Dream Girl ✅

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Perché nei sogni è sempre tutto così confuso?
È una domanda che mi pongo da quando ne ho memoria, e a cui non sono mai riuscito a dare una risposta.
Riesco soltanto a percepire qualcuno che mi butta giù da un ponte, nel fiume.
Atterro, e mi ricordo di non aver mai imparato a nuotare. Sto andando sempre più giù, e non riesco a risalire. Non riesco nemmeno a svegliarmi, è come se fossi intrappolato.
Almeno morirò sapendo cosa si prova.
Qualcuno mi ha afferrato e mi sta riportando in superficie. Appena la mia testa è fuori dall'acqua, prendo enormi boccate d'aria, dolorose e causa della gola che brucia. Vengo riportato a riva dalla stessa persona che mi ha aiutato poco prima, e vengo depositato con una delicatezza incredibile, a me sconosciuta, sulla sabbia.
Mentre continuo a tossire, posso osservare la persona che mi ha salvato. Come mi aspettavo, è una ragazza, ed è girata di spalle. Cerco di richiamare la sua attenzione, con la poca voce che mi è rimasta, e lei si gira. Poi, mi sveglio.
Voglio capire se quella ragazza esiste veramente o è stato tutto frutto della mia immaginazione.
Ho visto soltanto che aveva un lungo taglio sul braccio sinistro. Niente che mi possa aiutare a ritrovarla.
Come richiamato dal destino, mi arriva una notifica sul cellulare. È di un mio vecchio compagno delle medie che mi invita a una specie di festa, insieme a tutti i nostri vecchi amici. Non ho quasi memoria di nessuno di loro, mi ricordo i loro nomi, ma nient'altro. Ma ci andrò comunque: magari uno dei miei vecchi compagni conosce la ragazza misteriosa.
Mi pare comunque molto strano il fatto che io non abbia memoria dei miei vecchi amici. Ricordo che avevo un migliore amico di nome Chris, ma non mi ha mai più scritto dopo la fine della scuola. Ricordo le gite, il divertimento, e ricordo una ragazza. Mi è sempre piaciuta, fin dal primo giorno di scuola. Ricordo che la osservavo da lontano mentre parlava con i suoi amici, quando leggeva o quando disegnava i fiori del cortile. Le piacevano veramente tantissimo i fiori, così tanto che, l'ultimo giorno di scuola, disegnò un fiore diverso per ogni studente della sua classe. Fece un disegno anche per me. Quando mi consegnò la busta tremavo dalla felicità, e credo che lei lo notò, perché mi sorrise.
Ancora oggi, dopo tre anni, non ho mai trovato il coraggio di aprire quella busta. Ma forse è il momento di farlo.
Mi giro verso la mia scrivania, la raggiungo e apro il primo cassetto. Sul fondo, si trova una piccola busta gialla. La prendo delicatamente tra le mani, come se avessi paura di romperla. L'ho conservata gelosamente in questi tre anni, per paura di perderla. L'unico ricordo vero che ho di lei.
Apro la busta lentamente, non voglio che il contenuto o la busta stessa si rovinino. Un profumo dolce si diffonde tutt'intorno a me, lo stesso che metteva lei. All'interno della busta si trova un foglio piegato e legato da un nastro rosso. Lo sciolgo lentamente, immaginando la pazienza che ha avuto lei nel legarlo.
Qualcosa che era legato insieme al foglio cade per terra, così lo raccolgo. È un piccolo fiore blu, ormai secco, ma che ha ancora del fascino. Riprendendomi dal leggero stato di trance, apro il foglio, osservando il disegno. Sono rappresentato io, ai tempi delle medie, sdraiato su un prato, circondato da quegli strani fiori blu, mentre osservo il cielo stellato. È il disegno più bello che io abbia mai visto, sembra quasi reale...

~~Skip time~~
La casa del mio vecchio compagno è veramente grandissima. Una specie di villa a tre piani verde, circondata da tanti alberi e siepi enormi.
"Felix" mi richiama qualcuno, mentre sono ancora incantato a osservare l'enorme casa. Un ragazzo mi sta correndo incontro. Si ferma a un paio di metri da me, sorridendo.
"Ti ricordi di me?" mi chiede, indicandosi.
Scuoto la testa, in effetti è vero, non mi ricordo di lui.
"Sono Jack" dice "sono io che ti ho mandato il messaggio"
Non sapendo che altro fare, annuisco e indico la casa.
"È casa tua?" chiedo, pur sapendo già la risposta.
"Sì, alle medie venivi spesso a trovarmi. Durante la settimana studiavamo insieme e al sabato organizzavamo delle feste"
Come ho fatto a dimenticarmi di tutto ciò?
"Dai vieni, andiamo a salutare gli altri" mi prende sottobraccio e raggiungiamo un gruppetto di persone.
Un ragazzo dall'aria molto famigliare si avvicina a me.
"Come sta il mio migliore amico?" mi chiede, con gli occhi che brillano.
"Chris..."
Chris annuisce.
"Speravo non mi avessi dimenticato. Ma vieni con me un attimo, c'è una persona che ti vuole salutare" mentre cammina perla casa, lo seguo, e quando giunge infine in soggiorno, sul mio volto compare un sorriso. Sul divano è seduta una ragazza: i lunghi capelli castani incorniciano un volto dal grande sorriso e gli occhi luminosi. Come ci vede si alza per salutarci. In quel momento, la manica della sua camicia si sposta, mostrando così un lungo taglio sul braccio sinistro.
Ho finalmente trovato la ragazza del sogno...
"Ciao Chris, ciao Felix" ci saluta. Fissa poi lo sguardo su di me.
"Ti ricordi di me?" mi chiede anche lei, tendendomi la mano.
"Y/N... sei davvero tu....?" comincio a piangere, non capendone il motivo.
Lei annuisce, mentre mi si avvicina di più. In questo momento mi accorgo che siamo rimasti da soli.
"Hai fatto anche tu quel sogno, vero?" mi chiede, con un sorriso amaro sul volto "Quello dove tu cadi dal ponte e io ti salvo"
Annuisco, possibile che sia tutto collegato?
Si alza la manica della camicia, dove prima avevo visto il taglio, e me lo mostra.
"Ti ricordi com'è successo?" mi chiede.
Questo non riesco proprio a ricordarmelo.
"È successo dopo le medie. Eravamo in vacanza, avevamo tutti fatto gli esami ed eravamo tranquilli. Quella sera eri arrivato a casa mia e mi avevi invitata ad uscire. Mentre stavamo facendo una passeggiata, un tipo ci è venuto addosso con un coltello e una siringa. A te è toccata la siringa, a me il coltello" finisce, indicandosi il braccio.
"Dopo quell'iniezione hai perso la memoria, e i tuoi genitori ti hanno allontanato da tutti noi, avendo paura che ti potessimo fare del male. Soprattutto io... è colpa mia se tu hai perso la memoria" termina, mentre comincia a piangere.
La abbraccio, e sento una scossa elettrica attraversarmi la schiena quando lei mi abbraccia a sua volta.
"Lix... per caso ti ricordi cosa è successo poco prima che arrivasse quel tipo?" mi chiede quando si è leggermente calmata.
Mentre lei raccontava, piano piano i ricordi hanno preso forma nella mia mente, e mi ricordo che mi ero dichiarato, le avevo detto che mi piaceva, e subito dopo eravamo stati attaccati.
"No" mento, e lei non credo se ne sia accorta, perché ricomincia a raccontare.
"Mi avevi detto che ti piacevo, fin dal primo giorno, quando eravamo capitati in classe assieme. Io avrei voluto risponderti, ma non ne ho mai avuto la possibilità" mormora, abbassando lo sguardo. Non la forzo a parlare, so che se vuole lo farà lei.
"Anche tu mi sei sempre piaciuto. Per questo ti ho creato il disegno migliore per te. Sei sempre stato carinissimo con me, per questo mi piacevi. Grazie di apprezzarmi per quello che sono e amarmi~"

_Spazio Autrice_
Ehy ehy ehy, sono tornata a pubblicare finalmente :D
Scusate se non ho aggiornato prima, ma adesso che siamo in quarantena i prof ci riempiono di compiti peggio di quando andavamo a scuola :(
Spero di trovare altro tempo libero per pubblicare. Ci proverò anche se sarà difficile.
Voi come state? :D
Scrivetemi pure qui su Watty che mi fa sempre piacere ricevere messaggi da coloro che leggono le mie storie.
Per adesso mando un abbraccio virtuale a tutti, perché è l'unica cosa che posso fare :(
~Ele :)

Immagina Lee Felix /Stray Kids/ [Sospesa]Where stories live. Discover now