadietto. Rumore di passi alle mie spalle, una mano si posa delicatamente sul mio braccio. Mi giro. È la ragazza nuova. Ha un'aria familiare, ma non riesco a capire chi mi ricordi.
"Adesso non mi saluti neanche?" mi chiede, sorridendo.
"Non so a cosa tu ti stia riferendo. Non ci conosciamo"
"Certo che ci conosciamo. Ma se non ti ricordi posso presentarmi di nuovo" mi tende la mano "piacere mi chiamo T/N"
La osservo negli occhi, quei profondi occhi viola, e solo allora ricordo. È lei che mi ha salvato.
"Tu... sei stata tu..."
Annuisce. La stringo in un abbraccio, a cui lei risponde dopo alcuni secondi.
"Grazie. Nessuno aveva mai fatto niente del genere per me" la stringo più forte. La sento sorridere. "Non è mai troppo tardi per fare qualcosa di buono"

Immagina Lee Felix /Stray Kids/ [Sospesa]Where stories live. Discover now