School life ✅

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My P.O.V.
"Ragazzi è quella nuova"
"Ma è carinissima"
"Secondo me è una stronza senza sentimenti"
"Come fa a sembrare così sicura di sé?"
"Guardate! Sta parlando con Tadashi!"
Il cosiddetto Tadashi non è altro che un ragazzo giapponese molto simpatico, che ha cominciato a parlarmi solo per darmi il benvenuto nella nuova scuola.
Si inchina di fronte a me. Ripeto il suo stesso gesto.
"Io sono Tadashi, molto piacere di conoscerti"
"Io sono Y/N e anche a me fa piacere conoscerti"
"Se vuoi ti faccio fare un giro, oggi guarda caso è giorno di assemblea, quindi abbiamo due ore libere"
"Davvero?! Comunque mi piacerebbe fare un giro, sai, non conosco ancora questo posto..."
"Allora ti faccio da guida" mi dice sorridendo.
Comincia a camminare abbastanza rapidamente, indicandomi ogni tanto le varie aule.
"Questo è il laboratorio di biologia, questa è l'aula di canto, la mensa, l'aula studio..."
Lo interrompo dal suo monologo indicando un gruppo di studenti raggruppati tutti insieme.
"Là invece cosa succede?"
Strizza gli occhi prima di rispondermi.
"Credo che ci siano dei ragazzi che si picchiano, credo sia meglio non immischiarsi. Le risse in questa scuola sono abbastanza frequenti e chi cerca di intromettersi non fa mai una bella fine... aspetta Y/N dove stai andando?!" mi richiama Tadashi da lontano.
Quando ha pronunciato la parola rissa non ci ho visto più dalla rabbia e mi sono avvicinata al gruppo a grandi passi.
Sgomitando tra le varie persone riesco a raggiungere le persone oggetto di tanto interesse da parte di tutti gli studenti.
Riesco a notare attaccato al muro un ragazzo della mia età, con corti capelli biondi, gli occhi castani e le labbra carnose stretti in una morsa di dolore.
Di fronte al "bambino", se così possiamo chiamarlo, si trova un ragazzo di circa vent'anni, le braccia muscolose in cui si può notare ogni singola vena, e le mani strette intorno alla gola dell'altro ragazzo.
"Cosa succede qua?" chiedo, con finto disinteresse direttamente all'aggressore, che si gira verso di me.
Le labbra si schiudono a mostrare un sorriso da predatore.
"Vieni avanti tesoro, osserva come vanno messi in riga gli sfigati che osano parlare troppo" mi ordina.
Mi avvicino piano pensando un piano per far scappare il povero malcapitato ancora attaccato al muro. Non riesco a pensare a un piano sensato, così, senza un piano ben preciso in testa, tento qualcosa.
"Che belle braccia" dico toccando un braccio del bullo e sorridendo "hai davvero dei muscoli meravigliosi" gli stringo all'improvviso il braccio, trasformando il mio sorriso in un sadico ghigno "ma i miei lo sono di più"
Facendo leva con le dita sul suo avambraccio, gli faccio mollare la presa sulla gola dell'altro ragazzo e gli tiro un calcio ben assestato sul ginocchio, facendolo crollare a terra.
Mi abbasso al suo stesso livello e lo fisso negli occhi.
"Levati di torno o ti spacco ogni singolo osso del tuo corpo"
"L'armadio a due ante" fugge insieme ai suoi scagnozzi e tutta la folla di studenti si disperde rapidamente dopo uno sguardo gelido da parte mia.
Tadashi corre rapidamente verso di me, affannato e felice.
"Y/N non ti facevo un tipo da risse ma mi devo ricredere, sei stata veramente forte"
Gli sorrido, per poi fissare il ragazzo che ho salvato. Si stringe la gola con una mano, mentre tiene l'altra poggiata sul pavimento.
Gli porgo una mano, che lui fissa, non capendo.
"Voglio solo aiutarti" chiarisco, con voce dolce. Il ragazzo rifiuta la mia mano, mentre tenta di alzarsi da solo, fallendo miseramente e rischiando di cadere a terra. Fortunatamente io mi butto al suo fianco e lo sorreggo. Mi osserva, curioso. Lo osservo a mia volta, sorridendogli.
"Io sono Y/N, e prometto di proteggerti da ora in poi"

Immagina Lee Felix /Stray Kids/ [Sospesa]Where stories live. Discover now