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Beatrice
Mi risvegliai su un lettino del pronto soccorso, ancora più scombussolata di prima.
Accanto a me, trovai soltanto Giuseppe.
Dormiva, stravaccato su un divano blu rivestito di plastica.
'Beppe!'
'Oh, Bea!' esclamò, ancora assopito.
'Dov'è Federico?'
'È andato a prendere Veronica all'ingresso' spiegò, tranquillizzandomi.
Sapere che fosse rimasto là con me, riuscii a rassicurarmi.
Non ero più così convinta che fosse stato lo stress a farmi perdere i sensi.
'Cos'è successo esattamente?'
'Il pappagallo ha cantato'.
'Come scusa?' chiesi frastornata.
'Il piano ha funzionato. Alessia sarebbe il pappagallo'.
'È un'offesa a tutti i volatili'.
'Probabilmente per l'emozione sei svenuta'.
'Non credo che fosse emozione' commentai, cercando di alzarmi. 'Mi sento strana'.
'Rimani distesa!' ordinò il mio migliore amico. 'Chiamo l'infermiera'.
In quel momento, sopraggiunse Bernardeschi, che, vedendomi sveglia, mi corse subito incontro.
'Ciao' sussurrò dolcemente.
Allargai le braccia, invitandolo a stringermi.
Lui non si fece pregare ed occupò il lato destro del letto, in modo che potessi rannichiarmi al suo petto.
Anche Paulo e la mia ex coinquilina vennero verso di me.
'Ti senti meglio?' domandò quest'ultima.
'Un po'...'.
'Posso parlare da sola con la signorina?' domandò una voce sconosciuta alle nostre spalle.
Ci voltammo tutti e notammo una donna minuta con un camice rosa pastello.
'Posso restare anche io?' chiese Federico.
'È un parente?'
'Beh...no'.
'Allora no, mi spiace'.
L'infermiera, che scoprii chiamarsi Katia, mi misurò la pressione ed ascoltò i battiti del mio cuore.
Dopo che la verità sulla falsa gravidanza di Alessia era venuta a galla, l'avevo sentito a mille.
Come sul punto di uscirmi dal petto.
Come se la mia cassa toracica non fosse abbastanza grande e resistente per contenere un impeto del genere.
Tutto il dolore di Federico, lo percepii anche io.
Il dolore che immaginai potesse aver provato in quel momento, lo ritrovai concentrato in me.
Se avessi potuto me lo sarei presa tutto. Lui non meritava di soffrire neanche per un istante.
Prima di svenire, pensai a noi due ed al fatto che, dopo quella rivelazione, sarebbe cambiata ogni cosa.
'Ne eri già a conoscenza?' domandò la donna, scarabocchiando qualcosa su una cartellina.
'Di cosa?'
'Della tua condizione'.

Federico
Alessia se l'era svignata, approfittando del casino.
Non avevo la minima idea del perché avesse mentito in quel modo.
Per un attimo non volli crederci, poi mi sentii in colpa.
In colpa perché, in parte, ero sollevato dalla notizia.
Avevo sempre sognato di avere una famiglia tutta mia.
Una famiglia con la donna che amavo.
Con Beatrice.
La lasciai nelle mani di un'infermiera ed aspettai fuori dalla sua porta, impaziente di ricevere il permesso di potermi ricongiungere a lei.
Alla vista del suo corpo esanime, avevo provato qualcosa che non avevo mai sperimentato prima.
Pensai subito che fosse grave e, la paura di perderla per sempre, invase ogni parte di me.
Ero spaventato a morte.
Sapevo che senza Bea non ce l'avrei fatta.
Fu come se qualcuno avesse portato via il sole.
Come se ogni parvenza di luce fosse sparita ed il mondo fosse rimasto al buio.
Non riuscivo neanche ad immaginare uno scenario del genere.
Mi ripromisi che le avrei tenuto la mano per tutto il tempo e che non l'avrei lasciata per nessun motivo.
Che l'avrei guardata con tutto l'amore possibile e che le avrei fatto capire, in tutti i modi pensabili e non, che era l'unica per me.
'Chi è il fidanzato?' domandò la signora di poco prima, facendomi ritornare alla realtà.
'Io'.
'Penso voglia parlare prima con te'.
Rientrai nella stanza bianca, immersa nella luce dell'alba.
Mi avvicinai a Beatrice e le stampai un bacio sulla fronte.
'Mi hai fatto prendere un colpo' dissi, accarezzandole la guancia.
'C'è una cosa che devo dirti' sospirò. 'Due cose in realtà...e forse è meglio se ti siedi'.
Dopo quella notte, sapevo che sarei riuscito a superare qualunque cosa, purché insieme a lei.
'Vai con la prima'.
'Non ho la Toxoplasmosi' confessò. 'E sapevo già che Alessia non era incinta'.
'Da quanto?'
'Solo da ieri'.
'Perché ti sei inventata tutta questa storia?'
'Perché non volevo essere io a ferirti' mormorò, sul punto di piangere. 'Però dovevi saperlo e non avevo idea di come fare'.
'Sei proprio cocciuta, sai?'
Lei rise, continuando a versare lacrime su lacrime.
'Sei testarda, non sai tenere i segreti e quando stai male, fai di tutto per non farmelo capire. Sei insicura e non capisci quanto sei bella.
Per non parlare di quando guardi le serie tv senza di me e poi ti diverti a fare spoiler.
Chiacchieri nel sonno e bevi il tè con il latte. Ma chi lo beve il tè con il latte?
Non sai stirare ed in un anno avrai rotto almeno quattro frullatori'.
'Hai intenzione di elencare tutti i miei difetti?'
'Non mi lasci mai finire di parlare' continuai con un sorriso, asciugandole la faccia. 'Ma soprattutto...'.
'Soprattutto?'
'Non vuoi ammettere che siamo destinati a passare il resto della nostra vita assieme'.
'Federico, sono incinta' dichiarò. 'Veramente'.

Back to you | Federico BernardeschiWhere stories live. Discover now