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Quel mercoledì mattina Minho si svegliò insolitamente più felice del solito: la serata precedente gli aveva davvero migliorato l'umore

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Quel mercoledì mattina Minho si svegliò insolitamente più felice del solito: la serata precedente gli aveva davvero migliorato l'umore.
Fu quasi contento di procedere in quella che considerava essere la sua ripetitiva routine, canticchiando felice nello svolgere le sue attività abituali: farsi la doccia, mangiare velocemente qualcosa, chiudere casa e prendere il pullman gli sembrarono azioni quasi divertenti.

Anche la giornata in università non fu uno strazio come al solito per lui, ovviamente non prestò alcuna attenzione ai corsi come era sua abitudine, ma il solito cielo che vedeva fuori dalla finestra gli sembrava più interessante e lo faceva sorridere.
Forse però non era il cielo la motivazione per cui sorrideva.

Durante l'ultima ora stava scarabocchiando uragani di cerchietti in matita sul suo notebook, quando lo sguardo gli cascò sul suo braccialetto con il ciondolo a forma di gattino che tintinnava a contatto con il legno del banco.
Gli spuntò un sorriso involontario sul volto, non vedeva già l'ora di rivedere Jisung: nessuno mai era interessato a vedersi con lui e la consapevolezza che il ragazzo in questione sarebbe tornato a trovarlo era la causa di tanta felicità.

Al finire delle lezioni tornò a casa, mangio un sandwich preparato velocemente e studiò fino a che non fu ora di recarsi al suo posto di lavoro.
Camminò per i due isolati che dividevano la sua casa da Arcade e una volta arrivato si mise a lavorare di buon umore, senza nemmeno accorgersi che Chan fosse arrivato in ritardo ancora una volta.

Le due ore e mezza che lo separarono dall'arrivo di Jisung passarono, per quanto fossero state impegnative, in un baleno.
Minho stava sistemando sugli scaffali retrostanti al bancone tutti i premi che si potevano vincere accumulando biglietti e mentre stava mettendo in fila i pelouches, quando la campanella del negozio tintinnò.
Il ragazzo si girò con entusiasmo e sorrise non appena riconfermò il suo presentimento su chi fosse arrivato.

"Ciao!" Lo salutò vivacemente Minho.
Jisung, sempre ben nascosto sotto la mascherina e il suo beanie, rispose con un segno della testa, per poi far scendere lo sguardo sul pelouche che Minho stava tenendo in mano e gli brillarono gli occhi.
"È bellissimo!" Esclamò.
Minho rise, trovava buffo come gli avesse rivolto la parola solo per uno scoiattolo pelouche. Poi pensò di doverne procurarsene altri se questo era il loro effetto.

"Io adoro gli scoiattoli!" Esclamò felice Jisung, poi aggiunse: "Lo posso comprare?"
Minho scosse la testa.
"No, non puoi, ma puoi sempre provare a vincerlo ottenendo biglietti giocando ai videogame."
Jisung riflettè attentamente.
"Così sia."
Minho annuì, per poi chiedergli a cosa volesse giocare quella sera.
Il ragazzino si guardò in giro e indicò un gioco chiamato "Dance Revolution", ovvero la classica pedana di ballo con le quattro frecce indicanti direzioni opposte a due a due.

Minho gli sorrise felice per poi rivolgersi a Chan, che stava estraendo i biglietti dal conteggiatore troppo pieno.
"Chan occupati tu degli ultimi clienti, io... assisterò Jisung mentre gioca, ok?"
"Va bene, ma sei proprio uno scansa fatiche."

Arcade -Minsung- [✔]Where stories live. Discover now