Capitolo 18

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15 Friday, January 2015

03.50 A.M

Manhattan, U.S.A

La vita è un vortice di tristezza alternata a brevi momenti di felicità che, nemmeno sei riuscita a sfiorarli davvero, e si sono già dissolti.

Ricordo bene, il momento nel quale Richard annunciò a tutti noi di aver ricevuto una promozione.

Mamma era così entusiasta, e anch'io lo ero, lo ero davvero, fino a quando non aggiunse :"Ci trasferiremo a Londra, ho già..."

Il restante di quella frase non lo riuscii a sentire.

Mi ero soffermata su quel - Ci trasferiremo a Londra - .

Mamma era felicissima, aveva sempre sognato di andare a vivere all'estero, in più, Londra era sempre stata la sua città preferita.

"Ci trasferiremo..." Quelle due parole continuarono a rimbombare nella mia mente, una, due, infinite volte.

Ogni volta, sempre più forti, tanto che mi tappai le orecchie e corsi in camera.

Chiusi la porta e caddi a terra, sul pavimento grigio che tanto odiavo.

Sentivo il cuore scoppiare, ora scoppiava davvero, e non si sarebbe più riaggiustato.

Le lacrime, incredibilmente, non arrivavano.

Solo un cocente dolore che mi stava perforando l'anima.

Come se mille schegge di vetro, stessero graffiando le parti interne del mio corpo.

Un'ondata di pensieri, arrivò violenta e inaspettata.

La testa stava per esplodere, il stavo per esplodere.

No.

Non era davvero reale.

Non lo era davvero.

Non lo era.

Non ora.

No.

Mi rifiutavo di crederci, ma alla fine dovetti arrendermi, perché per quanto tu possa scappar lontano, la realtà ti trova sempre, e dopo averti sputato in faccia un po' di consapevolezza, ti trascina indietro.

Ora sarebbe arrivato il mio turno, la crudele realtà della vita mi stava cercando e presto mi avrebbe riportato indietro.

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