Sherlock ✅

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For over a hundred times
I think about you and forget about you

Felix pov's
Mi chiamo Lee Felix, e sono un investigatore. Tutti coloro che conosco o per cui ho lavorato mi definiscono "il nuovo Sherlock Holmes", ma non credo di poter essere minimamente paragonabile a lui.
Oggi è arrivato un nuovo caso all'agenzia. Trovare dei gioielli scomparsi TRENT'ANNI FA.
«E io dovrei trovare questi gioielli scomparsi trent'anni fa DA SOLO?!»
Perché oltre ad avermi affidato questo caso a dir poco assurdo, mi hanno proibito di chiedere aiuto ai miei collaboratori.
Sono così costretto a prendere in mano la situazione a giungere in un posto in cui si crede siano nascosti i gioielli rubati.

Qualche ora dopo...
Mi trovo di fronte a un'enorme villa, un poco diroccata, ma comunque in ottime condizioni. Suono il campanello, e attendo. Dopo pochi secondi arriva ad aprirmi la porta una giovane ragazza, credo sui diciassette anni, che mi osserva, curiosa.
"Buongiorno signorina" saluto "sono Lee Felix, un investigatore, potrei dare un'occhiata alla sua casa?" chiedo, cortesemente.
La ragazza sorride, per poi farsi leggermente la parte, per permettermi di passare.
"Faccia pure con comodo" mi risponde gentilmente "cerca qualcosa in particolare?" mi chiede.
"Qualcuno afferma che in questa casa si trovino dei gioielli rubati alcuni anni fa, lei ne sa qualcosa per caso?"
Alle mie parole la ragazza trasalisce. Comincia poi a strofinarsi le mani sugli avambracci, nervosamente. Aspetto che parli. Abbassa la testa, ma annuisce.
"So dove si trovano" dice, piano "era una delle molte attività illegali di mio padre. Avrei voluto restituirli subito appena li ho scoperti, ma una serie di eventi me lo hanno impedito. Verrò punita per questo?" mi chiede, fissandomi negli occhi, spaventata.
"Assolutamente no signorina, ma se dovesse interferire con le attività della giustizia verrà condannata"
Annuisce nuovamente.
"Mi segua" afferma, per poi cominciare a camminare verso della scale che conducono al secondo piano dell'abitazione.
Resto a un paio di metri di distanza, avendo un poco paura di lei e della reazione che potrebbe avere appena prenderò i gioielli. Non smette mai di camminare, non si ferma di fronte a nessuna stanza, addirittura prende una chiave appesa al muro senza nemmeno guardarla. Arriviamo di fronte a una porta. Lei infila la chiave dentro la serratura, gira la maniglia e apre la porta. Mi ritrovo dentro una stanza dalle pareti arancioni, stelle fluorescenti appese al soffitto e molte librerie. Un piccolo letto e un'altrettanto piccola scrivania.
"Cosa...?" cerco di domandare, ma la ragazza mi interrompe.
"Questa era la camera di mia sorella, e prima di lei, era la mia stanza"
"E adesso dov'è sua sorella?"
"È andata via, ma credo tornerà presto"
Annuisco in risposta alla sua affermazione.
La vedo avvicinarsi a un muro e cominciare a strappare accuratamente la carta da parati.
"Mio padre sapeva che nessuno sarebbe mai entrato in questa stanza. Ci entravano soltanto lui, la mamma, io e mia sorella. Nessuno lo avrebbe mai scoperto. Ero piccola quando mi sistemarono la camera e mio padre nascose i gioielli qua dietro. Mi disse di dimenticarli, ma che me li avrebbe regalati per il mio diciottesimo compleanno. Crescendo, capii. Sapevo che aveva compiuto un'azione illegale, e gli dissi che avrei riferito tutto alla polizia. Mi minacciò, e io avevo paura di lui. Ma adesso che lui non è qui, posso finalmente ridare questi gioielli ai legittimi proprietari. Tenga, non ne manca nemmeno uno" me li consegna con cura, uno alla volta, facendo molta attenzione.
"La ringrazio infinitamente signorina, se un giorno volesse venire a ritirare la sua ricompensa..."
"Stia tranquillo, non ho bisogno di nessuna ricompensa, mi basta aver compiuto una buona azione" afferma, mostrandomi poi un sorriso. Non riesco a trattenermi dal sorridere a mia volta.
Ci dirigiamo verso l'uscita, in silenzio. Quando lei sta per chiudere la porta di fronte ai miei occhi, parlo.
"Signorina, non le ho ancora chiesto il suo nome"
"Il mio nome? Perché le interessa?"
"Era solo per... curiosità"
Annuisce leggermente "mi chiamo T/N T/C"
La saluto e torno nel mio ufficio.
Dopo aver consegnato i gioielli al mio capo, torno a casa mia a rilassarmi.
Apro la porta di casa e vedo il computer davanti a me che mi richiama.
Mi siedo sul divano e cerco su Internet notizie a proposito dei gioielli rubati. Lo schermo mi rimanda l'immagine di «nessun risultato trovato».
Provo così a cercare informazioni a proposito della ragazza che mi ha aiutato T/N T/C.
Un solo risultato, e parla di un omicidio.
Inizio a leggere il testo con attenzione.
«Non è stato possibile salvare la giovane ragazza da tutte le ferite che riportava sul corpo. Ferite da arma da taglio, probabilmente un coltello, che le hanno perforato un polmone, trafitto la trachea e bucato varie vene. L'omicida è il padre, di cui ancora non si è scoperto il nome, ma che la polizia ha ritrovato impiccato nella stanza a fianco dove è stata ritrovata la figlia» a fianco dell'articolo si trovava una foto della ragazza prima della morte, ed era la stessa che oggi mi aveva accompagnato per tutto il tempo.

_Spazio Autrice_
Buongiorno :)
Vorrei solo dire che questo capitolo è molto simile al M/V (music video) che ho messo ad inizio capitolo. Come al solito, fatemi sapere se vi è piaciuto, mi fa sempre molto piacere.
~Ele

Immagina Lee Felix /Stray Kids/ [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora