Capitolo 23

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24 Friday, February 2015
London, United Kingdom
23:26 p.m

La scuola che frequentavo a Londra era molto diversa da quella in cui andavo in America.
Era obbligatorio indossare l'uniforme della scuola.
Camicia bianca e gilet di lana blu con gonna a quadri dello stesso colore e per l'inverno, una giacca nera con lo stemma della scuola, un leone simile a quello della casa di Griffondoro in Harry Potter.
Nonostante odiassi indossare le stesse cose tutti i giorni, dovevo ammettere che rispetto alle altre scuole, il completo scolastico era abbastanza carino.
Non c'erano molte ragazze perché fino a poco tempo prima, quello era stato un istituto privato maschile.

Non per essere asociale o cos'altro, ma li odiavo tutti fin dal momento in cui li vidi.
Io le persone proprio non le sopporto.
Sono sempre così indaffarati, sempre di corsa.
Fanno delle scenate per niente, sopratutto a quell'età, tra i tredici e i diciannove anni, in piena fase adolescenziale, ogni piccolezza è una tragedia.

Parlo tanto, ma alla fine, tutto questo schifo lo ero anch'io, solo che non me ne rendevo conto.
Avevo in testa un solo ed unico pensiero fisso. Sparire.
E magari materializzarmi in un luogo dove nessuno sarebbe riuscito a trovarmi, dove avrei forse potuto cominciare a vivere.
Ecco il mio problema.
Vivere.
Continuavo a chiedermi il meccanismo che mi potesse permettere di cominciare a vivere, scordandomi del fatto che mentre cercavo di trovare una risposta, il tempo continuava a scorrere, senza fermarsi ad aspettarmi.
Solo più tardi, capii che vivere, è saper rischiare, accettare le sfide e cogliere le opportunità che la vita ci propone.
Io ero così, e lo sono ancora : sempre a un passo indietro rispetto agli altri e a dir la verità, più che passo, oserei dire interi chilometri.
Come quelli che c'erano fra me e Chris in quel momento.

Manhattan, U.S.A
00.50 a.m

È tardi, ma sono ancora sveglio.
Attualmente, la mia mente è un gomitolo di pensieri confusi e aggrovigliati.
Tra tutti, ce n'è uno in particolare che non vuole saperne di andarsene via.
Qual'è? Tu.
Sei la principale causa delle mie lunghe notti insonni.
Non riesco e non credo che riuscirò mai a toglierti dalla mia testa.
E anche se potessi, penso che non lo farei per alcun motivo al mondo.
Tutto ciò che in questo momento vorrei, è poterti stringere tra le mie braccia, e dirti che nessuno sarà in grado di separarci.
Probabilmente ti mormorerei anche quelle cazzate come l'amore vince tutto e quella roba lì.
La verità però è che non posso fare niente di tutto ciò.
E solo Dio sa cosa darei per far si che fosse il contrario.

La notte riesce a mostrare la parte peggiore di me, quella che cerco sempre di nascondere alle persone con il mio ottimismo e la mia allegria.
E anche se ci ho provato, non sono stato forte abbastanza da proteggerti da tutta questa sofferenza, perché in realtà, sei tu il collante che teneva insieme i pezzi di me che altrimenti si sarebbero frantumati.

Pensi che continuerai ad amarmi, anche dopo che ti ho mostrato questo mio lato che odio?

Chris.

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