Lunedì. Uno strabenedettissimo lunedì di vacanza.
La scuola per fortuna avrebbe scioperato una lunga settimana.
Avrei avuto tutto il tempo per far sparire tutti i lividi che Harry aveva fatto comparire sul mio corpo.
E accanto a me ci sarebbe stato Luke.
Come sempre. Sempre.
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"Buongiorno sorellina"
Ashton era in piedi davanti a me in cucina.
"Luke mi ha raccontato cosa è successo ieri sera..." disse abbracciandomi.
"Mi dispiace tanto. Non sono stato presente" mi sussurrò con voce rotta. Sapevo che era fragile.
E io l'avevo visto piangere nella mia mano, fragile che potevo ucciderlo stringendolo un po' e poi l'ho visto con la forza di un aereoplano, prendere in mano la mia vita e trascinarla in salvo.
"No, Ash. Non'è colpa tua, non caricarti di colpe che non esistono."
"Va bene. Sappi solo che ti amo. E ti amerò per sempre." Mi disse asciugandosi le lacrime. Aveva indosso i suoi occhiali, che gli davano quell'aria da intellettuale (che non era).
Era troppo tenero a vederlo così, mi concedeva di farsi guarare così poche volte, non capendo che non l'avrei mai giudicato debole, che sarebbe stato sempre il mio eroe.
ASHTON'S POV
Non dovevo farmi vedere da Vicky così. Dovevo sempre mostrarmi forte davanti ai suoi occhi, anche se a volte proprio forte non ero.
Tra una settimana avrebbe compiuto diciotto anni, e io e Luke dovevamo dirle assolutamente la verità, non potevamo più mentire oltre.
Quanto potrà durare ancora?
Un mese? Due? Tre? Un anno? Non per molto ancora.
Un ciuffetto biondo spuntò sulla soglia della porta, accompagnato da una risata argentina, da bambino. Impossibile sbagliare: Lukey.
"Buongiorno ragazzi! Che bello, un lunedì di vacanza!"
"E non solo un lunedì, ma un'intera settimana!"
Vicky gli corse incontro abbracciandolo sorridente.
Già.
Quando la vedevo così, sorridente ed allegra con lui, perdevo tutte le forze per dirle del suo passato. Ma non potevo aspettare oltre. A partire dal suo diciottesimo compleanno sarebbe cominciato il conto alla rovescia per la verità.
VICKY'S POV
Andai in camera mia e aprii l'armadio. Non dovevamo andare da nessuna parte oggi, decidemmo di rimanere a casa tutto il giorno.
Finalmente mi decisi: shorts di denim, canottiera blu notte extra large (di Ash) converse bianche, capelli raccolti in un toupe.
Mi guardai allo specchio. Mi vedevo molto con occhi molto diversi da quando mi guardavo circa due mesi fa.
Luke mi aveva restituito la capacità di amarmi.
"She sits at home with the lights out
Seeing life in different colours
I think it's time that we wake up
So let me take you away
We can run down the street
With the stars in our eyes
We can tear down this town
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Our Dream. ||5sos ff||
FanfictionLei era una ragazza normale. Lui era un ragazzo popolare. Lei voleva diventare qualcuno. Lui voleva comprare il mondo. Lei era socievole e solare. Lui era scontroso. Lei aveva un sogno. Lui si rifiutava di sognare. Lei non aveva mai amato. Lui no...