Dear Diary

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Credits: media http://scchick30.deviantart.com/art/delena-banner-39-280050413 (©2012-2015 scchick30)

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La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perciò. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata.
Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me, è inutile.
I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro, allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano...
Disse la volpe: ecco il mio segreto. È molto semplice: non vedo bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi.
Antoine de Saint-Exupéry - Il Piccolo Principe

8 Ottobre

Caro diario,

scommetto che non ti stupirà vedermi scrivere che oggi è stata una giornata monotona. È molto tempo che, ormai, non succede più niente di interessante da raccontare. Jeremy dice che solo io posso trovare 'così tanto' da scrivere ogni giorno in una cittadina come Mystic Falls, e in effetti mi sono resa conto che non scrivo quasi mai di ciò che mi succede durante la giornata, ma ciò che scrivo è più una raccolta di pensieri che non posso condividere con nessun altro se non su un foglio di carta, del genere che non so come esprimere per farmi capire da qualcuno, forse perfino quelli che non posso ammettere con me stessa.

Credo sia più un modo per liberarsi di quelle cose che non voglio tenere dentro.

Cose come quella che mi è successa oggi e che io non so più come gestire: avrei voluto di nuovo discutere con Matt, ma non l'ho fatto - di nuovo - perché non so più cosa dire, e perché mi sento orribile ogni volta che lui mi guarda con quegli occhi fiduciosi, con quello sguardo innamorato che non sono più in grado di ricambiare.

Gli voglio molto bene, stiamo insieme da quasi quattro anni anni, sarebbe ridicolo anche solo pensare il contrario, però... non credo di amarlo più, almeno non come una volta. Anche lui è entrato a far parte della routine, e quest'anno mi sento un pesce fuor d'acqua persino con lui, che è sempre stato il mio porto sicuro, la mia àncora di salvezza. Mi sono resa conto che non so più come rispondere ai suoi progetti, alle sue intenzioni per il futuro, che sembrano quasi un vestito su misura per me.

Lui ha già pianificato ogni cosa, mentre io... io mi sento come se fossi l'unica in tutta la città che non ha ancora deciso cosa fare della sua vita. La cosa oltremodo stressante è che tutti domandano in continuazione cosa farò al College, dove ho intenzione di mandare lettere di presentazione... ma come faccio a saperlo? Mi sembra di aver imparato da pochi giorni a camminare senza l'aiuto dei miei che mi tengono per mano, e tutti vogliono sapere cosa ho intenzione di fare "da grande".

A volte sono mamma e papà a rispondere per me, con la scusa che non sta bene apparire così confusi alle porte di questa grande decisione. La cosa un po' mi infastidisce, perché continuano a trattarmi come una bambina, ma la realtà è che, forse, la loro risposta è meglio del mio "non lo so".

È pazzesco, per me che mi sono sempre sentita un'adulta, accorgermi che non sono niente di più che una ragazzina spaventata alla sola idea di allontanarsi dalla città e dalla famiglia. E nessuno sembra capirmi, nemmeno Caroline, che è mia amica fin dall'asilo e con cui ho condiviso tutto a partire dal ciuccio.

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