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Mancavano una decina di minuti alle dieci di sera e Minho stava osservando il minore giocare al gioco di schiaccia la talpa, ovvero quel gioco in cui per totalizzare punti è necessario colpire con un martello di gomma delle talpe giocattolo che in...

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Mancavano una decina di minuti alle dieci di sera e Minho stava osservando il minore giocare al gioco di schiaccia la talpa, ovvero quel gioco in cui per totalizzare punti è necessario colpire con un martello di gomma delle talpe giocattolo che inaspettatamente escono dalle loro tane.

Il corvino constatò che, in quella giornata d'inizio febbraio, il più piccolo si era dimostrato molto più sicuro a quel gioco in cui agli inizi di settembre non era per niente bravo: mancava sempre le talpe e riusciva a ottenere solo un paio di biglietti, mentre ora era in grado di colpire quasi tutti gli animaletti che balzavano fuori dalle buche.

"Che riflessi!" Commentò, quando Jisung riuscì a colpirne nove di seguito, ponendo fine alla partita; constatazione alla quale il biondo rispose con una faccia fiera.
La macchina iniziò a produrre decine e decine di biglietti, per poi fermarsi una volta raggiunto il numero di biglietti vinti.

I ragazzi in seguito si recarono al conta-biglietti, che una volta che furono inseriti tutti, stampò un bigliettino riportante la scritta 124 punti.

"A quanto ammonta il tuo totale?" Chiese il corvino.
"Ho superato i 4300. Prima o poi quell'orso di pelouche sarà mio."
"Ci conto." Disse Minho. "Anche perché per ora hai portato a casa solo questi braccialetti." Aggiunse, scuotendo il suo polso e facendo tintinnare il ciondolo da forma di gattino.
"Valgono comunque più di quelli che potrebbero essere mille orsi giganti!" Affermò Jisung, facendo arrossire il corvino.
"Hai ragione." Rispose, facendo sorridere il minore.

Tuttavia un urlo improvviso ruppe quell'atmosfera di tranquillità creatasi.
"Minho! È ora di chiudere! Sbrigati che devo andare a casa a vedere la finale di Miss Mondo!"
Era Chan, che si era alzato dal tavolino dell'area caffè a cui era rimasto seduto per i precedenti venti minuti.
In fretta aveva fatto uscire tutti i clienti e ora stava sollecitando il suo collega e Jisung a fare lo stesso.

"Va bene, aspetta un secondo." Rispose il corvino, prendendo le chiavi da un cassetto del bancone e un borsone nero che aveva appoggiato dietro ad esso, per poi dirigersi fuori dallo stabile, seguito dagli altri due ragazzi, e chiudere a chiave la serranda metallica, una volta che l'ebbe tirata giù.

Chan salutò i due spicciatamente, mentre si dirigeva a passo spedito verso la via di casa sua.
Minho ridacchiò osservandolo e scosse la testa, in seguito si girò verso il minore e chiese: "Andiamo?"

Jisung annuì felice e Minho afferrò la sua mano, facendolo arrossire e iniziando a camminare nella sua stessa direzione, questo perché Jisung aveva invitato Minho a dormire da lui quella sera, un po' per ricambiare per quel giorno in cui era stato Minho ad ospitarlo, e un po' solo perché l'idea di dormire di nuovo abbracciato al maggiore gli faceva venire le farfalle nello stomaco.

Dopo una piacevole ventina di minuti, i ragazzi arrivarono finalmente alla casa di Jisung.
Il minore estrasse le chiavi di casa dalla tasca dei suoi jeans e le fece scivolare nella toppa, per poi girarle e aprire la porta.
Quando anche Minho fu entrato la richiuse e si tolse le scarpe, invitando il maggiore a fare lo stesso.

Arcade -Minsung- [✔]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora