Prologo

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A tutte quelle persone
che hanno il desiderio folle
di cambiare il mondo


Entro frettolosamente in casa, chiudendomi la porta alle spalle con un tonfo. Come se ció che mi perseguita, possa trovare ostacolo alla vista di una porta chiusa. Ma purtroppo per certe cose non esistono barriere.
Appoggio lo zaino a terra e mi dirigo in cucina. Percepisco subito l'odore di ramen istantaneo che avvolge tutta casa. Ormai sono abituato ai pranzi veloci di mamma e a me va più che bene. Notando la mia presenza, spegne l'acqua del rubinetto e si volta con tanto di sorriso sulle labbra rosse. Lo vedo, è più stanca del solito, tutta colpa dei turni folli dell'ospedale in cui lavora.
-Tutto bene oggi a scuola Jungkook? -

Non capisci di essere una nullità? Perchè non fai un favore a tutti quanti e ti ammazzi?

Il ricordo della voce di Changkyun mi graffia la mente e i timpani. Per quanto lui possa odiarmi, io non riesco a farlo. Non ce la faccio. Nel bene o nel male è l'unica cosa che ancora mi resta di lui.

-Si, tutto bene- rispondo placido. Odio mentirle e dubito di avere tutte queste capacità per passare inosservato, ma lei sembra non farci caso. Non posso raccontarle la verità, non riuscirei a sopportare il suo sguardo colmo di tristezza e la sua compassione. L'ultima cosa che voglio è che si preoccupi per me. E tantomeno non voglio che pensi che le sedute non facciano effetto, comportando così un enorme spreco di soldi per lei e papà.

Il fatto è che mi manca. Mi manca ogni giorno, come un buco nello stomaco che blocca l'aria nei polmoni. Tutto è crollato da quando non c'è più, io sono crollato; nonostante faccia di tutto per non renderlo così palese.
Il terrore di essere solo, il disgusto che mi pervade ogni mattina sapendo che io sto ancora respirando e lui no.

Jimin, Jimin perchè l'hai fatto?

𝘈 𝘜𝘯 𝘙𝘦𝘴𝘱𝘪𝘳𝘰 𝘋𝘢 𝘛𝘦 || 𝑽𝒌𝒐𝒐𝒌 Where stories live. Discover now