Capitolo 15

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28 Sunday, December 2014

03.00 A.M

Manhattan, U.S.A

Quello, fu il primo natale in cui nevicò.

I fiocchi di neve scendevano candidi e leggeri, andando ad ammucchiarsi per le strade, nei giardini, e sugli alberi.

I bambini uscivano la mattina presto, avvolti nelle loro sciarpe e guanti e giocavano a costruire pupazzi di neve.

Mi piaceva uscire, nonostante il freddo, a leggere in veranda.

Mi piaceva osservare i fiocchi di neve cadere lentamente, e mi piaceva sentirli sciogliersi tra le mie dita.

La neve.

Ricordo, quando Chris mi tirò una palla di neve che andò a finire contro il mio volto.

Ero così incazzata che posai il libro che stavo leggendo e andai verso di lui.

Mi chinai e raccolsi un mucchio di neve e feci una palla.

Lo fulminai con uno sguardo e glielo lanciai.

Rise, come sempre.

"Okay, me lo sono meritato." Disse.

Quando mi voltai per ritornare in veranda, me ne tirò un'altra.

"Però non ho detto di essermene pentito!" Aggiunse.

Mi fermai, con la pazienza al limite.

Me ne lanciò un'altra ancora.

Era troppo.

Corse via, nel giardino dietro casa sua, quello con l'altalena, io lo inseguii.

Fu così che iniziammo la battaglia delle palle di neve.

Devo ammettere che mi divertii molto.

Non ricordo come, ma in qualche modo cademmo l'una sull'altra sulla neve, con una palla sulle nostre mani.

Ci lanciammo uno sguardo e in meno di un secondo ce lo spiaccicammo in faccia a vicenda.

Urlai dal freddo e scossi la testa.

Rise. "Tregua?" Chiese, che era ancora sopra di me.

Annuii, alzandomi.

Visto che lui era ancora fermo alla sua posizione, sbattemmo le nostre fronti e mi ritrovai un'altra volta sotto di lui, sdraiata su un letto neve, con un gran mal di testa.

"Male?" Chiese, togliendomi un po di neve dai capelli.

Annuii lentamente.

I suoi occhi, in durante quel freddo nevoso giorno, erano incredibilmente chiari e azzurri, come il ghiaccio.

Mi sorrise.

C'era qualcosa che non andava.

Dovevo uscire da quella situazione, immediatamente.

Ma non potevo, Chris non voleva saperne di muoversi.

Era rimasto a fissarmi, silenzioso, come mai era successo.

Mi accarezzò una guancia e si avvicinò ancor di più verso di me.

Non doveva succedere.

No.

Mi dissi chiaro e tondo nella mente.

Solo che era così difficile reagire fisicamente.

Non doveva succedere, o sarebbe stata la fine.

Non dovevo legarmi a lui in nessun modo... anche se, senza nemmeno accorgermene lo ero già.

Alla fine, accadde.

Alla fine, mi baciò, dolcemente, quasi solo sfiorando le mie labbra.

Nemmeno me ne accorsi.

Non lo respinsi.

Non feci davvero nulla.

Rimanemmo lì, uniti da quell'unico bacio.

Anche se non riuscivo ad accettare quella situazione, stava già succedendo, ero già dipende da quel ragazzo.

Escape #Wattys2018Where stories live. Discover now